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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 14 GENNAIO 2025

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Il direttore generale della Fondazione Censis intervistato da Calabria on web

| Il 28, Feb 2013

“Il rapporto dell’Italia verso il Mediterraneo è roboante nelle intenzioni, ma povero nelle azioni concrete”

Il direttore generale della Fondazione Censis intervistato da Calabria on web

“Il rapporto dell’Italia verso il Mediterraneo è roboante nelle intenzioni, ma povero nelle azioni concrete”

 

 

“Il rapporto dell’Italia verso il Mediterraneo è roboante nelle intenzioni, ma povero nelle azioni concrete”. Lo asserisce il direttore generale della Fondazione Censis Giuseppe Roma, intervistato da “Calabria on web”, il magazine edito dal Consiglio regionale (www.calabriaonweb.it) che sul Mediterraneo ha avviato un “Focus” (analisi di specialisti, interviste ad esperti e documenti di prima mano) per approfondire lo stato dei rapporti tra l’Italia ed i Pesi del Mare Nostrum ed intuire quali opportunità possano cogliere le regioni dell’Italia del Sud. Il professor Roma è sulla linea di studiosi che sanno che il fascino del Mediterraneo acceca per la sua bellezza e la sua storia, ma poi stenta a sottrarsi all’immagine più stereotipata di “patria dei miti”. Il Censis si è occupato di Mediterraneo con importanti analisi e ricerche tra cui “Il Mediterraneo visto dagli italiani “e ” Il Mediterraneo diventa adulto”. Dai suoi studi viene fuori che l’Italia, oltre che per rapporti storici con i paesi della riva Sud, il Mediterraneo lo ha «in casa», considerando che nel nostro paese lavorano e fanno impresa più di 675.000 mediterranei dell’area africana soprattutto marocchini, tunisini ed egiziani, ovvero il 15,9% del numero totale di stranieri che vivono entro i nostri confini. negli ultimi anni”. Roma dà un giudizio positivo sul lavoro fatto fin qui dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria, ma spiega: “Credo che al di là delle parole e delle buone intenzioni, oggi le relazioni si rafforzano sulla base di reciproci concreti interessi. E’ duro dirlo, ma sono interessi soprattutto economici, di investimento, di tecnologie, di internazionalizzazione dell’industria e dei servizi. Non possiamo guardare alla riva Sud solo come approvvigionamento energetico. Si stanno creando mercati, capacità produttive e sono da incentivare soprattutto le iniziative delle nostre imprese”. Nel “Focus” di Calabria on web, sul Mediterraneo si possono passare in rassegna numerosi approfondimenti, tra cui: “Il Mediterraneo può rappresentare per l’Italia, quello che l’Europa dell’Est ha rappresentato per la Germania” secondo il Rapporto 2012 su “Le relazioni economiche tra l’Italia e il Mediterraneo” del Centro Studi e Ricerche per il Mezzogiorno (SRM) di Napoli; “Uno studio del Cespi (Centro Studi di Politica Internazionale) sulla sponda sud del Mediterraneo, una delle aree più politicamente instabili a livello globale; “Le difficoltà delle primavere arabe”, secondo il presidente Giovanni La Manna del Centro Astalli una fondazione legata al mondo del volontariato, promossa dal ” Servizio dei Gesuiti per i Rifugiati “; “Se il Sud perde l’ultimo treno, resterà una palla al piede dell’ Europa!”, l’intervista a Giancarlo Licata che dirige il magazine “Mediterraneo” della Rai, trasmesso in dieci diversi Paesi ed è uno dei pochi esempi di televisione senza frontiere; “Il Rapporto sull’economia del Mediterraneo” realizzato dal prof Paolo Malanima, direttore dell’Istituto di Studi sulle Società del Mediterraneo e professore di Storia economica presso l’Università “Magna Graecia” di Catanzaro; “La Geofilosofia del Mediterraneo nel libro di Caterina Resta”, una filosofa siciliana tra le studiose più apprezzate del pensiero contemporaneo a livello internazionale, titolare della cattedra di Filosofie del Novecento all’Università di Messina: “Il Mediterraneo può costituire un’alternativa al disegno neoimperiale di un nuovo ordine mondiale; Il documento dei vescovi del Maghreb: “senza dialogo il Mediterraneo brucia”. Riuniti in Sicilia lanciano un appello: “È urgente il dialogo delle culture, dei popoli e delle religioni dentro le rive del mediterraneo”; “Il Mediterraneo che salva l’Europa”: l’opinione del politologo tedesco Claus Leggewie autore di un volume uscito in Germania: “Zukunft im Süden” che in tedesco significa “Futuro al Sud”; “Basta con l’eurocentrismo, l’Europa guardi al Mediterraneo”: il colloquio con lo storico Franco Rizzi, fondatore dell’ Unione delle Università del Mediterraneo (Unimed) fondata nell’ottobre del 1991, raggruppa 79 Atenei, appartenenti a paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo.