È scontro politico tra il partito di Calenda e il sindaco Falcomatà. Rischia Versace alla città metropolitana?

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Falcomatà: “Da Azione comportamento bipolare motivato da beghe di quartiere. Questo stile di interlocuzione non ci interessa”

“Dal rappresentante territoriale di Azione un comportamento profondamente incoerente, totalmente bipolare ed infantile. La stessa Giunta comunale nella quale per lunghi mesi ha anelato l’ingresso diretto, adesso, stando all’ultima sua sconclusionata dichiarazione, diventerebbe una “scelta a ribasso”, una “minestra riscaldata” o “frutto di approssimazione”. E’ evidente che il segretario provinciale di Azione sia alle prese con una profonda crisi di identità e dovrebbe far pace con se stesso prima di affidarsi a dichiarazioni pubbliche, oggettivamente ridicole, che oltre a fare a pugni con la realtà suscitano ilarità tra addetti ai lavori e cittadini informati dei fatti”. E’ quanto afferma in una nota il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà.

“Da mesi ormai Azione aveva espresso in maniera chiara e ripetuta la propria volontà di entrare a far parte direttamente dell’esecutivo comunale reggino. A questa reiterata ed insistente richiesta era stato dato seguito, con l’avvio di un confronto serio ed articolato, culminato con interlocuzioni continuate con i vertici nazionali del partito, e in particolare con l’onorevole Matteo Richetti. Un dialogo che aveva portato ad una convergenza su valori ed obiettivi condivisi, sulla volontà di rafforzare un percorso politico comune, attraverso la proposta di ingresso in Giunta di una figura professionale individuata da Azione, con l’intento di dare maggiore impulso e rappresentatività all’azione amministrativa della compagine di governo alla guida di Palazzo San Giorgio. Anche perchè l’obiettivo dichiarato da Azione era quello di collocare in maniera stabile e consolidata il loro partito all’interno della coalizione di centrosinistra”.

“Incredibilmente all’ultimo momento, il rappresentante locale del partito di Azione ha deciso repentinamente di cambiare opinione, motivando tale scelta con una giustificazione tanto pretestuosa quanto assurda: la coincidenza territoriale, in un quartiere della città, tra la propria rappresentante designata e un altro dei nuovi assessori individuati per la sostituzione dei componenti tecnici dell’Esecutivo. Un pretesto oggettivamente disarmante, evidentemente figlio di una concezione della politica più improntata alle beghe personali e di quartiere anziché al bene della comunità, totalmente priva di responsabilità pubblica. Un modo di intendere la politica che non ci appartiene, che nulla ha a che vedere con l’attività di servizio nei confronti della collettività, e che anzi rivela un atteggiamento miope e del tutto autoreferenziale. Una condotta che evidenzia un approccio utilitaristico che mal si concilia con il senso di responsabilità e il rigore istituzionale che la cittadinanza giustamente pretende da chi ambisce a rappresentarla”.

“Le dichiarazioni rese del segretario provinciale di Azione assumono i toni della farsa. Fa sorridere che sia proprio lui a parlare di squallide trattative e di balletto di “nomine” o “interessi personali”. Se c’è un’ “offesa per la città”, per usare le sue parole, questa sta proprio nel funambolico atteggiamento di un partito che, evidentemente in preda ad una sorta di bulimia di incarichi, tenta di tenere un piede in tutte le scarpe possibili. A questo punto siamo contenti che questo atteggiamento si sia palesato in maniera cosi netta, evitando altre barbine figure a chi evidentemente misura la politica in incarichi e prebende, con uno stile di interlocuzione che non ci ha mai interessato e mai ci interesserà”.