don Giovambattista SBAGLIA (1828-1884)


don Giovambattista SBAGLIA (1828-1884)
Il mio ceppo proveniva da Mileto.
Dopo il terremoto del 1783
mio padre don Girolamo
sindaco dei nobili nel 1775
si trasferì a Radicena
imparentandosi coi marchesi Zerbi.
Il fermento rivoluzionario
mi fece aderire alla Carboneria
e alla Giovane Italia di Mazzini.
Convenni al talamo
con la nobile ebrea Domenica Genova
che mi diede un debole virgulto
che la romantica malattia
mi avrebbe affiancato
nell’arida terra.
Eppure ancora ascolto
tra i lauri e il silenzio
che mi accompagnano
il freddo biascicare
di curiosi astanti
che si soffermano
a contemplare il severo
busto marmoreo che mi ritrae.
Invero fui un uomo buono
dedito alla famiglia
ai possedimenti
a Dio.
La mia dimenticata lapide recita:
“Giovambattista Sbaglia
per natali per mente per carità
per sventure
chiarissimo”.