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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 23 GENNAIO 2025

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Magistrati nel mirino

Magistrati nel mirino

| Il 21, Mar 2013

Editoriale del direttore Salvatore Lazzaro

Magistrati nel mirino

Editoriale del direttore Salvatore Lazzaro



Le pesanti minacce in questi giorni rivolte a tre magistrati reggini non possono non sollevare grida di sdegno e di preoccupazione. Sdegno per la sempre più sfacciata tracotanza degli anonimi (anche se non anonimo è il contesto da cui partono) autori delle lettere intimidatorie, con tanto di cartuccia per kalashnicov e polvere esplosiva allegate. Preoccupazione per la serenità turbata dei tre uomini di legge. Antonio de Bernardo, Francesco Mollace, e, prima ancora, Giuseppe Lombardo, impegnati in importanti indagini e processi contro le ‘ndrine, in particolare quelle della Locride, sono purtroppo adusi a ricevere minacce più o meno aperte, più o meni criptiche. Fanno parte del loro mestiere. L’hanno messo in conto nel momento in cui decisero di operare nella magistratura inquirente, soprattutto in un posto di frontiera come la provincia di Reggio Calabria. Tuttavia, non fa certo loro piacere divenire, a periodi più o meno regolari, oggetto di grevi intimidazione malavitose. E benché con grande senso del dovere continuino imperterriti nel loro impegno contro la ‘ndrangheta,impegno che viene coraggiosamente vieppiù proclamato a ogni episodio minaccioso, è immaginabile che comunque un senso quanto meno di frustrazione possano – sia pure brevemente – provarlo nella circostanza. Un provvisorio scoraggiamento che pervade anchetutta la società civile, quella dei calabresi giusti e onesti, che mal sopportano il tentativo di condizionare e rallentare l’operato della giustizia. E che istintivamente si pongono immediatamente e idealmente a fianco delle forze

dell’ordine che quotidianamente si prodigano per garantire l’ordine pubblico. A fianco anche, ovviamente, di giudici e pubblici ministeri che si battono per garantire il rispetto delle regole e per comminare la sacrosanta punizione a chi le viola.

In tal senso, nello specifico, diventano incoraggianti i tantissimi attestati di solidarietà e di stima che associazioni, semplici cittadini e rappresentanti di istituzioni stanno inoltrando all’indirizzo dei tre giudici minacciati. In modo che giunga chiaro il messaggio che non sono soli e che la stragrande maggioranza dei calabresi sta dalla loro parte. Si tratta solo di tenere duro, e andare avanti. Isolando – speriamo definitivamente, ma non ci illudiamo – chi all’ombra del malaffare si adoperavanamente per tenere nel mirino della paura i rappresentanti della legge allo scopo di farla franca.