Due o tre cose su di me, sulla pazienza e su un certun figuro (sarà reale o allegorico?
Mag 15, 2023 - redazione
Di Vincenzo Speziali
Pier Ferdinando Casini, a cui voglio bene come un fratello maggiore, mi ha sempre definito, in modo affettuoso, ‘il bambino terribile’, anche se ciò, l’ho già raccontato, in un’altra occasione.
Certo, lo confesso e lo confermo pure, in parte sono così -d’altronde Pier mi conosce e ci frequentiamo, da quando ero un quattordicenne di belle speranze, che si affacciava nell’agone della politica, la quale ho iniziato a praticare, prima di nascere, essendo nipote di mio nonno, non di Aldo Fabrizi (ovviamente, mi riferisco a quello autentico, giammai al suo ‘sottoprodottesco’ sosia fisico, a noi contemporaneo)- ragione per cui, ‘terribile’ posso persino divenire, come pochi al mondo (patti chiari, nei limiti di legge!), benché solamente gli stupidi, sottovalutano ciò, nel mentre tentamo di insolentirmi, poiché da abusivi piuttosto che clandestini (e comunque, pur sempre momentanei o sub judice), calcano le scene delle istituzioni.
È vero anche però, che, da par suo (non certo Giusi Iemma e poco importa se con la i o con la y, tanto la politica sta a costei, come il Vangelo agli atei), persino Tina Anselmi -mitica esponente democristiana, già Parlamentare, poi Sottosegretario, prima donna a diventare Ministro ed infine Presidente della Commissione sulla P2- dicevo Tina Anselmi, invece -la quale, a sua volta, era amica e collega, sempre di mio nonno- aveva un modo tutto suo affettuoso (anche in tal caso, vero, ma fino ad un certo punto), nel rivolgersi a me, cioè con l’appellativo “tenero pacioccone”.
Di ciò sono testimoni in tanti -come di qualsiasi cosa io dica o faccia (…pure a futura memoria!)- e cioè, persino Gabriella Zanferrari, anch’essa ex Deputata DC e tra i leaders dei Dorotei veneti.
Premesso ciò, confermo quanto vi sia, anche in tal caso un fondo di verità -tra l’altro, essendo un notorio ‘Doroteo’ (come lo diventammo i ‘Forlaniani’, perciò persino e soprattutto io, pupillo di Arnaldo)- al pari dei miei simili della corrente ‘DC’ di cui parlo, posso essere tante cose e contemporaneamente, con naturalezza assoluta e coerenza granitica.
Certo, non tradisco, poiché quel che penso, lo dico chiaro e tondo -pur essendo diplomatico, ma lo sono dove serve e dove è il mondo vero, non innanzi alla becera ed insulsa provincilita`, rappresentata da qualcuno di negletto o inclita- anzi, per di più, le cose, quando serve, le dico in faccia e non alle spalle, a chiunque, ragione per cui, si può riconoscermi coraggio assoluto (che volete? Vengo da Bovalino, quindi…sono avvantaggiato ad avere l’identica ‘struttura’ dei miei compaesani e siamo diversi da chi indossa bretelle da dandy e ha in comune con Wiston Churchill -pero`solamente questo- un largo girovita).
Ciò chiarito, siccome a differenza di chi potrebbe avere trafugato i miei dati sensibili, alfine di iscrivermi -forse fraudolentamente?- ad un Partito non mio, il sottoscritto non è quello che ‘non ci mette la faccia’, anzi, sono l’opposto, ovvero il contrario, poiché quanto dico (con il supporto di prove ed evidenze!) lo propalo, principalmente e soprattutto, a mezzo stampa, perciò se un qualcuno (sarà pure lardoso?) non mi ritrova innanzi a lui medesimo (in ogni modo, troppa grazia gli farei e troppa confidenza gli darei!) è perché non vado dove non sono di casa (è una questione di stile in combinato disposto con la classe e ne ho entrambe, chiaramente!), né, sempre il sottoscritto, ‘stalkerizza’ l’universo mondo, alfine di ‘offrire me stesso’ quasi a prezzo di saldi, per di più di un magazzino in liquidazione, diversamente da un -ipotetico!?- tal lui e di cui si avrebbe evidenza, viste le dichiarazioni congiunte, assieme ad un signore pratico di Rolex.
