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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 23 DICEMBRE 2024

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Città della scienza: Rubbia lancia un comitato di sostegno

Città della scienza: Rubbia lancia un comitato di sostegno

| Il 08, Mar 2013

Entro qualche anno possibile farla risorgere dalle ceneri

Città della scienza: Rubbia lancia un comitato di sostegno

Entro qualche anno possibile farla risorgere dalle ceneri

 

 

(ANSA) “Sono profondamente colpito da questo evento drammatico e desidero esprimere la mia solidarietà fraterna a Vittorio Silvestrini e a tutti i lavoratori della Città della Scienza”. Così il Premio Nobel un messaggio di solidarietà al presidente della Città della Scienza, Vittorio Silvestrini, e a tutti i dipendenti. “Ho deciso quindi – aggiunge Rubbia – di lanciare oggi un comitato di sostegno per aiutare Vittorio Silvestrini e tutti gli abitanti della Città della Scienza che attraverso lo straordinario lavoro ivi svolto sono molto più numerosi dei suoi dipendenti il cui lavoro e impegno ammirevoli hanno varcato le mura che oggi non esistono più”. Secondo Rubbia, “una città della scienza per definizione non ha limiti e non ha frontiere, il pensiero scientifico è un pensiero di apertura e di progresso ed è particolarmente in periodi di crisi e di debolezza che le risorse razionali e costruttive si devono mettere al servizio della società. Mi auguro che Vittorio Silvestrini mantenga il coraggio, l’entusiasmo e la lungimiranza che hanno caratterizzato il suo operato fino ad oggi e che dalle ceneri possa presto rinascere una nuova e più vigorosa realtà: è possibile che entro qualche anno la Città della Scienza – conclude Rubbia – risorga dalle ceneri : un grande movimento civile si può mobilitare intorno a questa importante sfida sulla via della conoscenza e del progresso”

ATTESA PER LUNEDI’ RISPOSTA ESAMI SCIENTIFICI – Prosegue intenso il lavoro di magistrati della Procura di Napoli e investigatori di Polizia e Carabinieri che cercano di far luce sui responsabili e sul movente dell’incendio della Citta della Scienza a Bagnoli: infatti non restano dubbi sull’origine dolosa anche se per la conferma ufficiale si attendono entro lunedì gli esisti degli esami scientifici. L’inchiesta – coordinata dal procuratore aggiunto Giovanni Melillo e dal pm della Dda Michele Del Prete – non esclude alcuna ipotesi: gli inquirenti valutano infatti sia una pista interna, prendendo in considerazione come movente anche il risarcimento da parte dell’assicurazione, sia la matrice camorrista dell’attentato, con scopi di minaccia estorsiva o di ritorsione. Gli inquirenti non tralasciano neppure la pista dell’eversione, che si reggerebbe soprattutto sulle capacità “tecniche” esibite dagli incendiari, in grado di provocare in pochi minuti l’estensione delle fiamme e la distruzione di gran parte delle struttura. Un’ipotesi, quest’ultima, che il ministro dell’Interno Cancellieri ha comunque definito poco credibile. Nelle indagini sono impegnate la Squadra mobile della Questura di Napoli, la polizia scientifica, il commissariato di Bagnoli e gli investigatori dei carabinieri. Nelle ultime ore sono state verbalizzate, tra l’altro, le testimonianza dei due custodi in servizio al momento dell’incendio che non avrebbero dato l’allarme in quanto, come sostengono, non si sarebbero accorti di nulla. Le fiamme, stando alla ricostruzione degli investigatori, divamparono pochi minuti dopo la conclusione di un laboratorio teatrale per ragazzi. Domani la Procura affiderà ad esperti la consulenza tecnica per l’accertamento delle cause e delle modalità con cui si è verificato il rogo.

20 MILIONI PER RICOSTRUZIONE MUSEO – Venti milioni di euro per la ricostruzione del museo della Città della Scienza di Napoli: lo prevede il piano del Ministro per lo Sviluppo Economico, Corrado Passera, anticipato dal Mattino. L’iniziativa è stata decisa dopo un vertice telefonico con il ministro per la Coesione territoriale, Fabrizio Barca, e i rappresentanti degli enti locali. Cinque dei 20 milioni previsti dovrebbero essere sbloccati già nella giornata di oggi. Si tratta di fondi disponibili sul conto del Provveditorato alle opere pubbliche e che dovrebbero essere girati al Comune di Napoli. L’altra parte delle risorse verrà individuata grazie alla riprogrammazione del Pac, il Piano per le aree di crisi industriale al cui interno verrà inserita l’area di Coroglio dove si è verificato l’incendio