Pyongyang minaccia Usa con atomica e rompe ‘non aggressione’ con Seul
redazione | Il 08, Mar 2013
Corea del Nord scatenata a poche ore da stretta alle sanzioni decisa dal Consiglio di sicurezza dell’Onu
Pyongyang minaccia Usa con atomica e rompe ‘non aggressione’ con Seul
Corea del Nord scatenata a poche ore da stretta alle sanzioni decisa dal Consiglio di sicurezza dell’Onu
(ANSA) La Corea del Nord abroga ”tutti gli accordi di non aggressione con la Corea del Sud”, tagliando la linea rossa di collegamento telefonico con Seul. Lo annuncia il Comitato per la Riunificazione pacifica della Corea in una nota rilanciata dall’agenzia Kcna, a poche ore da stretta alle sanzioni decisa dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
La Corea del Nord minaccia il ricorso all’attacco nucleare preventivo contro chiunque metta in campo una minaccia seria contro la nazione comunista. “Dal momento che gli Usa stanno per innescare una guerra nucleare, eserciteremo il nostro diritto per un attacco nucleare contro l’aggressore per proteggere i nostri supremi interessi”, ha detto un portavoce del ministero degli Esteri, citato dalla Kcna, nel mentre procedono le manovre militari tra Washington e Seul, e l’Onu prepara la nuova stretta contro il regime. La nuova mossa, all’insegna della retorica contro “il nemico giurato” Stati Uniti, giunge nell’ imminenza del voto del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulle nuove sanzioni promosse da Usa e Cina. La Corea del Nord ha accusato Washington di usare le manovre militari congiunte con Seul allo scopo di lanciare un attacco convenzionale e nucleare, minacciando più test di armi nucleari in risposta alle sanzioni promosse dagli Usa. La retorica così forte, pur se già ampiamente usata in passato, conferma l’indubbio inasprimento delle relazioni tra Pyongyang e Washington, dopo il lancio del razzo/satellite di dicembre e il terzo test nucleare del 12 febbraio.
“Spero che sulla Corea del Nord il Consiglio di Sicurezza adotti le azioni necessarie il prima possibile”: ha detto due giorni fa il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, commentando l’accordo raggiunto tra Stati Uniti e Cina sulla bozza di risoluzione per inasprire le sanzioni nei confronti di Pyongyang, dopo il test missilistico del 12 febbraio scorso. Ban ha sottolineato che le azioni nordcoreane su questo fronte rappresentano una “chiara violazione” delle risoluzioni Onu
BOZZA ONU, GIRO VITE SU OPERAZIONI FINANZIARIE DOCUMENTO PREVEDE BANDO BENI LUSSO E CONTROLLI SU DIPLOMATICI Giro di vite sul movimento di fondi nordcoreani in giro per il mondo, bando alla vendita di prodotti di lusso e, per la prima volta, rigidi controlli sul personale diplomatico: il Consiglio di Sicurezza dell’Onu si appresta a inasprire in modo significativo le sanzioni a carico della Corea del Nord, come risposta al test missilistico effettuato da Pyongyang il 12 febbraio scorso. Si tratta di misure restrittive che – secondo l’ambasciatrice americana al Palazzo di Vetro, Susan Rice – saranno le “più pesanti mai adottate dalle Nazioni Unite”. Il documento – di cui l’ANSA ha avuto copia – condanna nei termini più forti l’ultimo test nucleare nordcoreano, e prende di mira banchieri e corrieri di denaro contante. E, per la prima volta, anche il personale diplomatico di Pyongyang, soprattutto per quanto riguarda le attività bancarie e i trasferimenti di fondi illeciti. Un giro di vite che – si sottolinea al Palazzo di Vetro – mira a rendere più difficile al Paese asiatico lo spostamento di ricchezze in giro per il mondo. Inoltre, viene vietata esplicitamente alla Corea del Nord la vendita di beni di lusso come alcuni tipi di gioielli, yacht e auto da corsa. Si chiede poi agli Stati membri di espellere qualsiasi agente membro degli enti nordcoreani inseriti nella ‘lista nera’, e di ispezionare le merci sospette, anche in transito sul proprio territorio via cielo o via mare. Infine, si sancisce il divieto di viaggiare per nuovi funzionari del regime. La bozza di risoluzione, elaborata al termine di settimane di trattative tra Washington e Pechino, ha ottenuto il pollice alzato da entrambi i Paesi, e secondo i diplomatici arriverà sul tavolo del Consiglio di Sicurezza per il voto già domani.