Discarica Scala Coeli, i cittadini allestiscono un presidio di protesta
redazione | Il 20, Mag 2013
Protesta per abbancamento scarti senza trattamento preventivo. Secondo la Rete per la Difesa del Territorio Franco Nisticò “una nuova discarica è inutile e non farebbe altro che alimentare quel mostro che è il ciclo dei rifiuti attuale”
Discarica Scala Coeli, i cittadini allestiscono un presidio di protesta
Protesta per abbancamento scarti senza trattamento preventivo. Secondo la Rete per la Difesa del Territorio Franco Nisticò “una nuova discarica è inutile e non farebbe altro che alimentare quel mostro che è il ciclo dei rifiuti attuale”
Riceviamo e pubblichiamo:
Il presidio dei cittadini questa mattina è stato allestito all’alba per verificare che non si commettano ulteriori abusi, per impedire che il sistema di potere politico-malavitoso del ciclo dei rifiuti calabrese devasti un altro territorio. La forzatura che si sta tentando di fare questa mattina è emblematica: in virtù dell’ordinanza d’emergenza di Scopelliti che permette l’abbancamento di rifiuti tal quale senza trattamento, la ditta proprietaria della discarica di Scala Coeli, che allo stesso tempo è titolare della raccolta differenziata e indifferenziata di importanti centri del territorio, intende abbancare i rifiuti a Scala Coeli direttamente con i propri compattatori. La discarica non ha alcuna autorizzazione ad abbancare. La valutazione del Dipartimento Regionale Ambiente è colma di colpevoli inesattezze che saranno vagliate dagli organi competenti. Per arrivare alla discarica i camion della ditta stanno attraversando una strada provinciale con divieto di transito totale.In barba ad ogni rispetto della legalità, le forze dell’ordine hanno sgomberato il civile presidio per far passare due camion della ditta, durante lo sgombero le forze dell’ordine sono state informate delle numerose illegalità che si stanno compiendo sul sito. Trapela che le forze dell’ordine sono state inviate dalle autorità ssu richiesta della stessa ditta, senCamion che però sono stati bloccati dall’ordinanza del Sindaco di Scala Coeli che impedisce l’abbanco.Successivamente le stesse forze dell’ordine, resosi conto almen parzialmente della situazione, hanno bloccato altri camion carichi di rifiuti lungo la strada provinciale, paradossalmente quella col divieto di transito.Nella serata di ieri i Prefetti di Crotone e Cosenza sono stati resi edotti del problema di pubblica sicurezza che deriva dal transito sulla strada provinciale totalmente vietato: nel caso di incidenti le responsabilità saranno gravissime.Inoltre ci sono numerosissimi procedimenti legali sia riguardo al profilo stesso dell’impianto, sia riguardo la viabilità, sia l’iter autorizzativo: quella di stamattina sarebbe una forzatura inutile, dannosa, deleteria e che non farebbe altro che aggravare il clima sociale e rifocillare il mostro para-criminale che è il ciclo dei rifiuti calabrese, che fa della calabria la peggiore regione d’europa per gestione dei rifiuti e che è costato ai cittadini due miliardi di euro.Il presidio resterà attivo fino a quando non saranno rispettate le norme di tutela sanitaria ed ambientale e fino a quando non saranno rispettate le dignità dei territori.
“Presunta discarica di Scala Coeli, evitare forzature inutili”
Riceviamo e pubblichiamo:
Abbiamo appreso dell’intenzione della ditta proprietaria della presunta discarica di Scala Coeli di approfittare del decreto
d’emergenza del Presidente Giuseppe Scopelliti per forzare l’apertura della discarica. Quella del Governatore è una vera e
propria porcata con cui si vorrebbe far abbancare rifiuti in discarica senza trattamento, ovvero senza il rispetto delle norme
sanitarie e facendo pagare ai cittadini ingenti sanzioni da parte della comunità europea. Si eviti di tentare di superarlo in peggio.
Al di là di qualche ciarlatano politicante che sparla senza neanche sapere dove si trova Località Pipino, chi conosce la vicenda
della “fossa del Nikà” sa benissimo che non ci sono minimamente le condizioni per avviare l’abbancamento: non c’è l’assenso e l’autorizzazione di utilizzo della strada da parte del Sindaco; la strada provinciale di collegamento è ancora chiusa al traffico; ci sono numerosi procedimenti giudiziari aperti, tra cui quello sui lavori abusivi e quello sull’autorizzazione del Dipartimento Ambiente, il quale è viziato da indecenti e gravissime inesattezze; tutti i sindaci del basso ionio cosentino e dell’alto ionio crotonese si sono espressi pubblicamente contro l’utilizzo di quel sito per una discarica di rifiuti speciali eccetera eccetera eccetera.
Inutile dire che a tutti questi dinieghi si aggiunge quello dei comitati territoriali: una nuova discarica è inutile e non farebbe altro che alimentare quel mostro che è il ciclo dei rifiuti attuale, il “sistema di potere non estraneo ad interessi politico-malavitosi” che continua a caratterizzare la nostra regione, servirebbe solo per i profitti di una impresa privata e distruggerebbe ulteriormente l’economia del territorio, chiudendo le possibilità di valorizzazione della splendida valle del Nikà, sito di rilevanza archeologica e naturalistica esattamente come era Bucita, a Rossano, prima che fosse devastata da impianti e discariche. Per queste ragioni ci appelliamo semplicemente al buon senso: il tempo delle forzature, dei provvedimenti viziati, delle comunità silenti è finito da un pezzo. C’è stato un tempo in cui i proprietari delle discariche, nel più perfetto silenzio della classe politica e delle comunità, hanno accumulato centinaia di migliaia di euro di soldi pubblici distruggendo i territori. Quel tempo è finito. Sul nostro territorio non permetteremo nuovi scempi, non permetteremo l’apertura di nuove discariche fino a quando il ciclo di rifiuti regionale sarà una truffa devastante nei confronti dei calabresi, non lo permetteremo di certo a seguito del vergognoso decreto di Scopelliti. Per questo ci appelliamo nei confronti di chi ha intenzione di forzare l’apertura illegittima della discarica: si evitino inutili forzature le quali non faranno altro che alimentare tensioni sociali ed un clima di contrapposizione che non fa altro che agire contro l’intero territorio. Di certo non servirà per aprire la discarica.
Rete per la Difesa del Territorio “Franco Nisticò”