«È urgente procedere alla messa in sicurezza e al monitoraggio delle acque di superficie
e profondità del fiume Noce nonchè del suolo circostante in cui sono state riversate,
negli scorsi anni, più di 35 mila tonnellate di liquami tossici». È quanto afferma
il deputato M5S Paolo Parentela, che ha interrogato sulla vicenda, insieme ai colleghi
Dalila Nesci e Federica Dieni, il Ministro dell’ambiente Galletti ed il Ministro
della Salute Lorenzin. «La presenza di metalli pesanti e percolato nel letto del
fiume – aggiunge il parlamentare – ha causato una vera e propria emergenza ambientale
nella zona. Infatti, le sostanze inquinanti trasportate dalle acque del torrente,
si sono riversate su tutto il territorio circostante».
Il Cinque Stelle continua: «La quantità e la pericolosità delle sostanze versate
aumentano il rischio per la popolazione e per l’ambiente della zona, compromettendo
anche la fauna marina ed il futuro turistico del territorio. È necessario che il
governo intervenga urgentemente per conoscere bene l’impatto che la vicenda sta
avendo sull’ambiente, sul mare e sulla salute dei cittadini».
«Purtroppo – continua Parentela – tutta la Calabria è interessata da fenomeni
simili, in Parlamento abbiamo approvato la legge contro gli eco reati che aspettavamo
da tanto tempo, ma sul territorio le istituzioni regionali deputate al controllo
ed al monitoggio, rimangono in letargo compromettendo seriamente la salute dei cittadini
e dell’ambiente nell’intera regione. Il M5S non perde mai occasione per rimarcare
la necessità di istituire un registro tumori ed un registro epidemiologico in Calabria,
infatti oltre a ricordarlo negli atti che rivolgiamo al Ministro della salute, abbiamo
anche presentato una proposta di legge in tal senso affinchè sia presente in ogni
regione di tutto il paese. Il governo Renzi, però, preferisce fare orecchie da mercante».