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in una nota diffusa da Giuseppe Candido, esponente dei Radicali ed autore del volume
La peste ecologica e il caso Calabria, <
<< soprattuto in una regione come la Calabria, molto pericolosa dal punto di vista
sismico e con il cento per cento dei comuni che presenta aree a rischio idrogeologico,
è necessario investire in prevenzione e in cultura delle prevenzione diffusa partendo
dal basso, a livello territoriale e comunale, ed è paradossale che nessun comune
della regione abbia un proprio geologo in pianta organica. Come è altrettanto evidente
che un geologo responsabile per ogni area a rischio potrebbe occuparsi non solo di
attuare subito una prevenzione diffusa mediante il continuo monitoraggio delle aree
a rischio, dei sistemi di allerta delle popolazioni che spesso sono colte impreparate,
ma anche -attraverso un coordinamento regionale- di programmare ed effettuare interventi
mirati alla mitigazione dei rischi che, per buona pace dei sostenitori del solito
ponte, sono la vera opera prioritaria per tutto il paese e ancor di più in una regione
come la Calbria>>.