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Si facevano rimborsare anche i “Gratta e vinci”. Indagati 10 consiglieri regionali

Si facevano rimborsare anche i “Gratta e vinci”. Indagati 10 consiglieri regionali

| Il 03, Apr 2013

Dalle cene alle auto di lusso. Ecco come i politici calabresi spendono i fondi destinati ai rimborsi. E c’è persino chi usava soldi pubblici per pagare le proprie bollette della Tarsu. Indagati anche alcuni direttori amministrativi

Si facevano rimborsare anche i “Gratta e vinci”. Indagati 10 consiglieri regionali

Dalle cene alle auto di lusso. Ecco come i politici calabresi spendono i fondi destinati ai rimborsi. E c’è persino chi usava soldi pubblici per pagare le proprie bollette della Tarsu. Indagati anche quasi tutti i direttori amministrativi

 

 

CATANZARO – Dieci consiglieri regionali della Calabria, due del centrosinistra e otto del centrodestra sono indagati per il reato di peculato nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria che sui rimborsi dei gruppi consiliari di loro appartenenza. L’inchiesta prende in esame il periodo compreso tra il 2010 ed il 2012. L’indagine, condotta dai militari della Guardia di finanza di Reggio Calabria, è coordinata dal sostituto procuratore della Repubblica Matteo Centini. La Procura di Reggio ha indagato anche i direttori amministrativi dei gruppi consiliari a cui appartengono i consiglieri sottoposti ad indagini. Nei mesi scorsi la Guardia di finanza aveva sequestrato la documentazione relativa ai rimborsi dei consiglieri. Dopo una attenta analisi sono emerse numerose anomalie. I consiglieri indagati si sarebbero fatti rimborsare, tra l’altro, l’acquisto di ‘Gratta e vinci’, viaggi all’estero, detersivi, il pagamento di cartelle esattoriali, ricariche telefoniche, telefoni cellulari e di tablet. Dalle indagini è emerso anche il pagamento di fatture per centinaia di migliaia di euro che non trovano alcuna giustificazione nell’attività amministrativa dei consiglieri indagati.

CALABRIA: SENZA GIUSTIFICAZIONE RIMBORSI 500MILA EURO. SOMME PAGATE CON RISCONTRI AMMONTANO AD OLTRE UN MILIONE DI EURO
Ammontano ad oltre 500mila euro i rimborsi ai consiglieri regionali privi di giustificazione perché non ci sono scontrini o fatture per motivare le uscite. Il particolare emerge dagli accertamenti della Guardia di finanza sui conti dei gruppi consiliari della Regione Calabria. La somma dei rimborsi che si possono dimostrare attraverso scontrini e ricevute invece ammonta ad oltre un milione di euro. Tra gli scontrini c’é ogni sorta di spesa, dalle lotterie al pagamento delle tasse fino all’acquisto di un singolo caffé al bar. Dall’analisi compiuta dai militari della Guardia di finanza é emerso però che oltre 500mila euro sono stati spesi pur non essendoci alcun documento contabile che possa dimostrare il loro utilizzo. Gli accertamenti sui rimborsi riguardano tutti i gruppi presenti nel Consiglio regionale della Calabria. In alcuni casi, secondo quanto si è appreso, è stata annotata l’uscita della somma senza che ci fosse la motivazione e l’utilizzo.

