Taurianova, parte l’operazione verità voluta dal sindaco Domenico Romeo
redazione | Il 16, Gen 2013
Il primo cittadino spiega i motivi che l’hanno spinto ad approvare la procedura di riequilibrio finanziario. “La mia amministrazione vuole solo evitare il dissesto finanziario provocato da altri”
di LL
Taurianova, parte l’operazione verità voluta dal sindaco Domenico Romeo
Il primo cittadino spiega i motivi che l’hanno spinto ad approvare la procedura di riequilibrio finanziario. “La mia amministrazione vuole solo evitare il dissesto finanziario provocato da altri”
di LL
Continua a tenere banco in città il Consiglio comunale di Taurianova dello scorso 8 gennaio, segnato dall’approvazione della “Procedura di riequilibrio finanziario”, ex art. 243. Decisione che ha scatenato l’indignazione della minoranza, tant’è che il sindaco Domenico Romeo, ha deciso di rompere il silenzio, avviando quella che lui chiama “Operazione verità”, «per il rispetto – ha spiegato – verso la città, cui il mio amore va al di là di ogni appartenenza politica».
Sindaco cosa evidenzia il documento della Corte dei conti?
La Corte dei conti segnala dei parametri deficitari strutturali, che sono cronici. Su dieci il nostro Comune ne viola già da tempo quattro, ossia residui attivi, residui passivi, anticipazioni di cassa e debiti fuori bilancio. Se si arriva a cinque, si rischia il dissesto finanziario, e proprio per questo, abbiamo deciso di ricorrere alla “Procedura di riequilibrio finanziario”. Questa legge essendo nuova, di metà ottobre 2012, consente alle Amministrazioni locali di utilizzare uno strumento nuovo e straordinario a difesa dell’Ente in difficoltà, con l’obiettivo di evitare il dissesto finanziario. Legge che quando è stato approvato il bilancio di previsione, ad agosto, non esisteva.
Sindaco ci spieghi in cosa consistono esattamente i punti deficitari del comune di Taurianova
Residui attivi e passivi, camminano di pari passo. Si tratta di una deficitarietà in gran parte relativa all’incasso dei tributi comunali, la cui riscossione venne gestita dalla Gioseta dal 2006 al 2011. La percentuale di incasso per gli anni di gestione della Gioseta era pari al 10%.
Una percentuale bassissima che crea uno squilibrio tra entrata ed uscita dell’Ente. Voglio puntualizzare che la Gioseta e’ nata dalla volontà politica dell’Amministrazione Biasi, che aveva lo scopo di migliorare la gestione dei tributi, ma così non è stato. Ad oggi posso affermare, con dati alla mano che su questo fronte la giunta Biasi ha fallito. A tal riguardo, la mia Amministrazione ha mosso diversi rilievi gestionali alla Gioseta, arrivando anche a segnalarne il fallimento, il 23 ottobre del 2012, attraverso un esposto denuncia alla Procura di Palmi e alla procura regionale della Corte dei conti. I residui passivi sono una logica conseguenza dall’esigua riscossione dei tributi, che non danno la possibilità di pareggiare i costi fissi dell’Ente. Nella crisi finanziaria del Comune, hanno fatto la loro parte anche le opere pubbliche già appaltate e non pagate, quindi parliamo per una parte consistente di quelle opere finanziate con i due mutui di Banca Opi, il cui incasso si è concretizzato nell’ottobre 2006 e nel gennaio 2007, e che in un arco temporale brevissimo, sono stati distratte per spese di gestione corrente che nulla avevano a che vedere con lo scopo del finanziamento di Banca Opi. Anche in questo caso, ho inoltrato, durante il mio primo mandato, formale segnalazione alla Procura generale della Corte dei conti ed al procuratore della Repubblica di Palmi, in data 3 settembre 2008, protocollo interno 20290. Posso perciò affermare che se lo scopo dell’Amministrazione Biasi era quello di portare avanti le opere progettate e che ritengo utili, anche in questo ha fallito. Ha fallito perché, vista la scarsa liquidità di cassa e lo scarso introito dei tributi comunali, è stato impossibile ricostituire i fondi in precedenza detratti per spese correnti. Da quando il comune ha avuto i soldi da Banca Opi ad oggi, sono stati pagati soltanto 800 mila euro, proprio perché l’Ente ha necessità di costituire la liquidità necessaria per finanziare tutti gli altri progetti.
Questi 800 mila euro da quale Amministrazione provengono?
