Scandalo Monte dei Paschi di Siena, il commento di Antonino De Masi
redazione | Il 02, Feb 2013
L’imprenditore di Gioia Tauro che denunciò le banche fa un’analisi sul sistema bancario
Scandalo Monte dei Paschi di Siena, il commento di Antonino De Masi
L’imprenditore di Gioia Tauro che denunciò le banche fa un’analisi sul sistema bancario
Con alle spalle oltre 10 anni di controversie legali contro le banche, e dopo aver ottenuto a mio favore sentenze definitive che dimostrano come mi hanno rubato dei soldi, cerco con i miei studi di portare all’attenzione di tutti cosa c’è intorno ai crimini commessi dalle banche (ingenuità, casualità o criminale strategia??).
Certamente i crimini finanziari che quotidianamente vengono alla luce mostrano il “vero” volto di un sistema che è degenerato da diversi anni. Gli scandali passati che hanno coinvolto le banche, a parte il polverone iniziale, sono stati subito sottaciuti ed il sistema ha fatto il possibile per nascondere “la polvere sotto il tappeto”; quando emergevano reati finanziari, scoperti stranamente solo dalla magistratura, si sono subito levati dei cori (interessati o meno??) da parte di tutti, media ed istituzioni, in cui si diceva il sistema era sano e che si trattava di casi isolati. Questi comportamenti, che si stanno ripetendo ancora oggi non fanno altro che rinviare al prossimo scandalo, facendo in modo che chi ha commesso tali crimini e non è stato ancora scoperto, possa continuare ad operare.
Non è un reato affermare che le istituzioni finanziarie del nostro Paese, a cui la legge e la Costituzione affidano l’obbligo di tutelare il mercato creditizio, da un certo periodo di tempo si siano distratte dalla loro missione o meglio hanno confuso il loro ruolo. Le leggi e la Costituzione tutelano un “bene pubblico” che è il mercato creditizio, il diritto e la tutela del risparmio. Questi valori pubblici sono al centro dell’interesse tutelato.
L’Istituzione Banca d’Italia sembra abbia scambiato l’interesse sociale, che è quello dei cittadini e dei risparmiatori, con quello delle banche e dei banchieri; le conseguenze di tale modo di operare hanno generato il corto circuito e la commissione di tali gravissimi reati in quanto Banca d’Italia in questi anni è stata, purtroppo,la casa delle banche e dei banchieri, con annessi e connessi e non certo degli utenti (bene pubblico tutelato).
Se si vuole evitare che ciò riaccada di nuovo, tutti, media compresi, devono avere l’onesta intellettuale di dire la verità. L’Istituzione Banca d’Italia, vuoi per “interessata ignoranza” finalizzata a non tradire gli interessi dei suoi azionisti (le banche vigilate), vuoi per altri motivi, è stata l’artefice di pagine di cronaca non certo idilliache. Non credo che vi sia paese sviluppato in cui il governatore della Banca centrale sia stato condannato per fatti inerenti il suo mandato. Ci tengo a precisare che qui non sono in discussione le Istituzioni, di cui tutti dobbiamo avere piena fiducia, ma gli uomini che le hanno governate.
Io ritengo che i recentissimi scandali sono solo la punta dell’iceberg, in quanto certamente stiamo assistendo ad ipotesi di corruttela e forme di tangenti, oltre che di truffa, e ciò è legato sia agli investimenti delle banche che alle “ipotesi di tangenti miliardarie” sulla transazione Antonveneta, ma cosa c’è dietro il continuo e quotidiano rapporto banca e cliente?
Accenno solamente i seguenti punti:
I segnali avuti nel caso della Banca Popolare di Lodi, in cui venivano addebitati illegalmente sui conti di tutti i clienti 50 €, sono stati casi isoalti e non ripetuti?
Il prelievo , sempre la stessa banca , dai conti dei clienti defunti delle ingenti somme di denaro, siano casi isoalti o ? (Tenendo conto che questa vicenda è venuta fuori solo casualmente, ad opera della magistratura).
siamo certi che dietro le decine di migliaia di denunce contro le banche per illiceità, non vi sia come è evidente una strategia mirata a comportamenti generalizzati (massivi) e non casi isolati come sostenuto sino ad oggi (ingenuamente) dalla magistratura ?
Oggi è fuor di dubbio che i sistemi di controllo non hanno funzionato, come è fuor di dubbio che tocchiamo con mano lo spessore “etico e morale (criminale)”dei manager delle banche che nel nome dei propri interessi personali ed illegali hanno commesso crimini inimmaginabili , come ad esempio la cresta del 5% sulle negoziazioni, nascondere le operazioni bancarie e l’evasione fiscale.
Ed allora se documenti e sentenze dimostrano che si violano pedissequamente i diritti dei clienti appropriandosi illegalmente dei loro soldi con addebiti di spese e commissioni false; si pensi ad esempio che commettendo un “banale errore” di soli 10€ a trimestre sugli 85 milioni di rapporti bancari esistenti si finisce per trasferire dalle tasche degli utenti a quelle delle banche 3,4 Miliardi Euro per anno e quindi, considerando che tre banche detengono circa il 50% di quei rapporti, è un azzardo dire (visto la recidività criminale dei soggetti) che dietro ciò vi possa essere un comportamento criminale? Occorre tener conto inoltre che un rapporto bancario costa in Italia 140€ in più rispetto alla media europea; e che stranamente in Italia il costo del denaro è quasi il doppio della media Europea?
Io credo, e lo denuncio da oltre dieci anni, che siamo in presenza della più grande truffa fatta ai danni dei cittadini e che questa situazione negli ultimi anni ha da un lato impoverito la gente e dall’altra parte ha creata una ricchezza illegale senza limiti.
Il mio grido la mia affermazione che un sistema che è abituato delinquere per arricchimento personale , violando tutte le norme e i valori etici e morali, abbia sistematicamente rubato i soldi ad ogni singolo correntista; visto anche che ci sono le prove delle sentenze e non solo . Capire ciò significa rendersi conto che siamo in presenza ,e lo ripeto, della più grande truffa della storia dell’uomo, 10€ =3,4 Miliardi di € per anno vengono prelevati illegalmente ai cittadini. Questo domande me li sono poste e li ho anche poste alle competenti autorità.
Spero che ognuno di noi, nei rispettivi ruoli e funzioni, capisca che il bene primario non è quello di tutelare gli interessi dei pochi e potenti, ma dei tanti, ed a questo punto derubati, cittadini. Le mie denuncie hanno infatti la sola ed unica finalità di tentare di riportare la legalità in un settore delicato e sensibile del nostro Paese e chi scrive, a causa delle illegalità subite, è stato massacrato con l’omertosa e responsabile partecipazione della Banca d’Italia che, come già detto, ha dimenticato il suo ruolo.
Cordiali Saluti Antonino De Masi