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Film Commission, Tavernise (M5S): “potere e clientele. Il sistema Occhiuto va smantellato”

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Roberto Occhiuto continua a mistificare i fatti e a nascondersi dietro attacchi personali, evitando accuratamente di rispondere nel merito della mia interrogazione sulla Calabria Film Commission. La verità è chiara: la trasparenza è stata sacrificata sull’altare del clientelismo, con un ente che non pubblica le determine di spesa e che, messo alle strette dalla mia interrogazione, ha provato a rabberciare una soluzione con un link sul sito della Fondazione che rimanda direttamente alla Banca dati nazionale dei contratti pubblici, che è il portale dell’Anac dove ci sono i contratti di tutta Italia. Un trucco per prendere tempo e far finta di rispettare le regole, quando in realtà si continua a calpestare ogni principio di buona amministrazione. Perché anche la Calabria Film Commission, come ogni ente pubblico, ha l’obbligo di pubblicare tutti gli atti prodotti sul proprio sito. 

Ma si sa, Occhiuto è maestro nel cercare di distrarre l’opinione pubblica dai veri problemi, attaccando chi denuncia le sue mancanze. Ma la realtà è che la sua amministrazione è un disastro annunciato: mentre la Calabria affonda sotto il peso delle inefficienze e delle clientele, lui si preoccupa solo di proteggere il suo cerchio magico.

Il caso della Calabria Film Commission è solo uno dei tanti esempi di una gestione opaca e scandalosa. Le determine di spesa restano nascoste, le selezioni per nuovi incarichi si svolgono senza alcuna chiarezza e ogni richiesta di trasparenza si scontra con un muro di silenzi e rinvii. Chi gestisce le risorse pubbliche ha il dovere di rendere conto ai cittadini, ma in Calabria le regole valgono solo quando fa comodo a chi comanda.

E poi c’è Luciano Vigna, il simbolo del potere accentrato nelle mani di pochi fedelissimi. Direttore della Film Commission, capo di Gabinetto della Giunta, commissario straordinario di Arrical: tre ruoli apicali per un solo uomo, messo lì per garantire il totale controllo su settori strategici. Una gestione padronale che calpesta ogni logica istituzionale, in perfetta continuità con il sistema di potere di Occhiuto. Già anni fa si parlava di conflitto d’interessi, ma oggi la situazione è ancora più grave: la Calabria è ostaggio di un governo regionale che premia solo i fedeli e ignora i cittadini.

Intanto, la Film Commission continua a sfornare determine oscure e a gestire selezioni su misura. Il presidente della commissione esaminatrice? Ovviamente sempre lui, Luciano Vigna. È un sistema chiuso, blindato, dove il controllo è totale e la trasparenza inesistente. Chi prova a chiedere spiegazioni si scontra con la solita arroganza del potere, che preferisce il silenzio alle risposte.

Occhiuto può continuare a mistificare, ma non può nascondere all’infinito la polvere sotto il tappeto. Io continuerò a denunciare ogni abuso, ogni spreco, ogni inganno. La Calabria merita di più di questa amministrazione che ha ridotto la regione a un feudo personale.