GIGLIOTTI, GRUPPO PD PUBBLICHI BILANCI

“Sono anni ormai che come iscritti al Pd e come vostri elettori, chiediamo al gruppo consiliare del partito di ieri e di oggi, la pubblicazione dei bilanci di ieri e di oggi e le pezze giustificative, indicando espressamente anche i nomi e i cognomi dei consulenti del gruppo”. E’ quanto chiede Fernanda Gigliotti, componente dell’assemblea nazionale del Pd in una lettera inviata al capogruppo regionale, Sandro Principe, all’ex capogruppo Nicola Adamo, al commissario regionale del partito Alfredo D’Attorre e al segretario nazionale Pierluigi Bersani. “E’ di oggi la notizia – afferma Gigliotti – che dieci consiglieri regionali e quasi tutti i direttori amministrativi dei gruppi consiliari sono finiti sotto indagine dopo gli accertamenti della Guardia di finanza a Palazzo Campanella sulla destinazione dei fondi destinati ai rimborsi dei gruppi consiliari regionali. La procura di Reggio, nei giorni scorsi, infatti, avrebbe iscritto sul registro degli indagati quasi tutti i direttori amministrativi dei gruppi e con essi dieci consiglieri regionali che dovranno dare spiegazioni di fatture e ricevute che non convincono gli inquirenti. Per tutti l’accusa é di peculato. Avrebbero infatti distratto soldi pubblici per finalità non istituzionali”. “Vi chiediamo troppo se per una volta – sostiene ancora Gigliotti – vi sforzaste di arrivare prima della magistratura e pubblicaste bilanci, pezze giustificative e nomi dei consulenti del gruppo regionale del Pd dalla costituzione ad oggi? Oggi siamo tutti pronti a dire che dobbiamo ridurre i costi della politica, il numero dei parlamentari e dei consiglieri regionali, e poi quando ne abbiamo l’occasione, guarda caso, votiamo la proposta di Scopelliti che riduce i consiglieri regionali da 50 a 40, violando la legge che imporrebbe la riduzione a 30, e aspettiamo che la magistratura ci venga a fare i conti in tasta, anziché prendere l’iniziativa e rendere trasparente i costi della politica regionale. La risposta all’antipolitica e al populismo la deve dare la politica e non la magistratura. E noi aspettiamo, da anni, ancora fiduciosi, una vostra risposta”.

PRESTO INTERROGATORI INDAGATI PER RIMBORSI
Saranno sentiti entro breve tempo i consiglieri regionali della Calabria indagati nell’ inchiesta della Procura di Reggio Calabria sui rimborsi dei gruppi consiliari. L’indagine, condotta dalla Guardia di finanza é affidata al Procuratore facente funzione di Reggio Calabria, Ottavio Sferlazza, ed al sostituto Matteo Centini. Gli inquirenti stanno esaminando con la massima attenzione tutta la documentazione che è stata acquisita nei mesi scorsi presso i gruppi consiliari della Regione. Una prima parte è stata già analizzata, mentre molti altri documenti sono ancora al vaglio dei finanzieri e dei magistrati reggini. Dagli accertamenti compiuti stanno emergendo una serie di irregolarità nella gestione dei fondi assegnati ai gruppi. Risulta in particolare che i consiglieri coinvolti nell’ inchiesta avrebbero ottenuto il rimborso anche di spese non collegate con l’attività politica svolta. Nella voluminosa informativa presentata dalla Guardia di finanza ai magistrati c’é un capitolo dedicato alle spese ‘particolari’ da cui si evince che è stato chiesto il rimborso del pagamento della tassa dei rifiuti e dell’affitto di abitazioni. Al momento le indagini riguardano il periodo dal 2010 al 2012, ma non è escluso che gli inquirenti decidano di spulciare i conti dei gruppi consiliari anche per periodi precedenti al 2010.

RIMBORSO A CONSIGLIERI ANCHE SINGOLO CAFFE’. INQUIRENTI, QUADRO DESOLANTE CHE RIGUARDA TUTTI I GRUPPI
Anche per un singolo caffé consumato in un bar, per un importo di 70 centesimi, veniva chiesto il rimborso ai gruppi consiliari della Regione Calabria. E’ quanto emerge dalle indagini della Guardia di finanza che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di 10 consiglieri regionali accusati del reato di peculato. Tra le varie fatture rimborsate dai gruppi c’é anche il caso di una cena consumata da uno dei consiglieri regionali indagati in un noto locale. Dalla ricevuta si evince che alla cena hanno partecipato due persone ed hanno consumato pasti e bevande particolarmente costosi. Inquirenti e ambienti investigativi evidenziano che il quadro che emerge dall’indagine “é davvero desolante e riguarda, indistintamente, tutti i gruppi”.