La Regione Calabria ed il Ministero della Salute continuano a fare “l’orecchio da mercante”..!
Come più volte segnalato, per i cittadini che hanno ottenuto l’indennizzo di cui alla Legge n. 210/92 (Indennizzo a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati) gli arretrati devono essere pagati dal Ministero della Salute che però non dà certezze sui tempi di erogazione di tali arretrati.. !!
Inoltre, oltre 1.000 cittadini calabresi attendono da oltre 7 mesi il pagamento da parte della Regione Calabria dell’indennizzo a cui hanno diritto in base alla suddetta Legge n. 210/1992.
Lo studio legale internazionale Cassiano, Gallo e Reda di Rende si è occupato di portare la vicenda all’attenzione del Governo mediante un’interrogazione parlamentare a risposta scritta presentata dall’On. Fabio Rampelli, ma ancora tutto tace.
Preme ribadire che la sentenza della Corte Costituzionale del 9/11/2011, n° 293/2011 ha dichiarato costituzionalmente illegittimo l’art. 11, commi 13 e 14, del d.l. 78/2010, convertito con legge 122/2010, stabilendo che l’importo dell’indennizzo di cui alla Legge n. 210/1992 va rivalutato nella sua interezza, secondo il tasso di inflazione programmato, e quindi anche nella componente più cospicua rappresentata dalla somma corrispondente all’indennità integrativa speciale.
Anche i Giudici di Strasburgo (Corte europea dei diritti dell’uomo) hanno considerato illegittimo il decreto legge con cui lo Stato italiano aveva abolito la rivalutazione annuale in base al tasso di inflazione.
Il testo dell’art. 186 della Legge di stabilità prevede che agli oneri finanziari derivati dalla corresponsione degli indennizzi di cui alla legge 25 febbraio 1992, n. 210, erogati dalle regioni e dalle province autonome di Trento e di Bolzano ai sensi del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 26 maggio 2000, pubblicato a decorrere dal 1 gennaio 2012 fino al 31 dicembre 2014 e degli oneri derivanti dal pagamento degli arretrati della rivalutazione dell’indennità integrativa speciale di cui al citato indennizzo fino al 31 dicembre 2011, si provvede mediante l’attribuzione alle medesime regioni e province autonome di un contributo di 100 milioni di euro per l’anno 2015, di 200 milioni di euro per l’anno 2016, di 289 milioni di euro per l’anno 2017 e di 146 milioni di euro per l’anno 2018. Tale contributo è ripartito tra le regioni e le province autonome interessate con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministero della salute, da adottare, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, in proporzione al fabbisogno derivante dal numero degli indennizzi corrisposti dalle regioni e dalle province autonome, come comunicati dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome entro il 31 gennaio 2015, previo riscontro del Ministero della salute.
Pertanto, viene destinato alle Regioni un contributo di 100 milioni di euro per l’anno 2015, di 200 milioni di euro per l’anno 2016, di 289 milioni di euro per l’anno 2017 e di 146 milioni di euro per l’anno 2018 per il pagamento degli arretrati della rivalutazione dell’indennità integrativa speciale. Tale contributo è ripartito tra le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministero della salute, da adottare, sentita la Conferenza Stato-Regioni, entro 60 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, in proporzione al fabbisogno derivante dal numero degli indennizzi corrisposti dalle Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano, come comunicati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province entro il 31 gennaio 2015, previo riscontro del Ministero della salute.
Dunque, come più volte evidenziato, la Regione Calabria deve aggiornare l’importo dei pagamenti e deve corrispondere l’indennizzo con regolarità considerato che per molti cittadini è l’unica fonte di sostentamento.Il Presidente Fareitalia Cosenza
Avv. Pasqualino Gallo