In minima parte dalla Commissione straordinaria, ed in gran parte dalla mia seconda Amministrazione, insediata a giugno 2011. Voglio ricordare alla città che l’operazione Banca Opi di 3 milioni di euro è un’operazione imponente, e pertanto mi chiedo, la finalità del prestito di Banca Opi era quello di finanziare le opere pubbliche o di crearsi una liquidità di cassa ad hoc per altri fini, dal momento che quei soldi non sono mai stati vincolati per lo scopo originale.
Sindaco, come mai la Corte dei conti indica anche le anticipazioni di cassa tra i 4 punti deficitari?
L’anticipazione di cassa rientra nelle contestazioni della Corte dei conti in quanto è diventata un debito strutturale dal 2004 in poi. Voglio precisare che lo scopo dell’anticipazione di cassa è quello di utilizzare somme di denaro che in breve tempo devono rientrare, evitando oneri relativi ad interessi passivi che l’Ente paga annualmente al tesoriere. Tutto ciò è diventato debito strutturale in quanto, come già precisato, il rientro dell’anticipazione di cassa è correlato principalmente alle entrate comunali (incasso tributi), e dai trasferimenti statali che tra il 2011 ed il 2012, con la norma sul federalismo fiscale sono diminuiti di 1.636 mila euro, e a subire questa riduzione è stata principalmente la mia Amministrazione. Da considerare anche l’investimento scellerato nella costituzione della società Fons nova, anch’essa targata Biasi, di circa 1.200.000 euro, che sono usciti dalla casse comunali appesantendo enormemente le già precarie condizioni di liquidità del Comune. Inoltre non va dimenticato lo sperpero di denaro pubblico eccessivo, ad esempio per le varie manifestazioni estive, che Biasi ha fatto. Non possiamo poi dimenticare il caso “Papadia”, con consulenze che potevano essere di gran lunga inferiori rispetto a quanto pagato, senza contare lo scandalo legato a questo sedicente professore che pare non avesse titoli.
Come mai la Corte dei conti segnala anche i debiti fuori bilancio?
Si tratta di debiti che non hanno a che vedere con la mia attività gestionale di sindaco, per la maggior parte sono spese legali riferite agli anni precedenti (vertenze passate in giudicato, iniziate durante le Amministrazione precedenti ed arrivate a conclusione durante il mio mandato). Consentitemi di fare alcune riflessioni politiche sulla preoccupazione del Pdl locale, relativa ai lavoratori Lsu-Lpu. Voglio precisare che solo attraverso la mia gestione si è iniziato un percorso di stabilizzazione di tali lavoratori. Percorso che ove ci fosse stata la reale intenzione politica di salvaguardare questa fascia di lavoratori, poteva essere fatta durante gli anni d’oro in termini economici dell’ente, e quando ancora le normative non avevano una ristrettezza operativa in termini di assunzioni del personale. Ennesimo fallimento della giunta Biasi. Un’altra riflessione che mi preme fare è relativa al comunicato stampa del Pdl locale circa il piano triennale delle assunzioni, e quindi ai presunti quattro anonimi dipendenti di categoria D, ai quali era stata promessa, secondo il Pdl locale, l’assunzione nel 2013. A tal proposito voglio chiarire che i concorsi non saranno gestiti dallo pseudo professore “Papadia”, ma bensì in piena trasparenza e legalità. Tant’è vero che ad oggi, vi sono pendenze giudiziarie a carico di un dipendente di categoria D3, vincitore di concorso con l’Amministrazione Biasi, il cui presidente di commissione guarda caso era il famigerato professor Papadia. Siamo tutti in attesa di capire che cosa sia successo realmente in quel concorso.
Voglio chiarire, vista la preoccupazione dei partiti politici di opposizione, che per quanto riguarda il salario accessorio del personale, la norma prevede l’eliminazione dal fondo delle risorse di cui all’art. 15 comma 5 del contratto collettivo di lavoro dell’1 aprile 1999, e i dipendenti del mio comune non rischiano un bel nulla, in quanto nel contratto decentrato in vigore tale voce non è neanche prevista. Per quanto riguarda il timore di un’eventuale riduzione del personale in organico al Comune, anche in questo caso tale norma non andrà ad inficiare gli attuali livelli occupazionali, essendo questo Ente ampiamente al di sotto dei parametri di legge, rispetto al rapporto popolazione-dipendenti. Concludo sostenendo che qualora il Pdl locale ritenga che il sottoscritto abbia fornito delle indicazioni inesatte, o artatamente costruite, attendo con ansia di confrontarmi davanti alle autorità giudiziarie.