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Gas in estetica

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Il dott. Amuso ci ci fa capire la differenza tra un prodotto di elevata qualità o una procedura davvero efficace, con un prodotto di basso livello o una procedura inefficace ed eventualmente dannosa

Gas in estetica

Il dott. Amuso ci ci fa capire la differenza tra un prodotto di elevata qualità o una procedura davvero efficace, con un prodotto di basso livello o una procedura inefficace ed eventualmente dannosa

 

 

La conoscenza dell’uso dei gas in medicina estetica è come spesso accade, approssimativa e la conseguenza è quella di non capire la differenza tra un prodotto di elevata qualità o una procedura davvero efficace, con un prodotto di basso livello o una procedura inefficace ed eventualmente dannosa.

Azoto
L’azoto è un gas molto comune in natura compone il 79% dell’atmosfera terrestre.
In forma liquida l’azoto è un potente refrigerante.
L’azoto liquido viene adoperato per la conservazione di materiale biologico o di origine biologica per lunghi periodi.
Viene dunque adoperato per lo stoccaggio di linee cellulari adoperate nella ricerca scientifica, di campioni di liquido seminale o per la conservazione a lungo termine di proteine particolarmente labili.
Nella chirurgia dermatologica ed estetica, la crioterapia con azoto liquido ha dimostrato di essere una buona alternativa al laser o alla chirurgia classica nel trattamento di numerose patologie. L’azoto liquido è il criogeno più usato.
Come funziona la crioterapia:
Il freddo provoca la necrosi cellulare attraverso una sequenza di meccanismi che si riassumono:
1) formazione di cristalli di ghiaccio intracellulare che provocano la lisi meccanica della cellula;
2) anomala concentrazione degli elettroliti cellulari con conseguenti alterazioni irreversibili del ph della pelle;
3) formazione di cristalli di ghiaccio negli spazi extracellulari, con aumento del gradiente osmotico e richiamo di acqua dalla cellula, che finisce collassata: shock termico con alterazioni delle lipoproteine cellulari;
4) le alterazioni circolatorie locali completano la necrosi distrettuale.
Quando la temperatura locale scende a -50 °C.
L’entità della crionecrosi, nonché quella delle alterazioni vasali dipendono da molti fattori come:
tempo di congelamento;
tempo di disgelo;
ampiezza dell’alone di gelo perilesionale;
durata dell’esposizione delle cellule a temperature inferiori al punto di gelo:temperature minime raggiunte nel tessuto bersaglio.
È stato dimostrato che un congelamento rapido favorisce la formazione del ghiaccio intracellulare, mentre un congelamento lento promuove quella del ghiaccio extracellulare .
Effetti collaterali della criochirurgia: dolore ,reazione edemato-congestizia, esiti dispigmentari e infiltrativi.

