La Guardia di finanza scopre una piantagione di canapa indiana a Benestare
redazione | Il 12, Lug 2013
Sequestrate 154 piante di canapa indiana di circa 1,5 metri, sistemate su diversi terrazzamenti in mezzo ad alti roveti
La Guardia di finanza scopre una piantagione di canapa indiana a Benestare
Sequestrate 154 piante di canapa indiana di circa 1,5 metri, sistemate su diversi terrazzamenti in mezzo ad alti roveti
154 piante di canapa indiana di circa 1,5 metri, sistemate su diversi terrazzamenti in mezzo ad alti roveti, sono state sottoposte a sequestro dai finanzieri del Gruppo di Locri.
Nei giorni scorsi, nel corso di una ricognizione aerea effettuata dalla Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Lamezia Terme, rientrante in una più vasta e programmata attività di volo finalizzata alla prevenzione e repressione di attività illecite, l’equipaggio dell’elicottero avvistava in località Rione Beato Camillo Costanzo, nel comune di Benestare (RC), una piantagione di canapa indiana.
Immediatamente veniva allertata la Sala Operativa del Comando Provinciale di Reggio Calabria che attivava il Gruppo di Locri per recarsi sul posto al fine di eseguire le operazioni necessarie da terra atte all’estirpazione delle piante di “cannabis”.
Giunti “in loco”, i finanzieri esperivano i primi accertamenti constatando che la predetta piantagione risultava accuratamente occultata tra vegetazione ed arbusti.
Sarebbe stato assolutamente impossibile rinvenire la piantagione con un’azione effettuata solo da terra.
Su indicazioni del P.M. di turno, nella persona del Dott. Cirillo Francesco della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri, si procedeva alla quantificazione delle piante di canapa rinvenute, alla loro estirpazione e alla successiva distruzione delle stesse, mediante fuoco controllato, previa conservazione di parte di esse per le successive analisi chimico-qualitative.
Oltre alle piantene venivano individuati e sequestrati un complesso ed articolato sistema di irrigazione costituito da tubi in polietilene nero con impianto a goccia per l’innaffiamento delle stesse ed una picozza utilizzata per la loro coltivazione.
La quantità di sostanza stupefacente ricavabile da ciascuna pianta, qualora commercializzata, avrebbe fruttato circa 462.000 €. Sono in corso le indagini per risalire ai responsabili dell’illecita coltivazione.