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“Rigassificatore, serve più informazione per i cittadini”

| Il 09, Mar 2013

Il presidente di Confindustria Calabria Cuzzocrea a Milano incontra i vertici di Lng Medgas

“Rigassificatore, serve più informazione per i cittadini”

Il presidente di Confindustria Calabria Cuzzocrea a Milano incontra i vertici di Lng Medgas

 

 

Il primo atto compiuto dall’ingegner Andrea Cuzzocrea, dopo la delega ricevuta da Confindustria Calabria a occuparsi del rigassificatore di Gioia Tauro, è stato avviare un’interlocuzione con l’azienda che realizzerà l’impianto. Il presidente dell’associazione reggina degli Industriali è volato a Milano dove ha incontrato i vertici della LNG Medgas. Si è trattato di un incontro operativo cordiale e proficuo, nel corso del quale è stato tracciato il quadro della situazione, con il presidente di Confindustria Reggio che ha evidenziato la piena disponibilità della struttura di Via del Torrione a supportare la realizzazione dell’ambizioso progetto.

Nel corso dell’incontro è stato evidenziato da parte di Cuzzocrea come l’idea del rigassificatore incontri l’opposizione di una parte della popolazione residente nell’area interessata ai lavori. «Una posizione di chiusura e, in alcuni casi, di ostilità che – ad avviso del massimo rappresentante di Confindustria Reggio – è probabilmente la conseguenza della disinformazione sulle potenzialità e sugli effetti virtuosi che questo impianto porterà all’economia locale. E a ciò va aggiunta un’esasperazione delle conseguenze, in realtà inesistenti, che si registrerebbero dal punto di vista ambientale».

Come già ribadito nei giorni scorsi, è stato osservato che la concessione demaniale per la costruzione della condotta criogenica «è quasi un atto dovuto, dal momento che sotto il profilo giuridico non esistono vizi del procedimento amministrativo tali da poter rimettere in discussione un iter burocratico ormai definito».

Sotto il profilo delle positive ricadute per il territorio, il primo dato che per Andrea Cuzzocrea va ricordato è quello occupazionale: «Fino all’entrata in funzione del rigassificatore sul cantiere saranno impegnate 600 maestranze con punte di mille addetti. Gli operai sarano quelli delle imprese della provincia di Reggio Calabria che così avranno la possibilità di ripartire e uscire dalla drammatica crisi economica in atto». Una volta realizzato l’impianto, «a regime saranno occupate 140 persone. Posti stabili e sicuri».

Il progetto, inoltre, prevede una serie di misure compensative per il territorio che «si aggiungeranno alle grandi opportunità che si apriranno per rafforzare il ruolo del porto di Gioia Tauro: dalla disponibilità di gas naturale liquido per le navi del futuro alla creazione di un punto di bunkeraggio; dall’incremento del gettito delle tasse di ancoraggio versate alla Port Authority, fino alla creazione della piastra del freddo. Quest’ultima consentirà di creare una filiera dell’agroalimentare e dunque generare ulteriore sviluppo, dando la possibilità a Gioia Tauro di andare oltre l’attività di semplice transhipment che ha finora caratterizzato il terminal container del Tirreno». Proprio a proposito della piastra del freddo e della sua utilità industriale, la LNG Medgas e il presidente Cuzzocrea hanno convenuto sulla opportunità di individuare una serie di aziende agroalimentari interessate a investire a Gioia Tauro. Dal punto di vista energetico, poi, «saranno scaricate migliaia di tonnellate di gas all’anno, circostanza che produrrà un impatto positivo per l’intero Paese su una delle questioni strategiche per il futuro dell’economia mondiale».

LNG Medigas, spiega Andrea Cuzzocrea, «ha manifestato la sua disponibilità ad aprire la sua sede legale a San Ferdinando. È questa una dimostrazione di grande serietà e della volontà di non sfruttare le potenzialità del territorio per poi scappare via. Questa società pagherà le tasse qui, contribuendo anche così allo sviluppo della Calabria. Ma perché tutto questo si realizzi davvero – conclude il presidente di Confindustria Reggio – è indispensabile che la società che ha deciso di investire 1,2 miliardi di euro sia messa nelle condizioni di farlo. Non possiamo certo sperare pensare che, in presenza di estenuanti e gravi conflitti sociali, gli imprenditori privati restino qui: semmai trasferiranno tutto altrove. Non è un prezzo che questo territorio può consentirsi di pagare. Ecco perché è indispensabile che la politica si assuma le sue responsabilità in maniera chiara e che il confronto tra le diverse posizioni sia finalizzato a comporre e contemperare i diversi interessi in campo».