Alluvione di Genova un anno dopo
redazione | Il 05, Nov 2012
Morirono sei persone travolte da acqua e fango
Alluvione di Genova un anno dopo
Morirono sei persone travolte da acqua e fango
GENOVA – Nel primo anniversario dell’alluvione di Genova, che causo’ sei morti, il sindaco Marco Doria ha osservato alcuni minuti di silenzio davanti alla targa che ricorda le vittime dell’acqua e del fango che il 4 novembre 2011 invasero la citta’: Gioia e Janissa di 8 e 1 anno, la loro madre Shpresa Djala, Angela Chiaramonte, Evelina Pietranera e Serena Costa. ”Le parole in momenti come questi servono sempre molto poco – ha detto Doria – esprimo il cordoglio personale, della citta’ e dell’amministrazione comunale per quello che e’ accaduto un anno fa sapendo bene che sono parole pronunciate a un anno di distanza da un lutto che chi l’ha subito si porta dietro per sempre. Oggi c’e’ poco da parlare, si resta in silenzio e si pensa. Ma c’e’ da parlare del rischio idrogeologico, del problema catastrofi, nel nostro Paese”. Alla cerimonia, nell’aiuola tra corso De Stefanis e via Monticelli, hanno partecipato l’assessore al Bilancio della Regione Liguria Sergio Rossetti, il prefetto Francesco Antonio Musolino e il presidente del Municipio Bassa Val Bisagno Massimo Ferrante. Ai piedi della targa e’ stata deposta una corona d’alloro del Comune di Genova.
“Un grande piano nazionale da 9 miliardi per mettere al centro il riassetto idrogeologico del territorio”. A un anno dall’alluvione di Genova è la richiesta del sindaco Marco Doria al governo, fatta durante la cerimonia in ricordo delle 6 vittime del 4 novembre 2011. “Il territorio italiano è a rischio idrogeologico per tre cause: l’espansione edilizia degli anni ’50 e ’60, l’abbandono delle colline e il problema dei cambiamenti climatici – ha sottolineato Doria – Nove miliardi di euro è la somma per realizzare tutti gli interventi che servirebbero, suddivisa nel territorio nazionale, esiste un problema di scelte politiche a livello nazionale, di politica economica, di lavori pubblici, dei 9 miliardi secondo gli esperti a Genova ne servirebbero alcune centinaia di milioni di euro per mettere in sicurezza torrenti come il Fereggiano, il Bisagno, il Chiaravagna”. Il sindaco ha lanciato anche l’idea delle obbligazioni di scopo per realizzare alcune opere ed ha fatto l’esempio dello scolmatore del rio Fereggiano, il corso d’acqua che ha generato i lutti dello scorso anno. L’opera è ritenuta indispensabile per mettere in sicurezza la valle. “Il Comune l’ha inserita tra i progetti candidati ad aggiudicarsi i fondi del Piano per le Città del governo Monti, perché è un’opera di riassetto idrogeologico funzionale al recupero di un’area urbana. Si può anche ragionare su obbligazioni di scopo per realizzare l’opera, ma devono essere remunerate e bisogna trovare i sottoscrittori, mentre i vincoli del Patto di Stabilità sul Comune sono stringenti”.
“Il vuoto per le vittime fa ancora male, ringraziamo le porcate della giunta comunale”: è lo striscione appeso stamani in via Fereggiano, in contemporanea con la cerimonia di commemorazione delle sei vittime dell’alluvione del 4 novembre 2011 voluta dal Comune, che si è svolta in quei pressi, davanti alla targa che ricorda i morti. Lo striscione attacca la precedente Giunta, guidata da Marta Vincenzi e alcuni dirigenti del Comune. Sull’inondazione sono aperte varie inchieste tra cui una per falso e calunnia che coinvolge un ex assessore e alcuni dirigenti comunali che avrebbero falsificato le carte con i tempi dell’alluvione per non avere responsabilità sui mancati interventi.
La Liguria è una terra morfologicamente complessa dove nel tempo lo spopolamento ha creato una serie di problemi”. “Mancano tempo e denaro a livello strutturale quindi dobbiamo lavorare molto sulla prevenzione”. Così il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, in un’intervista al Tgcom24, parla dell’alluvione di un anno fa a Genova. “Credo che si sia fatto ben poco e dovremmo investire in termini di prevenzione di protezione civile e mi ha fatto piacere, nonostante le polemiche dolorose e gli arresti – aggiunge – che il sindaco di Genova abba investito moltissimo nella comunicazione e riorganizzazione degli strumenti di protezione civile”.