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Elezioni comunali, domani la presentazione delle liste

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Sono 89 sui 409 totali, i Comuni chiamati al voto in Calabria il prossimo 5 giugno. Di questi, cinque sono sopra i 15.000 abitanti per cui è previsto l’eventuale turno di ballottaggio (fissato per il 19 giugno) e due comuni capoluoghi di provincia: Cosenza e Crotone. In provincia di Cosenza saranno 37 i comuni interessati al voto, a Catanzaro 22, 5 a Crotone, 10 a Vibo Valentia e 15 in provincia di Reggio Calabria.

C’è tempo fino a domattina alle 12 per la presentazione delle liste, ma ad oggi il numero si annuncia davvero esagerato. Un esempio su tutti. Nel piccolo paesino di Caminiti, in provincia di Reggio Calabria, 715 anime, saranno tre i candidati sindaco.

A Crotone, che conta 58.881 abitanti, il centrosinistra ha sudato non poco per trovare il candidato sindaco. Il centrodestra, invece, rischia di non trovarlo affatto. Nella città di Pitagora, come ovunque, il Pd era partito con in testa le primarie, ma come avviene spesso, alla fine non si sono tenute. I candidati erano due: il segretario provinciale del Pd, Pantisano e Anna Melillo. Quest’ultima però ha deciso di ritirarsi dalla competizione e quindi le primarie si sono sgonfiate. A quel punto per Pantisano la strada sembrava in discesa. Soliti viaggi a Roma per ricevere una fumata bianca che non è mai arrivata. In mezzo una serie di candidati sindaco che uno dopo l’altro hanno gentilmente declinato l’invito. Alla fine anche Pantisano deve aver perso la pazienza e ha indicato come sindaco l’ispettrice del Miur Rosanna Barbieri che correrà con il sostegno di sei liste. Cinque, invece, le liste per Ugo Pugliese, presidente dello Yachting Club di Crotone e sponsorizzato dal gruppo Sculco. C’è poi Antonio Argentieri Piuma, moderato sostenuto da almeno cinque liste con il giallo di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Vorrebbero sostenerlo, ma lui ha detto chiaramente che la sua cifra politica è il civismo. A questo proposito in campo ci sono altre candidature: Davide Pirillo con una lista vicino a Forza Nuova; Fabrizio Meo con Crotone Libera, Crotone Risorgi con Giancarlo Rizzo. E ancora il 5 Stelle con Ilario Sorgiovanni e i movimenti No Eni con Pietro Infusino.

Anche a Cosenza il fascino per la politica sembra irresistibile e si annuncia almeno un migliaio di candidati a consigliere comunale per una popolazione di 69.484 abitanti. Anche qui il Pd è partito discutendo di primarie, annunciate dal segretario provinciale Luigi Guglielmelli. Dopo mesi di discussioni, però, ha deciso di non tenerle e sostenere il manager dei vip televisivi Lucio Presta. Una decisione questa che ha creato una frattura nel rassemblement che il 6 febbraio scorso ha decretato la fine anticipata della consiliatura Occhiuto. Il gruppo di Enzo Paolini e Ncd ha deciso di lasciare le trattative e correre da soli. Il Pd è andato avanti per un po’ timidamente sul nome di Presta, fino alla svolta clamorosa. Il manager per questioni familiari ha deciso di ritirare la sua candidatura a otto giorni dalla presentazione delle liste. La coalizione però non ha vacillato e ha individuato un nuovo candidato sindaco: il consigliere regionale Carlo Guccione. La frattura con gli ex alleati però non si è sanata e rischiano di incrinarsi anche antichi rapporti personali.

Il sindaco uscente, Mario Occhiuto, ha invece deciso di scendere in campo con una serie di liste civiche, potrebbero essere circa dieci, senza simboli di partito. Accanto a questi tre c’è il candidato grillino, l’ingegnere Gustavo Coscarelli; c’è il medico Valerio Formisani sostenuto da una serie di associazioni più Sinistra Italiana, Sel e Prc ed infine la candidatura di Vincenzo Iaconianni, detto il “Guru” con una lista civica denominata “Ettaruzzu Hebdò”, un mix di satira e rivoluzione digitale.

Ma se altrove i candidati abbondano, in altri paesi della Calabria scarseggiano, come a San Luca. Il Comune è stato sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2013. Nell’ultima tornata elettorale si è presentata una sola lista, ma senza raggiungere il quorum. Oggi pare che nessuna lista verrà presentata.

Situazione ancora più ingarbugliata a Scalea, centro del tirreno cosentino di 10152 abitanti. Il paese fu travolto dall’ondata Plinius, operazione della Dda che portò agli arresti praticamente tutto il Comune: il sindaco e due assessori ancora con misure restrittive; altri due assessori con condanne lievi in primo grado e un terzo in fase di rinvio a giudizio con Plinius 2. In questa situazione le imminenti amministrative si stanno svolgendo nel caos più totale. C’è un gran proliferare di liste che si formano al momento. La situazione resta ancora confusa.