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Gioia Tauro, giornalisti sotto attacco, la solidarietà dell’ex sindaco Aldo Alessio a Luigi Longo

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Caro Luigi,

ti esprimo, innanzitutto, tutta la mia più viva, personale solidarietà e vicinanza, per l’attacco ingiustificato e gratuito subito e che hai ricevuto da parte di un assessore, componente di una docile giunta del Comune di Gioia Tauro, che, a suo dire, ti contesta la tua professionalità, la tua serietà, il tuo impegno giornalistico nel raccontare giornalmente la verità sui fatti quotidiani e sugli avvenimenti che accadono nel nostro territorio. Sei stato, in anni non sospetti e partendo da zero, il fondatore di “Approdo Calabria”, di cui sei il Direttore responsabile, diventato oggi una delle testate giornalistiche On line tra le più importanti e seguite che abbiamo in Calabria. Non solo, ma addirittura l’assessore ritiene di avere il potere anche di poterti intimidire con la paventata richiesta di radiazione dall’albo dei giornalisti. Sic! Noi due ci conosciamo da moltissimi anni. Conosco la tua integrità e dirittura morale ed etica. Conosco perfettamente il tuo amore spassionato per la tua terra, per la Calabria, la Piana e il nostro territorio. Conosco le tue incessanti e instancabili battaglie civili, condotte in tutti questi anni, a difesa della sanità pubblica e per ottenere un servizio sanitario degno di questo nome, al servizio dei cittadini, all’altezza e adeguato alle necessità e alle cure mediche di cui abbisogna la nostra popolazione della Piana. Conosco le tue battaglie per uno sviluppo ecosostenibile in grado di dare risposte alla difesa del territorio, a garanzia della salute di cittadini, e ai tuoi interventi per prevenire il dissesto idrogeologico del nostro territorio. Io so chi sei! Assieme abbiamo fatto mille battaglie, a volte anche isolate, contro la ‘ndrangheta e abbiamo denunciato e testimoniato, a suo tempo, nei tribunali contro l’infiltrazione della ‘ndrangheta nel Porto di Gioia Tauro. Abbiamo presentato denunce che hanno fatto scaturire le indagini che hanno condotto alle operazioni antimafia denominate “Operazione Conchiglia” e “Cent’anni di storia”. Siamo stati entrambi testimoni nei processi in tempi duri e difficili, quando la paura che si respirava nell’aria si poteva tagliare a fette. Abbiamo una storia cristallina alle nostre spalle da raccontare e che dobbiamo saper difendere. Non permetteremo a nessuno di poterla infangare con bugie e menzogne attraverso la distorsione della verità dei fatti per come sono realmente accaduti. Ma, soprattutto, non permetteremo a nessuno di mettere il bavaglio alla stampa, ai giornalisti e al libero pensiero, cercando di intimorirli per averli assoldati a loro servizio, per raccontare le loro falsità attraverso una verità dei fatti drogata. Sappiamo entrambi benissimo che oggi, una parte di una certa mala politica vorrebbe solo avere a che fare con giornalisti supini al loro potere e sottomessi ai loro desiderato perché non si devono permettere di fare domande scomode. La stampa libera deve continuare ad essere “il cane da guardia della politica e della democrazia”. Quindi, conoscendoti bene, ti invito a non arrenderti, a non demordere e andare avanti a testa alta e con la schiena dritta, sulla strada della legalità, come d’altronde hai sempre fatto, raccontandoci i fatti di ciò che accade sul nostro territorio. Grazie per il tuo impegno concreto e per il tuo lavoro giornalistico. Sappi che le persone per bene, oneste e sinceramente democratiche sono e rimarranno sempre al tuo fianco.