Ali: “La Consulta boccia per l’ennesima volta la legge della Regione”
redazione | Il 19, Feb 2013
“Quanto, ancora, si dovrà attendere lo stress test costituzionale?”
Ali: “La Consulta boccia per l’ennesima volta la legge della Regione”
“Quanto, ancora, si dovrà attendere lo stress test costituzionale?”
Riceviamo e pubblichiamo:
In data 11 febbraio la Consulta boccia, nuovamente, con la Sentenza n. 18, depositata in questi giorni, la legge regionale calabrese. Ciò che sconcerta, a parere di ALI Calabria, è l’assoluta superficialità del legislatore regionale e la sua tendenza, reiterata nel tempo, di sconfinare in materie di competenza statale. In parte si cerca di porre rimedio ai propri errori solo dopo la notifica del ricorso del Governo, ma prima del suo deposito, attraverso la forma dell’abrogazione delle norme oggetto d’impugnazione ovvero attraverso l’avvio di un nuovo percorso legislativo regionale (tra l’altro non ritenuto sufficiente dalla Corte Costituzionale). A cosa si assiste? Ad aiuti economici a “pioggia” (caso società aeroportuale) sino a 400.000,00 Euro non sanzionati come aiuti di Stato per la sola genericità del ricorso del Governo; ad assunzioni di personale in violazione della regola fondamentale del concorso e della copertura finanziaria; ad aiuti nel settore sanitario in violazione delle funzioni del Commissario e del relativo patto di rientro; alla moltiplicazione delle sedi di organismi (nel caso di specie della Stazione Unica Appaltante) con aggravio di spese coperte da “formule di stile”, alla legiferazione in materia di prescrizione o di aumento di tributi e cosi via discorrendo. Da tempo, Area Liberale per la Calabria segue il legislatore regionale sul piano della correttezza costituzionale delle norme calabresi e aveva proposto, per come si ripropone al Presidente Scopelliti, l’istituzione di uno “stress test costituzionale” delle leggi regionali in via preventiva alla loro adozione formale. Durante l’iter legislativo un pool di esperti di diritto costituzionale, magari a titolo gratuito, dovrebbe analizzare le norme e assistere il legislatore regionale al fine di evitare gli sconfinamenti in materie riservate alla competenza dello Stato. Scrive la Consulta nella sua ennesima bocciatura: “L’illegittimità di tale norma regionale deriva dall’aver disposto un aumento dell’organico del personale del Consiglio regionale, prevedendo ulteriori tre unità di personale e prescindendo dal rispetto dei vincoli posti dalle norme statali.”
Ed ancora “Questa Corte ha già affermato che sono costituzionalmente illegittime le norme regionali che autorizzano le amministrazioni a disporre la proroga di contratti di collaborazione, in quanto «una simile disposizione, attenendo ad uno degli aspetti della disciplina (di diritto privato) di tali contratti, vale a dire la loro durata, incide[va] sulla materia dell’ordinamento civile» (sentenza n. 289 del 2012; in senso conforme, sentenza n. 170 del 2011).” Ed infine “La ratio dell’intervento legislativo statale è pertanto quella di favorire l’assorbimento del precariato nelle pubbliche amministrazioni. Lo scopo perseguito dal legislatore regionale, con la norma impugnata, è invece diametralmente opposto; infatti si dispone la proroga al 2014 del termine finale di stabilizzazione dei precari, con l’effetto di sfuggire ai limiti prescritti dalla normativa statale. Pertanto, se l’eccezione della difesa regionale fosse accolta, si legittimerebbe anche per il futuro una prassi delle Regioni, le quali, anziché rispettare i vincoli statali, si limitassero in modo illegittimo – come nel caso oggetto del presente giudizio – a prorogare la stabilizzazione di precari assunti sulla base di leggi regionali che non avevano previsto i limiti di cui sopra.” Ed allora, quanto ancora dovremo attendere per lo stress test costituzionale?
Area liberale Italia