In conclusione: La crioterapia non è indolore, ma al contrario un dolore anche acuto può accompagnare il congelamento e seguire il disgelo.
Più fastidiose per rilevanza e durata le reazioni edemato congestizia, che particolarmente vistosa e persistente dopo il trattamento di lesioni del volto, e l’abbondante essudazione che il focolaio di congelamento esprime per più giorni.
Tra i possibili inconvenienti post infiammatori, meno frequenti, ma più persistenti, vanno anche ricordati un effetto depigmentante della crioterapia nel punto di applicazione e la comparsa di aloni ipercromici marginali e di reazione nodulo – infiltrative al centro dell’area di congelamento.
Ozono
L’ozono è un gas dal caratteristico odore agliaceo , le cui molecole sono formate da tre atomi di ossigeno.
L’ozono (O3) è la forma triatomica dell’ossigeno (O2).
In natura l’ozono si forma, sia mediante i raggi ultravioletti, sia mediante il lampo, che riesce a dare l’energia necessaria affinché 3 molecole di ossigeno diventino 2 molecole di ozono.
La sua struttura chimica è un ibrido di risonanza fra tre formule limite possibili, il che ne fa una molecola estremamente reattiva.
È un gas instabile, ed allo stato liquido è esplosivo.
Non può dunque essere conservato.
È un energico ossidante e per gli esseri viventi un gas altamente velenoso.
È tuttavia un gas essenziale alla vita sulla terra per via della sua capacità di assorbire la luce ultravioletta; lo strato di ozono presente nella stratosfera protegge la terra dall’azione nociva dei raggi ultravioletti UV-B provenienti dal sole.
L’O3, (ripetiamo) è un gas molto instabile e reattivo. Deve essere usato immediatamente dopo il prelievo.
Si deve sempre evitare di disperdere O3 nell’ambiente di lavoro perché è un gas irritante, dall’odore pungente e caratteristico. Ll’olfatto già rileva concentrazioni di 0,02 mg/m3 , che sono ben al di sotto della concentrazione tossica di 0,3 mg/m3 come stabilito dalla CEE.
La storia dell’ozono comincia in Germania, il precursore dell’uso dell’Ozono per scopi medici fu Weiner Von Siemens che nel 1857 costruì il primo tubo a induzione per la distruzione di microorganismi. Nella seconda decade del XX secolo un altro tedesco, il chimico Justus Barone Von Liebig, fu il primo a studiare le applicazioni dell’Ozono per uso umano.
Possiamo dire che l’ Ozonoterapia viene usata in ambito medico da più di 40 anni.
Indicazioni per L’ozonoterapia
Ortopedia, Reumatologia e Traumatologia: artrosi e artriti ,comprese le artriti reumatoide e psoriasica , tendiniti (epicondiliti, epitrocleiti …), sindrome del tunnel carpale, discopatie sia cervicali che lombari (cervicobrachialgie, lombosciatalgie ) .
Disturbi della circolazione arteriosa, venosa e linfatica: vasculopatie periferiche di origine venosa e arteriosa (postumi di flebite, insufficienza venosa periferica, microangiopatia diabetica, ulcere periferiche su base vascolare e dismetabolica, linfedema.
Turbe neurologiche: disturbi della memoria, esiti di ischemia cerebrale, sclerosi a placche, cefalee di varia natura (su base tensiva e vascolare) ,senescenza con caduta della efficienza mentale e fisica, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, otosclerosi.
Retinopatie: su base vascolare e dismetabolica, retinopatia maculare (degenerazione maculare senile).
Epatopatie: dalle semplici turbe della funzionalità epatica fino alle epatiti .
Apparato gastrointestinale: gastriti, duodeniti, coliti (colon irritabile, morbo di Crohn, Colite Ulcerosa ).
Apparato genito urinario : cistiti ricorrenti, vaginiti .
Malattie dermatologiche: herpes simplex e zoster, eczemi acuti e cronici, dermatiti da contatto, acne, psoriasi, micosi, patologie allergiche.
Disordini metabolici: ipercolesterolemia e iperglicemia con le loro complicanze , stati di deficienza immunitaria e patologie autoimmuni, astenie su base funzionale e organica ,sostegno ai pazienti neoplastici con o senza metastasi .