Intendiamoci, le mie fattezze fisiche (accompagnate, per di più, da una notoria e riguardevole consistenza nelle parti intime), se facessi un filino di dieta -nonostante il sottoscritto abbia circa quarantanove anni, splendidamente portati (sarà un regalo del mio padrino di cresima, ovvero l’ex Ministro Enzo Scotti, il quale è uguale a se stesso da cinquant’anni? Vai a saperlo)- dicevo se io facessi un filo di dieta, potrei pure assomigliare (…ancora di più) ad un noto attore, ovvero Kenue Reeves (nativo di Beirut, perciò il conto torna!), a differenza e viceversa, di chi si arrabatta, tra Mario Merola o Alvaro Vitali (o ad un altro attore, già citato in incipit, cioè il protagonista di ‘Roma ciitta` aperta’, ovvero il solito Aldo Fabrizi).
Ordunque, se il ‘soggettone contemporaneo’ (ove mai esistesse!) volesse un confronto, lo accontenterei ben volentieri (pure perché sono un’anima candida!), così potrei persino, se autorizzato dal lui medesimo -sempre che sia un personaggio autentico!- divulgare qualche evidenza dei suoi sproloqui (chissà perché a Cossiga, Andreotti, Scalfaro e a me, alle volte parte inavvertitamente, un ‘dispositivo’ che incamera dati), quindi, da riunioni fino a condraddizioni (persino in ambito pubblico), la gente e le suffragette (quelle che sono sue ipotetiche e potenziali, le quali poi si ridurrebbero ad una sola e specifica!), prenderebbero coscienza della scarsa affidabilità di un (sempre che sia reale!) mistificatore seriale.
Poi, se qualcuno si lamentasse che io sia menzionato assieme a vari politici -definiamoli così, per carità di patria, come ben diceva ironicamente, la buonanima di Cossiga (ma per me era e rimane Francesco, diversamente da molti di loro che politici non sono e non lo sono, principalmente, se paragonati al sottoscritto che la politica la incarno credibilmente, a differenza di tanti, i quali restano solamente ‘steppaglia’)- ribadisco, se qualcuno che ha (o avrebbe!?), pro tempore, incarichi istituzionali, si trova appaiato con il sottoscritto (o io di solo un decimale in meno sono sotto) e sempre il sottoscritto, invece non li ha – gli incarichi or ora menzionati (ma per il momento, perché a breve qualcuno avrà da ricredersi persino in ciò, anche se così preannunciando è come dare le perle ai porci, perché tal figuri, sono porci in tutti i sensi!)- allora, ciò premesso in perifrasi, rende ancora più grande il mio valore, in quanto esercito un ruolo meramente politico, ‘culturalideologico’ e da coscienza critica e civile.
Insomma, alla faccia del tronfio ed effimeramente assiso su una ‘poltroncina’ istituzionale -la quale non è nemmeno poltroncina e c’entra relativamente il grosso volume del suo (ipotetico?) di dietro, poiché potrebbe persino essere un taboret (sarebbe sgabello in francese, anche se tanti non lo parlano, come al mio pari e senza dispari)- oppure in barba a chi crede di essere ‘dominus’, solamente in virtù di avere, nel nostro tempo, pulpiti assembleari -ma poi a Piazza Cavour (sarà quella di Roma?), tutto può ben cambiare e di certezze è meglio non averne molte, se sono gli altri a possederle, non io che sono pratico di umanità- dicevo a differenza di un qualunque ‘istituzionalizzato’, il mio è un valore autentico, creato sul campo, mentre quello di chi avrebbe ‘fallaci e non definitivi galloni’, un insussistente sogno della notte che passa.
Ecco, voilà ‘lo gnommero’ -ben descritto nel 1957 da Carlo Emilio Gadda- sta proprio in ciò l’arco temporale e la consistenza materiale: i sogni passano, come pure le notti in cui si vivono, e tutt’e due, scivolano via velocemente.
Per quanto mi riguarda, invece, rimango, immercescibile e tetragono, continuando a ripetere, a piè sospinto o a più non posso, il mio motto: “…ed io dal lido, guardo il mare in tempesta e me la rido”!
Sarà che il mare in tempesta è a causa di venti matti e potenti?
Vai a saperlo…. epperò essi spirano inesorabili e gelidi. Piuttosto gelidi, anziché no!