Militanti di Forza nuova sigillano simbolicamente molte sedi calabresi del Monte paschi di Siena
redazione | Il 07, Feb 2013
Il classico nastro bianco e rosso campeggiava nelle entrate delle filiali di Crotone, Corigliano, Rossano, Lamezia, Scalea e molti altri centri della regione. Ai sigilli v’è stato apposto un cartello ironico con scritto “Bancarotta dalla vergogna”
Militanti di Forza nuova sigillano simbolicamente molte sedi calabresi del Monte paschi di Siena
Il classico nastro bianco e rosso campeggiava nelle entrate delle filiali di Crotone, Corigliano, Rossano, Lamezia, Scalea e molti altri centri della regione. Ai sigilli v’è stato apposto un cartello ironico con scritto “Bancarotta dalla vergogna”
CATANZARO – Nelle prime luci dell’alba di giovedì 7 febbraio, Forza Nuova ha simbolicamente sigillato molte sedi calabresi del Monte dei Paschi di Siena, il classico nastro bianco e rosso campeggiava nelle entrate delle filiali di Crotone, Corigliano,
Rossano, Lamezia, Scalea e molti altri centri della regione. Ai sigilli v’è stato apposto un cartello ironico con scritto “Bancarotta dalla vergogna”, il tutto è stato accompagnato da uno striscione che recitava: “Vergogna Imu: nazionalizzare Mps!”. “Abbiamo inteso manifestare il nostro sdegno contro la vergognosa operazione del governo Monti – hanno spiegato – che ha portato nelle casse della banca del Pd i soldi ‘estorti’ agli italiani con l’Imu, consegnandoli per di più ad un istituto di credito che ha dilapidato il patrimonio dei propri risparmiatori per investirlo in derivati spazzatura, acquistare da banche straniere ad un prezzo esorbitante. Il nostro monito sia chiaro, qualora Forza Nuova divenisse forza di governo, punirà tutte le banche che speculano sul popolo con la complicità dei partiti, nazionalizzandole immediatamente. Intanto chiediamo che siano restituiti agli Italiani i soldi dell’IMU e che siano poste in essere tutte le misure per tutelare clienti e lavoratori della MPS. L’Italia che auspichiamo è un Italia sociale, una nazione libera dove il lavoro ne è testa d’angolo, non un paese filiale della grande finanza speculativa”.