L’ozonoterapia è una tecnica dolce che sfrutta le potenzialità dell’ozono combinato con l’ossigeno, determinando una miscela composta per il 99.99997% da ossigeno e dal 0,00003% da ozono.
L’ Ozono può essere applicato per via rettale e vaginale, (insufflazione),con pomate d’olio di ozono (topica),acqua e ozono (per trattare infiammazioni orali). Per via ematica: si estrae il sangue dal paziente, si “ozonizza” e viene reimmesso in circolo (Autoemoterapia). Per iniezione intrarticolare, intramuscolare e per via sottocutanea.
OZONOTERAPIA in Medicina Estetica
Iniezione locale di ozono con una siringa nel tessuto sottocutaneo, non dà reazioni allergiche, generalmente ben tollerata.
Tuttavia, essendo l’ozono un gas ossidante, mentre viene iniettato può produrre improvvisamente una sensazione di bruciore nella zona trattata, si è cercato di eliminare la sensazione di bruciore, utilizzando pompe per infusione lenta.
Alla fine della sessione è consigliabile effettuare un leggero massaggio per distribuire il gas.
La tecnica più utilizzata si avvale di iniezioni sottocutanee lungo gli assi vascolari degli arti inferiori e in sede di pannicolopatia edematosa fibrosclerotica(PEFS): concentrazioni di gas pari a 4-8 microgrammi/cc per un totale di 200-250 cc a seduta per entrambi gli arti, due volte alla settimana,per 12-15 applicazioni.
Associata ad un linfodrenaggio, la terapia determina una franca riduzione della circonferenza degli arti ed un ottimo recupero “vascolare” con diminuzione degli edemi ed un aumento della perfusione locale (migliore trofismo cutaneo, senso di calore ai piedi, scomparsa dei crampi notturni).
I risultati sono visibili dopo 3 settimane di trattamento e tendono ad essere mediamente stabili nel tempo.
Controindicazioni assolute : turbe piastriniche, tireopatie ,gravidanza, favismo (deficit di G6PD) ,dosaggi incongrui , attrezzature obsolete e/o non controllate.
I medici che utilizzano l’Ozono medicale devono osservare delle precauzioni:
1) Posizionare l’erogatore in una zona dotata di aerazione soddisfacente .
2) Utilizzare apparecchiature dotate di sistema di catalizzazione efficiente.
3) Eseguire regolari manutenzioni alla strumentazione.

Particolare attenzione si dovrà fare alle inalazioni accidentali in pazienti con stati di iper-reattività bronchiale, asmatici o atopici, specialmente durante l’uso di concentrazioni elevate di gas (ad es. scleroterapia).
Anidride Carbonica
Il biossido di carbonio (noto anche come diossido di carbonio o anidride carbonica) è un ossido acido (anidride) formato da un atomo di carbonio legato a due atomi di ossigeno. È una sostanza fondamentale nei processi vitali delle piante e degli animali.
Per Carbossiterapia si intende l’uso di anidride carbonica medicale (CO2) somministrata attraverso microiniezioni per via sottocutanea e percutanea.
L’uso di questa terapia non è recente: già dagli anni ’30 viene utilizzata per il trattamento delle malattie a carico del sistema vascolare presso la stazione termale di Royat (Clermont-Ferrand) in Francia.
Nel corso degli anni il numero di pazienti trattati presso questa stazione termale è aumentato progressivamente (le statistiche dell’ Istituto di ricerche Cardiovascolari di Royat indicano che nel 1994 sono stati sottoposti alla Carbossiterapia c.ca 20.000 pazienti affetti da arteriopatie periferiche di varia eziologia con risultati incoraggianti in termini di recupero funzionale).
Studi e ricerche cliniche universitarie hanno dimostrato che l’anidride carbonica ha effetto: sul microcircolo, dove riapre per effetto meccanico i capillari chiusi, riattiva quelli malfunzionanti e aumenta la percentuale di ossigeno nei tessuti;
sul tessuto adiposo, dove rompendo le membrane delle cellule grasse (effetto lipoclasico) riduce gli accumuli di grasso;
sulla cute , dove oltre ad aumentare la percentuale di ossigeno nei tessuti migliorando l’elasticità cutanea, induce un ringiovanimento del derma.
Con la carbossiterapia possono essere trattati i seguenti inestetismi o patologie: cellulite, adiposità localizzate, rilassamento cutaneo in medicina estetica ;
pazienti arteriopatici, stasi del microcircolo (media insufficienza venosa) in angiologia;
trattamento patologie artroreumatiche e periartriti in ortopedia.
L’anidride carbonica non è pericolosa per l’organismo.
Il gas, infatti, è prodotta naturalmente dalle cellule, viene assorbita dal flusso sanguigno ed espulsa dai polmoni.
La carbossiterapia è un metodo che favorisce la riduzione delle adiposità localizzate ma non fa dimagrire, “scioglie i grassi” dei cosiddetti “cuscinetti” delle zone critiche – come cosce, glutei e addome .
L’azione della CO2 è caratterizzata dalla vasodilatazione della arteriole e metarteriole nelle zone trattate, il gas si lega alle cellule muscolari lisce dei vasi per mezzo di recettori specifici determinando di fatto una vasodilatazione.
Si può dire che la CO2 determina una pseudo angiogenesi attraverso l’effetto Bohr : meccanismo fisiologico tessutale per cui aumentando la concentrazione di CO2 periferico si riduce l’affinità dell’O2 per l’Hb.
Dal 1997 quando si iniziavano gli studi presso L’università di Siena, il gas veniva somministrato attraverso inoculazioni cutanee e il flusso variava tra 50/100 cc/minuto, un flusso basso all’inizio per essere accettato dal paziente in quanto , ancora non era riscaldato , alla fine si aveva una quantità massima di 600 cc erogata in 8/10 minuti.
Questa metodica ancora utilizzata da qualche collega , è stata in assoluto la via da seguire sino a 5 anni fa, quando Brandi, Bacci e Amuso, con i loro lavori hanno dimostrato che non era necessaria la quantità del gas ma la presenza. Nasce cosi la mesocarbossi.
Mesocarbossi : Si eroga gas per una quantità variabile ad ogni inoculazione a seconda della sede e della patologia trattata variabile da 3 a 10 cc, Il gas viene inoculato attraverso aghi lunghi 13 mm e con diametro variabile a seconda della sede trattata da 27 a 30 G.
Gli aghi a seconda della sede e della patologia da trattare possono essere utilizzati sulla pelle con penetrazione perpendicolare o inclinati di 45 o 30 °. L’anidride carbonica medicale viene somministrata attraverso microiniezioni con pochi cc di CO2 ( 20- 30) in più punti nella zona da trattare per via sottocutanea e intradermica.

