Festival Nazionale di Diritto e Letteratura, standing ovation per il magistrato di sorveglianza Cinzia Barillà, “Non posso affidare un detenuto alla Polizia Penitenziaria, per poi suicidarsi, è una sconfitta per lo Stato”. VIDEO

A Polistena, un confronto interessante tra il giudice Barillà, l'avv. Napoli e gli alunni del Liceo e dell'Itis
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Affettività e carcere: Parafrasando “Mare Fuori” potremmo dire “Amare Dentro”.

Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Cinzia Barillà, Magistrato di Sorveglianza a Reggio Calabria. L’incontro si è tenuto a Polistena presso il Cinema Garibaldi, insieme agli alunni del Liceo e dell’ITIS.

Un confronto interessante tra i ragazzi, il magistrato di sorveglianza ed il penalista avv. Antonino Napoli.

L’emergenza carceri, vera piaga sociale in Italia, affrontata con grande dignità e rispetto da parte della dottoressa Barillà.

Dall’inizio dell’anno, sono stati 88 i suicidi in carcere, una sconfitta per lo Stato democratico. Le parole utilizzate dal magistrato Barillà non lasciano spazio a nessuna interpretazione: “Non posso immaginare, nel mio ruolo di magistrato di sorveglianza, ad affidare un detenuto allo polizia penitenziaria e lo Stato non è in grado di proteggerlo, è una sconfitta di tutti”.