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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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Catturato in Colombia il calabrese re del narcotraffico Roberto Pannunzi

Catturato in Colombia il calabrese re del narcotraffico  Roberto Pannunzi

| Il 06, Lug 2013

Il “pablo escobar italiano”, originario di Siderno, due anni fa fu protagonista di due fughe rocambolesche da altrettante cliniche di Roma

Catturato in Colombia il calabrese re del narcotraffico  Roberto Pannunzi

Il “pablo escobar italiano”, originario di Siderno, due anni fa fu protagonista di due fughe rocambolesche da altrettante cliniche di Roma 

 

 

 

BOGOTA’ – Le autorità colombiane lo hanno subito definito il ‘Pablo Escobar italiano’: è stato arrestato a Bogotà il boss della ‘ndrangheta Roberto Pannunzi, protagonista anni fa di due fughe, entrambe da strutture sanitarie a Roma. Pannunzi, 67 anni, ”noto come l’Escobar dell’Italia, era l’uomo più ricercato dal paese”, ha sottolineato via Twitter il ministero della Difesa, nel dare l’annuncio della cattura. Altre fonti lo definiscono “il narco più ricercato dell’Europa”, segnalato alle autorità locali dalla giustizia italiana tramite l’Interpol. Nel momento in cui è stato catturato in un centro commerciale di Bogotà, il boss della ‘ndrangheta era in possesso di una carta d’identità venezuelana a nome Silvano Martino. I media di Bogotà sottolineano che gli esperti anti-droga colombiani hanno scoperto tempo fa una “nuova rotta del narcotraffico che arriva in Italia. I narcos fanno uscire la droga dal paese in motoscafi diretti in Centroamerica o in Ecuador. Il viaggio prosegue via container verso la Spagna, quindi in Italia”. Conosciuto come il “principe del narcotraffico”, originario di Siderno, nel 2010 Pannunzi riuscì ad evadere da una clinica romana dove si trovava agli arresti domiciliari per problemi di salute. La fuga ha di fatto ricalcato una precedente evasione riuscita a Pannunzi nel 1999. Anche in quel caso il boss approfittò della concessione degli arresti domiciliari in una clinica romana per fuggire. Era stato arrestato nel 1994 proprio in Colombia, a Medellin. Agli agenti che lo stavano ammanettando offrì un milione di dollari in contanti in cambio della libertà. Interlocutore privilegiato dei produttori di cocaina colombiani, con contatti anche con la mafia siciliana e con personaggi di spicco di alcune famiglie riconducibili al boss Provenzano, Pannunzi – sottolineano i media locali – era in grado di esportare fino a due tonnellate al mese di cocaina dalla Colombia all’Europa.

GRATTERI: PANNUNZI ARRIVA STASERA IN ITALIA. NEI CONFRONTI DEL BOSS EMESSO PROVVEDIMENTO DI ESPULSIONE
REGGIO CALABRIA
Arrivera’ questa sera alle 20.30 all’aeroporto di Fiumicino, Roberto Pannunzi, il narcotrafficante arrestato la notte scorsa in Colombia. Lo si è appreso dal Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, che ha seguito personalmente le indagini che hanno portato all’arresto del boss calabrese. “Abbiamo ottenuto – ha detto Gratteri – un decreto di espulsione perché per l’estradizione ci sarebbero voluti alcuni mesi”.
“E’ il più grande importatore di cocaina al mondo. E’ l’unico capace di organizzare acquisiti e vendite di carichi di cocaina dai 3 mila chili in poi” – ha continuato il Procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri. Gratteri ha coordinato, insieme al Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Federico Cafiero de Raho, le indagini del Goa della Guardia di Finanza di Catanzaro e del Ros centrale con il supporto della Direzione centrale antidroga che hanno portato all’arresto di Pannunzi. “C’é stata una intensa indagine – ha detto Gratteri – che ha dato i suoi frutti. Pannunzi è l’unica capace di riuscire a vendere sia alla ‘ndrangheta che a cosa nostra. E’ di sicuro il più potente broker della droga al mondo”.
QUANDO LO HANNO ARRESTATO IN COLOMBIA HA DETTO ‘STO MALE’
Quando lo hanno arrestato Roberto Pannunzi ha detto ‘sto male’ ma il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, Nicola Gratteri, ora rivolge un appello affinché non ci siano altre “concessioni di arresti domiciliari visto che già due volte è evaso mentre era detenuto in una struttura sanitaria”. Pannunzi, considerato dagli inquirenti il ‘Principe del narcotraffico’, si è già reso protagonista di due fughe avvenute nel 1999 e nel 2010 mentre era detenuto agli arresti domiciliari in strutture sanitarie per motivi di salute. Dopo l’evasione nel 1999 Pannunzi fu rintracciato nell’aprile del 2004 in un elegante quartiere di Madrid. La latitanza iniziata nel 2010, invece, si è conclusa a Bogotà dove è stato arrestato la notte scorsa. “Quando lo hanno arrestato – ha aggiunto – Pannunzi ha detto che sta male e quindi mi auguro che non ci siano altre concessioni così come è avvenuto in passato. Mi auguro che non ci sia per la terza volta la concessione dei domiciliari che potrebbe portare alla terza fuga. E lo dico perché è estenuante doverlo andare a cercare per tutto il mondo ogni volta che evade per poi assicurarlo alla giustizia”.