Ossigeno
Il gas, è L’elemento più comune che si trova non solo sulla terra ma in tutto l’universo. L’ossigeno è l’elemento chimico più comune della crosta terrestre rappresentandone circa il 47% della massa, mentre nell’atmosfera è in percentuale del 21%.

A. C. Guyton (1919 – 2003). Physiologist emeritus :
“Qualunque sofferenza o stato di malattia nasce da un’insufficiente ossigenazione cellulare” .
La Propulsione di Ossigeno, consiste nell’emissione di O2 attraverso uno strumento meccanico che abbia la capacità di generare ossigeno a partire dall’atmosfera esterna ,per poi comprimerlo attraverso speciali filtri sino a raggiungere una concentrazione (purezza) compresa tra il 94% ed il 98%.
L’ossigeno così concentrato e prodotto viene successivamente eiettato sulla pelle ad una pressione atmosferica superiore di 2-3 volte rispetto alla norma.
Tale metodica consente il passaggio del gas per via trans-cutanea, ciò avviene in piccola parte dagli annessi ghiandolari (apparato pilo sebaceo e ghiandole eccrine) e attraverso un percorso intercellulare eo trans-cellulare.
Durante la fase di emissione, l’ossigeno propulsivo al contatto con la pelle osserva un periodo di latenza in cui il gas entra in equilibrio con l’epidermide, raggiunto l’equilibrio comincia un flusso costante di penetrazione la cui entità è proporzionale alla concentrazione e all’atmosfera di emissione del gas.

Tanto maggiore è la pressione di uscita, maggiore è la penetrazione. In ciò risiede la differenza principale tra i sistemi ad aerografo e la vera Propulsione di Ossigeno. Si è visto che un basso peso molecolare (PM<2000 Da) ed una sufficiente solubilità nei lipidi e nell’acqua garantiscono l’assorbimento delle sostanze applicate sulla cute e nel caso dell’ossigeno, il passaggio senza ostacoli.
L’azione terapeutica della Propulsione di Ossigeno è caratterizzata dalle proprietà angiogenetiche tipiche del gas ossigeno.
La Propulsione di Ossigeno determina una regolazione a lungo termine del flusso ematico tessutale, operando un aumento dell’entità del letto vascolare della microcircolazione tessutale generando una angiogenesi vera.
Di fatto la Propulsione di Ossigeno interviene sui 3 componenti primari del tessuto connettivale dermico mantenendo una adeguata produzione nella quantità e qualità di glicosaminoglicani ( acido ialuronico) , fibre elastiche e collagene.

