Gioia Tauro, inaugurata la nuova sede dell’Avis


E’ stata allestita all’interno di un immobile sequestrato alla ‘ndrangheta. Presente all’inaugurazione anche il procuratore Gratteri

di MARIA TERESA BAGALA’

Gioia Tauro, inaugurata la nuova sede dell’Avis

E’ stata allestita all’interno di un immobile sequestrato alla ‘ndrangheta. Presente all’inaugurazione anche il procuratore Gratteri

 

di Maria Teresa Bagalà

 

 

gioia tauro avis

Si è svolta ieri a Gioia Tauro, l’inaugurazione della nuova sede AVIS che, cosa eccezionale, perché il primo caso in Italia, sarà allestita all’interno di un immobile sequestrato alla mafia. Uno stabile che da circa 20 anni aspettava una nuova destinazione. L’inaugurazione è stata preceduta da un convegno che si è tenuto a Palazzo Fallara, durante il quale si è ribadito più volte che quella di ieri è stata una giornata speciale per l’associazione in quanto non solo veniva inaugurata la nuova sede, ma anche si festeggiava la Giornata Mondiale del Donatore; giornata che in realtà si celebra il 14 giugno di ogni anno, ma che per l’occasione l’AVIS calabrese ha posticipato di due giorni.

Gremita la sala di Palazzo Fallara, nella quale sono arrivate delegazioni delle sedi  Avis di tutta la Calabria. Il tema del convegno è stato: “salute, solidarietà e impegno civile”. Sono intervenuti il Presidente AVIS della provincia di Reggio Calabria Antonino Posterino; il Presidente Avis della città di Gioia Tauro Gaetano Corvo; il direttore Sanitario AVIS di Gioia Tauro Pietro Schirripa; il sindaco di Gioia Tauro Renato Bellofiore; il Presidente AVIS della  Calabria Rocco Chiriano; il Vicario del Vescovo della diocesi Oppido M.- Palmi don Giuseppe Acquaro; il Direttore di Rai Calabria Demetrio Crucitti; il Vicepresidente AVIS della Calabria Paolo Marcianò; il Procuratore Antimafia Nicola Gratteri e il Consigliere Nazionale dell’AVIS Franco Rizzuti. Moderatrice dell’evento è stata la giornalista Anna Foti.

Il Presidente Avis della città di Gioia Tauro Gaetano Corvo, che ha fatto gli onori di casa, ha sottolineato come ventidue anni fa, quando in città è nata l’AVIS, essa ha incontrato difficoltà e tanta indifferenza da parte della gente. Ora invece il numero di donatori e associati è in continua crescita e due volte l’anno anche presso l’Istituto d’Istruzione Superiore Severi viene promossa la donazione, con grande partecipazione di giovani.

Durante il suo intervento il sindaco Bellofiore, che tanto si è prodigato insieme al vicesindaco Jacopo Rizzo (entrambi donatori AVIS) a far avere all’associazione la nuova sede, ha dichiarato che a Gioia Tauro sono circa ventidue i beni confiscati e donati per pubblica utilità. Solo da quando si è insediata la sua Amministrazione i beni dati in comodato d’uso sono stati quattordici. In particolare ha voluto poi ricordare l’immobile, sequestrato alla criminalità organizzata, che ospiterà a breve la Caserma dei Carabinieri della città.

Il procuratore Gratteri, invece, che ha rivelato di essere anche lui donatore di sangue (nonché marito della Presidentessa AVIS della città di Locri), ha voluto porre l’attenzione sugli sprechi che esistono in Italia. Un paese in cui la classe politica non ha il coraggio di dire quali siano le cose inutili e che quindi, per ridurre la spesa pubblica, fa dei tagli lineari in tutti settori penalizzando anche quelli più importanti come può essere la sanità. Il magistrato ha continuato affermando l’importanza dell’informatizzazione nella cosa pubblica che abbatterebbe costi, tempi ed anche il potere ispezionale degli uomini.

Nel convegno è inoltre emerso che le donazioni annue di sangue in Calabria sono circa 40.000, un trend positivo se si considera che la cultura della donazione nella nostra regione è in continua crescita, tanto da aver raggiunto l’autosufficienza per quanto riguarda le sacche e riesce persino ad esportarne in altre regioni d’Italia. Si è inoltre ribadito come il donare il sangue sia un dovere civico. A tal proposito il vicepresidente della Calabria Marcianò ha voluto raccontare un aneddoto riguardante il giudice Gratteri, il quale, nei suoi numerosi incontri con i giovani, quando uno di loro  si avvicina a lui chiedendo cosa bisogna fare per essere un buon cittadino, egli risponde: <<donate il sangue!>>. E, sempre Marcianò, ha voluto ricordare il grande merito dell’AVIS, fondata a Milano nel 1927, che è quello di aver fatto sì che il sangue non sia merce di scambio, ma una gratuità. Ponendosi in questo modo come esempio per il resto d’Europa.

Il primo cittadino di Gioia Tauro ha poi voluto omaggiare con una pergamena i due imprenditori Saffioti e De Masi, presenti in sala, per il loro coraggio. Ed a seguire anche il Presidente AVIS della provincia Antonino Posterino ha consegnato delle targhe.

I partecipanti all’evento si sono poi spostati presso la nuova sede dell’AVIS, sita sulla Provinciale 1, dove c’è stato il taglio del nastro, la benedizione dei locali da parte del Vicario del Vescovo, la recita della Preghiera del donatore ed infine un buffet.

INTERVISTA AL PRESIDENTE AVIS DELLA PROVINCIA DI REGGIO CALABRIA ANTONINO POSTERINO

Quella di Gioia Tauro sarà la prima sede dell’Avis in Italia all’interno di un immobile confiscato alla mafia, cosa ci può dire al riguardo?

<< Il fatto che un bene confiscato sia dato in concessione gratuita è un grande evento. Un segnale di speranza, specie per i giovani. Una speranza che deve continuare e che riguarda non soltanto gli ammalati, ma l’intera società. E’ una cosa meravigliosa che un bene diventi il simbolo dell’impegno civico >>.

Il numero di donatori in Italia sta crescendo, ma in Calabria, specie nella nostra provincia, la situazione è uguale al resto del Paese?

<<Anche nella nostra regione il livello di donazioni è eccezionale. Le sacche vengono anche esportate in Lazio, Toscana, Sardegna. Questo è un grande risultato, specie per i Presidenti comunali, anche perché fino a qualche anno fa la situazione era completamente diversa. Siamo però indietro, rispetto ad altre regioni, per quanto riguarda il plasma. Avremmo bisogno per questo dell’aiuto delle Istituzioni perché sarebbe necessario acquistare apparecchiature, ad esempio separatori cellulari. Anche così può crescere l’economia, dal momento che il plasma serve anche per produrre farmaci >>.

Il numero di donatori, dunque, è in continua crescita, eppure ci sono ancora persone che guardano con diffidenza l’atto della donazione, che hanno paura. Cosa si sente di dire a queste persone?

<< Mi rivolgo a loro dicendo che non devono avere alcuna paura. La donazione è un atto medico sicuro sia per il donatore che per il ricevente. Bisogna capire che donare – e quindi donarsi – è qualcosa di meraviglioso e serve per la crescita civile della società. Colui che dona il suo sangue, inoltre, diventa un donatore periodico e quindi controllato sotto l’aspetto medico. Si pratica della medicina preventiva su di lui>>.

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