Una nuova emergenza rifiuti sta colpendo la città di Reggio Calabria ormai da più di una settimana. Una situazione intollerabile. Le immagini riprese nel quartiere di Santa Caterina dal nostro inviato Graziano Tomarchio sono inequivocabili. I rifiuti sono stati posizionati per protesta dai residenti della zona nel bel mezzo della carreggiata, creando disagi alle auto che percorrono la via che quindi sono costrette a fare lo slalom invadendo la corsia dell’autobus. I cittadini sono ormai sfiancati da una situazione che si prolunga da troppo tempo e che non vede alcuno sbocco. Sentiamoli. Ma ad aver perso le staffe è anche il sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà. “Venti giorni di chiusura dell’impianto di smaltimento dei rifiuti di Sambatello dal primo febbraio a oggi. Ciò significa che, al netto delle domeniche, giorno in cui il servizio di raccolta rifiuti non viene effettuato, in due mesi l’impianto è stato chiuso circa trenta giorni”. Dice scocciato il sindaco reggino.
Pertanto, nostro malgrado – continua Falcomatà – siamo piombati in una nuova emergenza rifiuti e l’avvio del servizio di raccolta differenziata, già di per se critico, subisce ulteriori rallentamenti. Ė una situazione insostenibile nella quale ognuno è chiamato ad assumersi le proprie responsabilità.
Ma il sindaco critica anche l’attivazione dei codici rossi sulla allerta meteo: “Non è oltremodo tollerabile che a seguito della diramazione dell’allerta, quasi come se fosse una “presa d’atto”, l’impianto di Sambatello chiuda i battenti. Se è vero che, come dice il capo della protezione civile Gabrielli, “la meteorologia non è una scienza esatta”, i servizi essenziali ai cittadini non tollerano alcuna inesattezza.”
In questo senso – continua sarcasticamente Falcomatà – come ANCI abbiamo già preso posizione di fronte a questo modo da “quiz” di emanare le allerta meteo. Si ha la sensazione, infatti, che le stesse vengano emanate dagli uffici più con l’intento di evitare problemi con la giustizia per l’omessa segnalazione che con l’intento di garantire l’incolumità dei cittadini a fronte di concreti pericoli”.