La durata del trattamento con la Propulsione di Ossigeno non deve essere mai inferiore agli 8 minuti nelle sedi trattate.L’applicazione della terapia deve avvenire tramite il terminale trifasico per il corpo e monofasico per il viso, su una superficie cutanea detersa con disinfettante neutro, il contatto del terminale con la cute deve essere continuo, senza pause.
In campo Medico Estetico, la Propulsione di Ossigeno trova utile impiego nel trattamento delle rughe, smagliature, rilassamento cutaneo, adiposità localizzata, cellulite, macchie cutanee, anti aging.
In campo dermatologico, la Propulsione di Ossigeno trova largo impiego su patologie quali: acne, psoriasi, eczemi, cheloidi, cicatrici ipertrofiche, cicatrici ipotrofiche, ulcere cutanee, piaghe da decubito.
Consente nelle sedi cutanee trattate chirurgicamente e nelle lesioni difficili, di ridurre le complicanze cicatriziali,di velocizzare la guarigione e la cicatrizzazione della ferita, migliora la rigenerazione tissutale, riduce la percentuale di infezioni.

Gas contouring
Il Gas Contouring è una tecnica di body contouring innovativa, efficace, sicura ed indolore che unisce in maniera sinergica gli effetti della Propulsione d’Ossigeno MBE e la Carbossiterapia.Studi clinici hanno dimostrato che i due gas agendo sinergicamente migliorano del 74.8% l’idratazione e del 63% l’elasticità cutanea.
I gas potenziano a vicenda l’azione che individualmente determinano su: Microcircolazione: riaprendo meccanicamente I capillari chiusi, riattivando quelli malfunzionanti e creandone dei nuovi, aumentando cosi la percentuale di ossigeno nei tessuti.
Neoangiogenesi e pseudoangiogenesi

Tessuto adiposo: rompendo la membrane delle cellule adipose (effetto lipoclasico) e riducendo gli accumuli adiposi.

Pelle: migliorando l’elasticità, l’idratazione e regolando la replicazione cellulare nei canonici 26 gg.

Il gas counturing determina:
1) lo stimolo per la sintesi delle fibre dermiche di RIEMPIMENTO (sintesi di fibre collagene I e III );
2) intensifica la sintesi delle fibre di SOSTEGNO (sintesi di fibre collagene IV e V);
3) tonifica la pelle;
4) risolve le micronodosità del sottocute.
Il gas contouring agisce in modo eccellente anche sulla matrice extracellulare:
5) stimola la sintesi di GAG (glicosaminoglicani), aumentando la produzione in qualità dell’acido ialuronico;
6) stimola la sintesi di fibre collagene di di tipo I, III, IV, VII e fibre elastiche per ripristinare la densità e la coesione cutanea;
7) la sintesi di Aminoacidi che costituiscono L’NMF Per idratare la cute.
Oxyneedling
Il Needling Ossigenato è una tecnica innovativa che permette di determinare nei pazienti trattati :
un miglioramento delle cicatrici da acne;
un miglioramento delle smagliature bianche;
la correzione delle smagliature rosse;
la correzione delle alterazioni da crono-invecchiamento.
L’oxyneedlin è indicato anche per il trattamento della lassita cutane sia per il viso che per il corpo. Il trattamento non è ablativo, lievemente invasivo.
Rispetto al needling tradizionale, il needling ossigenato ottiene risultati potenziati: con il Roller, si stimola il collagene di tipo III e l’ elastina, si determina se correttamente usato il movimento di diversi fattori di crescita.
Con la Propulsione di Ossigeno, si ottiene una angiogenesi,il mantenimento di una buona citomorfosi, il miglioramento della qualità di acido ialuronico, la riorganizzazione nel derma delle fibre collagene ed elastiche.