Erosione coste: la Provincia di Reggio Calabria è pronta a restituire la delega
redazione | Il 01, Dic 2012
Verduci: “È indispensabile dare seguito e avviare progetti e lavori a difesa del litorale reggino, finanziandoli attraverso quei fondi regionali già disponibili. E’ assolutamente necessario che la Regione disponga il trasferimento di tutte le risorse disponibili senza attendere maxi-piani, pianificazioni e/o regolamentazioni da venire”
Erosione coste: la Provincia di Reggio Calabria è pronta a restituire la delega
Verduci: “È indispensabile dare seguito e avviare progetti e lavori a difesa del litorale reggino, finanziandoli attraverso quei fondi regionali già disponibili. E’ assolutamente necessario che la Regione disponga il trasferimento di tutte le risorse disponibili senza attendere maxi-piani, pianificazioni e/o regolamentazioni da venire”
“La Provincia procederà ad attivare quanto necessario per restituire alla Regione la delega in materia di erosione delle coste”.
E’ quanto afferma il Vice Presidente Giovanni Verduci, in una nota inviata ai massimi vertici della Regione Calabria, al Dipartimento di Protezione Civile del Consiglio dei Ministri, all’Autorità di Bacino e al Prefetto di Reggio.
“Le mareggiate degli ultimi anni, e quelle più recenti degli ultimi giorni – scrive Verduci – hanno reso ancora più difficile la situazione lungo la nostra costa, probabilmente una delle più martoriate dell’intera Calabria. È indispensabile dare seguito e avviare progetti e lavori a difesa del litorale reggino, finanziandoli attraverso quei fondi regionali già disponibili. Tuttavia, il ritardo endemico con cui la “macchina burocratica” regionale muove pesantemente i passi in ordine al settore è divenuto ormai insostenibile da parte degli Enti intermedi. E’ paradossale, e ancor più difficile da spiegare a chi ogni giorno vede irrimediabilmente compromesse le proprie abitazioni, le proprie attività e le infrastrutture pubbliche, rilevare che la Regione ha trasferito alla Provincia, relativamente a Difesa del Suolo e Salvaguardia delle Coste, solo 200mila euro per l’anno 2011, e ancora niente, zero, per l’anno in corso. Il dato è ancora più allarmante se si considera che la Provincia, con propri fondi di bilancio, nello stesso biennio, ha fatto già fronte a interventi per quasi quattro milioni di euro, senza tuttavia poter definitivamente porre rimedio al fenomeno erosivo o mettere in sicurezza i luoghi. E pensare – prosegue il Vice Presidente dell’ente di via Foti – che, a seguito di importati convenzioni sottoscritte con l’Università “Mediterranea”, siamo già in possesso di uno studio che consta di una puntuale mappatura dei luoghi, delle reali necessità del territorio. In altre parole, sappiamo già cosa fare e dove farlo. Siamo nelle condizioni di porre in essere interventi preventivi, potremmo dare risposte esaurienti a chi, a ragione, pretende dalle Istituzioni la giusta attenzione. Purtroppo, tutto questo è reso vano a causa dei mancati trasferimenti, dei giorni, che diventano mesi e quindi anni, che trascorrono senza che si abbia contezza delle somme disponibili e, soprattutto, sul quando queste saranno trasferite alla Provincia o impegnate direttamente dagli uffici regionali. Quella trasferita dalla Regione è, nei fatti, una delega di funzioni senza portafoglio. E’ un voler accollare ad altri la responsabilità, dimenticando che servono le risorse economiche per far fronte alle situazioni di emergenza. La Provincia- evidenzia Verduci – ancora una volta, in questi giorni, è stata costretta ad intervenire con propri fondi di bilancio e solo per limitare i danni, per scongiurare situazioni di pericolo che mettono a serio rischio l’incolumità dei residenti che, quotidianamente, si interfacciano con gli amministratori e i tecnici provinciali. Non bastano più le parole, le promesse di qualche parlamentare, i milioni di euro che costantemente vengono annunciati alla stampa come la panacea di tutti i mali. Oggi, è assolutamente necessario che la Regione disponga il trasferimento di tutte le risorse disponibili senza attendere maxi-piani, pianificazioni e/o regolamentazioni da venire. L’auspicio – conclude Verduci – è che questa richiesta venga colta come ultimo grido d’allarme e, contestualmente, come l’avvio di un nuovo impegno politico-istituzionale non più procrastinabile”.