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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 16 DICEMBRE 2024

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Dal “modello Reggio” al “modello spazzatura”

Dal “modello Reggio” al “modello spazzatura”

| Il 07, Nov 2012

Ecco la dura nota di Valerio Romano (Filcams) e Antonino Calogero (Cgil)

Dal “modello Reggio” al “modello spazzatura”

Ecco la dura nota di Valerio Romano (Filcams) e Antonino Calogero (Cgil)

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

La situazione dei rifiuti nella piana ha raggiunto una situazione devastante dal punto di vista dei servizi e per la precaria condizione igienico sanitaria che si è creata. È infatti molto grave la situazione nei comuni della piana con cumuli di rifiuti per strada che stanno causando una puzza nauseabonda ed una miriade di roghi sparsi per le città. È comunque, sotto gli occhi di tutti, il fallimento di chi ha gestito il sistema , un fallimento che, verticalmente nella piramide gerarchiche delle istituzioni, coinvolge tutti dai comuni, per passare alla Provincia, alla Regione ed al Governo. È evidente che, per divisioni e per giochi di “potere” e di “poltrone” non si riesce a trovare una rapida ed efficace soluzione al problema. Per troppo tempo forse si è pensato di demandare il problema ad altri scaricando le responsabilità e non affrontando e non intervenendo in maniera seria e puntuale. Infatti qualche mese fa avevamo criticato la venuta di Pugliano all’assemblea dei sindaci della piana ed avevamo in quell’occasione evidenziato che la Regione Calabria stava scaricando tutto sui comuni; di fatto chiamandoli ai propri impegni trascurando però il ruolo fondamentale che l’ente regionale in tema di rifiuti ha e deve avere. È vergognoso che ad oggi, quando mancano due mesi dalla fine del commissariamento rifiuti, la regione non sia ancora intervenuta per trovare delle soluzioni adeguate ad un sistema che è al collasso e che sta portando molti comuni a chiudere anche le scuole, per una grave carenza di igiene.

Si stà di fatto passando dal “modello Reggio” al “modello spazzatura”.

I lavoratori della ex Piana Ambiente sono rimasti con un pugno di mosche in mano, nonostante i continui proclami dei primi cittadini, gli impegni del prefetto e le rassicurazioni della provincia, e ci preoccupa che ancora si stia discutendo se far nascere un soggetto unico oppure addirittura la nascita di tre associazioni di comuni divise in tre sotto ambiti nella piana. Fino a ieri si pensava fosse difficile costituire un solo gruppo di comuni, ed infatti così è stato fino ad oggi, visto che ancora il gruppo storico, con a capo il Comune di Rosarno non è decollato e non sembra sia pronto a decollare ,anzi a precipitare. E’ chiara la volontà di chi preferisce non fare niente, di chi irresponsabilmente tenta ancora di affidare il servizio a questa ditta piuttosto che ad un’altra, invece di progettare un percorso di servizi integrati tra comuni, mirata al risparmio ed alla qualità del servizio. Come Cgil crediamo che sia necessario cambiare rotta, per la salvaguardia urgente dei posti di lavoro e per tutela dei cittadini. È necessario che la Regione Calabria intervenga sulla vicenda, chiarendo quali sono le loro posizioni sulla gestione dei rifiuti nella Piana di Gioia Tauro, tracciando se necessario una linea guida e non scaricando come già fatto in passato le responsabilità sui soli primi cittadini.

Valerio Romano, Segr. Gen. Filcams

Antonino Calogero, Segr. Gen. Cgil