banner bcc calabria

Imprese portuali rivendicano legittimità licenziamenti

banner bcc calabria

banner bcc calabria

I licenziamenti per giustificato motivo oggettivo, irrogati a 12 dipendenti dalle imprese portuali – Sea Work Service s.r.l., Universal Services s.r.l. e International Shipping s.r.l., tutte rappresentate e difese dall’avv. Caterina Albano del foro di Reggio Calabria, non sono stati dichiarati illegittimi dal Giudice del Lavoro del Tribunale di Palmi.
I Giudici del Lavoro hanno, invero, accertato e dichiarato che dalla documentazione versata in atti è stata “dimostra l’effettività del calo produttivo” “posto a fondamento della determinazione di licenziare…” “… la riduzione della produttività aziendale è riscontrata dalla relazione tecnico-finanziaria…”; ed ancora i Giudici del lavoro hanno riconosciuto che “il ricorso agli ammortizzatori sociali negli anni immediatamente precedenti, uniti ai risultati negativi degli ultimi bilanci di esercizio, sono elementi che lasciano fondatamente ipotizzare la persistenza di una situazione economica sfavorevole” ed ancora che: “anche la società terminalista committente ha proceduto a licenziamenti di natura economica”.
Nessuno dei lavoratori è stato reintegrato e il Giudice del Lavoro ha dichiarato risolto il rapporto di lavoro per tutti i dipendenti, ritenuto che i dati risultanti dai bilanci “sono sufficienti a ritenere la effettività dei motivi posti a base del licenziamento”.
La FILT-CGIL si è opposta ai licenziamenti innanzi alla DTL, ma irresponsabilmente ha rifiutato la proposta di trasformazione del contratto da full-time in part-time, la cui conseguenza è stata l’irrogazione dei licenziamenti.
Quindi, alla domanda: “si poteva evitare tutto ciò?” sì, certamente si sarebbe potuto evitare se l’O.S. avesse, per tempo, accolto le reiterate richieste delle società a trovare una soluzione alternativa, condivisibile.
La crisi persiste, le soluzioni adottate per evitare ulteriori licenziamenti non possono certamente essere ricondotte a meriti della concertazione con la FILT-CGIL, ma nel caso dei contratti di prossimità, applicati, soltanto grazie alla professionale preparazione di una parte delle OO.SS. si è riusciti a raggiungere un accordo, con soluzioni alternative al licenziamento, con plauso di tutti i lavoratori.
Ci si auspica, per il futuro, che la FILT-CGIL-Piana di Gioia Tauro si astenga da proclami mistificatori, finalizzati a proselitismo, lasciando che i Tribunali possano decidere in serenità su questioni che involgono soggetti, ognuno per il proprio ruolo, vittime della crisi economica globale, senza ulteriori speculazioni.

Avv. Caterina Albano