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Marò, l’India: “Scelta difficile per il ministro Terzi”

Marò, l’India: “Scelta difficile per il ministro Terzi”

| Il 28, Mar 2013

Affondo di Monti: ‘Il suo obiettivo è un altro’. Ma ex ministro replica: ‘Nessuna finalità personale’

Marò, l’India: “Scelta difficile per il ministro Terzi”

Affondo di Monti: ‘Il suo obiettivo è un altro’. Ma ex ministro replica: ‘Nessuna finalità personale’

 

 

(ANSA) “Deve essere stata per lui una scelta difficile, per l’effetto delle enormi pressioni esistenti in Italia su questa vicenda, così come ce ne sono in India”: è’ il commento del ministro degli Esteri indiano Salman Khurshid alla notizia delle dimissioni del collega italiano Giulio Terzi. “Mi dispiace per questo – ha proseguito rispondendo alla domanda di un giornalista – perché avevo con lui una relazione di lavoro molto buona”. Comunque, ha concluso, è importante ora che “si facciano le cose giuste sia dal punto di vista dei principi sia del diritto internazionale”.

AFFONDO MONTI SU TERZI: ‘SUO OBIETTIVO È UN ALTRO’ – “Consentitemi di respingere con forza qualsiasi illazione su possibili scambi o accordi riservati” con l’India o sul fatto che “interessi economici” abbiano “influenzato” l’attività del governo sul caso dei marò. Lo ha detto il premier Mario Monti in Aula a Montecitorio. “Obiettivo del governo è stato di tentare di isolare questa vicenda dall’insieme complessivo dei rapporti con l’India e la nostra priorità è stata di la sicurezza, l’incolumità e la dignità dei nostri due marò e di tutti gli italiani che si trovano in India”. Lo ha detto il premier Mario Monti intervenendo alla Camera nel giorno in cui si è insediato alla Farnesina per l’interim dopo le dimissioni del ministro Terzi. “Il governo ha subito protestato con fermezza per il vulnus inferto e da quel 16 febbraio l’impegno mio personale e del governo è stato assoluto. Ho più volte sollecitato la condanna della comunità internazionale” nei confronti delle autorità indiane, ha aggiunto Monti. “Sussistevano rischi seri e oggettivi che l’Italia si trovasse isolata nella comunità internazionale e che si aprisse una crisi di grave proporzioni con l’India”, ha continuato.

Ma il ministro dimissionario replica su Facebook a Monti: ‘Nessuna finalità personale. Ho annunciato pubblicamente le mie dimissioni non per perseguire chissà quale finalità personale, ma perché trattandosi di una vicenda che mi ha coinvolto a livello istituzionale e personale, ho ritenuto proprio in quel momento che si rendesse per me impossibile proseguire nel mio impegno di Governo. Ho fatto ciò in cui credevo – prosegue Terzi – e rispondendo solo alla mia coscienza. Annunciare le dimissioni da ministro in Parlamento, massima sede delle istituzioni democratiche – conclude Terzi – é un atto che ritengo legittimo in democrazia”.

Le dimissioni del ministro Giulio Terzi “rassegnate in aula” sono state un “atto inconsueto”. “Ho ragione di ritenere che l’obiettivo” del ministro Terzi “non fosse quello di modificare una decisione” presa dal governo, “ma fosse quello più esterno di conseguire altri risultati che magari nei prossimi tempi diventeranno più evidenti”. La decisione di non rimandare in India i due marò “non avrebbe dovuto essere oggetto di precipitose dichiarazioni alla stampa, che il ministro Terzi ritenne invece di rilasciare, anticipando un risultato finale che non poteva ancora darsi per scontato”, ha detto Monti. “Sono rimasto stupefatto per ciò che il ministro Terzi ha fatto e per ciò che non ha fatto”, ha detto il premier spiegando che Terzi non aveva informato nessuno e non si era opposto pur potendo “preannunciare le proprie decisioni”. “Pur con la prudenza che deve accompagnare qualsiasi valutazione, vorrei sottolineare che negli ultimi giorni abbiamo avviato un dialogo politico” con l’India ed “un percorso verso una soluzione rapida, reimpostando l’itinerario” della vicenda.

Monti comunque assicura ai due marò che il governo italiano continuerà a “prodigarsi” per il rientro in Italia dei due marò. E al riguardo aggiunge: su questo tema il fuciliere Latorre mi disse “rispettiamo il capo dello Stato, lei e il ministro Di Paola ma noi siamo in una situazione in cui tutto sta cambiando in Italia”. La risposta, come racconta alla Camera il professore, fu: “Avete ragione, c’é un governo dimissionario, un presidente della Repubblica che sta concludendo il suo mandato e io porterò in parlamento la vostra vicenda”

VANIA GIRONE, CI INTERESSA SOLO COLLABORAZIONE – “Preferiamo non entrare nel merito delle questioni politiche, noi vogliamo che tutto venga focalizzato sulla unione lavorativa, sulla collaborazione”. Così Vania Ardito, moglie di Salvatore Girone, uno dei due marò che si trovano in India, ha commentato le parole di Monti intervenuto alla Camera sulla vicenda. “Come sta mio marito? Mio marito é un militare”. Nessun momento di sconforto? “Assolutamente no”. Così Vania Ardito, moglie di Salvatore Girone, uno dei due marò che si trovano in India, ha risposto all’ANSA. Vania Ardito ha detto di aver sentito telefonicamente il marito il quale ha detto di star bene. Ha saputo, le è stato chiesto, se suo marito ha avuto modo di conoscere quello che Monti ha detto alla Camera? “Ci sono persone – ha risposto la donna – che sicuramente lo informeranno”

SORELLA LATORRE, FIGLI RECLAMANO I LORO PAPA’ – “Noi diamo fiducia alle istituzioni e speriamo in una soluzione rapida della vicenda perché abbiamo già patito per 13 mesi. Ci sono figli che reclamano i loro papà”. Così Franca Latorre, sorella di Massimiliano, il fuciliere del Battaglione San Marco rientrato da qualche giorno in India assieme al commilitone Salvatore Girone. “Non voglio entrare nel merito della questione politica, sono cose più grandi di noi e non vogliamo dare giudizi. Noi – spiega – chiediamo un significativo intervento da parte di tutti i partiti politici per superare questi momenti cruciali e per non indebolirci politicamente. Non abbiamo suggerimenti da dare, non siamo diplomatici, non siamo tecnici, lasciamo fare a chi ne ha il potere”.