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TAURIANOVA (RC), VENERDì 18 OTTOBRE 2024

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186 persone denunciate nel reggino per indebita percezione di aiuti al reddito e lavoro nero Molti di loro legati a famiglie di 'Ndrangheta, sono 2000 controlli complessivi. VIDEO

Proseguono controlli e indagini da parte dei Carabinieri, a Reggio Calabria, finalizzati a garantire il corretto andamento del mondo del lavoro in tutta la sua filiera.
Riscontri documentali condotti a largo spettro, con il concorso dei Reparti Speciali dell’Arma, per arginare l’indebita fruizione degli aiuti messi a disposizioni dalle politiche governative a sostegno del reddito così come attività sul campo per debellare lo sfruttamento delle attività di manodopera, illecito particolarmente odioso soprattutto in questo momento di forte disagio sociale. Un impegno incessante, a tutela dei presidi lavorativi, da sempre nel comune sentire del Carabiniere.
L’Arma reggina, in queste ultime settimane, attraverso l’opera imprescindibile delle Stazioni carabinieri, primi sensori sul territorio, ha lavorato su tre direttrici:
– a Gioia Tauro e Rosarno, sono state denunciate 50 persone per indebita percezione del reddito di cittadinanza. Gran parte di loro, familiari diretti di elementi di spicco della cosca di ‘ndrangheta Bellocco – Pesce di Rosarno. Tra questi non solo soggetti già condannati per associazione a delinquere di tipo mafioso e figure apicali della ‘ndrangheta, ma anche donne che, intenzionalmente, avevano omesso di segnalare agli enti competenti all’erogazione del reddito di cittadinanza la presenza all’interno del proprio nucleo familiare di soggetti detenuti.
– ad Africo, Bianco, Brancaleone, Bruzzano, Caraffa del Bianco, Casignana, Ferruzzano, Palizzi, Samo, San Luca, Sant’Agata del Bianco e Staiti, sono state deferite 135 persone, per aver presentato ai Comuni domande in cui hanno attestato falsamente di possedere i requisiti previsti, al fine di ottenere indebitamente i buoni alimentari (il cui valore, per ogni soggetto, in media oscilla tra gli 80 e i 200 euro). Un terzo degli odierni indagati risulta avere legami di parentela con soggetti appartenenti a ‘ndrine o a famiglie di interesse operativo.
– A San Ferdinando, è stata controllata un’azienda agricola dove sono state riscontrate irregolarità e un’assunzione in nero, in continuità con l’operazione EUNO del gennaio 2020.

“JOBLESS MONEY 2”. REDDITO DI CITTADINANZA: A GIOIA TAURO, I CARABINIERI DENUNCIANO 50 PERSONE; 1.500 IN TOTALE CONTROLLI EFFETTUATI.

A Gioia Tauro e Rosarno, i Carabinieri, con il supporto specialistico dei militari del Nucleo Ispettorato del Lavoro, a seguito di attenta attività d’indagine nell’ambito dell’operazione denominata “Jobless Money 2”, hanno effettuato diversi controlli finalizzati a riscontrare i percettori irregolari del reddito di cittadinanza, riscontrando il coinvolgimento di 50 soggetti.
Diverse sono state le anomalie emerse dagli accertamenti espletati sui soggetti percettori, gran parte dei quali, familiari diretti di elementi di spicco della cosca di ‘ndrangheta Bellocco – Pesce di Rosarno. Tra questi figurano non solo soggetti già condannati per associazione a delinquere di stampo mafioso e figure apicali della ‘ndrangheta del mandamento Tirrenico, ma anche donne che, intenzionalmente, avevano omesso di segnalare agli enti competenti all’erogazione del reddito di cittadinanza la presenza all’interno del proprio nucleo familiare di soggetti detenuti, già elementi di spicco della locale consorteria di ‘ndrangheta, gravati da misure cautelari personali ovvero condannati per associazione a delinquere di stampo mafioso.
Altre difformità emerse, hanno inoltre riguardato false attestazioni riguardo la residenza e l’effettivo “reddito familiare”, dei componenti dell’intero nucleo familiare, come riscontrato da alcuni casi di madre e figlia o di zia e nipote che nonostante conviventi, percepivano distintamente il reddito di cittadinanza.
Il totale delle irregolarità riscontrate, ha stimato un danno erariale complessivo di circa 357.000 euro, scongiurando, per il tratto a venire, un ulteriore perdita di circa 127.000 euro, somme che i percettori avrebbero altrimenti incassato senza la mirata attività d’indagine posta in essere dai militari dell’Arma.
Gli esiti delle indagini sono stati immediatamente segnalati alla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Palmi, richiedendo il nulla osta all’interruzione dell’elargizione del sussidio per i 50 soggetti deferiti a piede libero dai militari dell’Arma.
La presente attività d’indagine segue ad analogo accertamento segnalato all’Autorità Giudiziaria, sempre a seguito di accertamenti condotti dai militari di Gioia Tauro, nel mese di giugno 2020, che aveva determinato il deferimento di altri 37 soggetti, come irregolari percettori del sussidio statale.
Entrambe le attività, hanno consentito il deferimento da parte dei Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, nell’anno corrente, di 87 illeciti percettori del reddito di cittadinanza, per un danno erariale complessivo quantificato in circa un milione di euro tra somme indebitamente percepite e risparmi ottenuti con la sospensione del beneficio.
Si tratta, in definitiva, di attività che, nelle diverse fasi, hanno permesso di interrompere, ancora una volta, l’indebita percezione di sussidi pubblici, sempre nell’intento di porre le basi per l’affermazione di una giustizia sociale molto spesso compromessa dalle logiche mafiose.