Una banale puntura di zanzara potrebbe essere la causa dell’encefalite virale che ha colpito l’ex ministro Calderoli. Dopo esser stato ricoverato in terapia intensiva, come raccontato dallo stesso vicepresidente del Senato al Corriere della Sera e all’Adnkronos, il politico ha rischiato la vita. Queste le sue parole: “Sono stati momenti terribili, di grande paura. Avrei preferito farne a meno ma ancora una volta ho toccato con mano l’eccellenza straordinaria della sanità della Lombardia, in una delle sue migliori strutture, l’ospedale San Raffaele”.
Nello straordinario lavoro svolto dai medici dell’Irccs di via Olgettina di fondamentale importanza, coadiuvando a stretto contatto con primario della terapia intensiva, il professor Zangrillo, il primario della Neurologia, il professor Comi e la dottoressa Fazio, è stato il ruolo svolto dalla taurianovese Maria Grazia Calabrò, figlia del compianto Carmelo Calabrò, medico ed ex assessore provinciale socialista negli anni ’80, che in qualità di anestesista e rianimatore della Terapia Intensiva Cardio-Toraco-Vascolare dell’ospedale San Raffaele di Milano ha contribuito a salvare il parlamentare leghista.