Catonateatro: ultima edizione? Il mondo del teatro dice no
redazione | Il 07, Set 2013
«Il successo di pubblico e di critica non bastano a far sopravvivere una manifestazione diventata negli anni un vero e proprio punto di riferimento». Questa la triste considerazione del patron Lillo Chilà. Solidarietà e sostegno a Polis Cultura provengono da artisti e addetti ai lavori che hanno contribuito al successo della stagione 2013
Catonateatro: ultima edizione? Il mondo del teatro dice no
«Il successo di pubblico e di critica non bastano a far sopravvivere una manifestazione diventata negli anni un vero e proprio punto di riferimento». Questa la triste considerazione del patron Lillo Chilà. Solidarietà e sostegno a Polis Cultura provengono da artisti e addetti ai lavori che hanno contribuito al successo della stagione 2013
“Catonateatro” giunto al traguardo di quasi trent’anni di attività rischia seriamente di chiudere. È questa l’amara possibilità paventata dal patron Lillo Chilà a conclusione della ventottesima edizione che ha ottenuto un ennesimo consenso di pubblico ma anche una quasi totale assenza da parte delle istituzioni cittadine e regionali. «Proporre un cartellone con spettacoli di alto spessore artistico – dichiara Chilà – significa investire non solo nella qualità ma anche garantirne ogni anno un livello organizzativo altissimo».
La crisi economica che ha investito il nostro Paese determinando pesanti tagli alla cultura non ha risparmiato Polis Cultura. Passione e professionalità animano da sempre Lillo Chilà e il suo staff che, nel rispetto del pubblico hanno fronteggiato difficoltà e criticità che negli ultimi due anni sono diventate insormontabili. La mancanza di attenzione dimostrata dalle istituzioni con esigui finanziamenti dovuti ai tagli di Regione e Provincia fa temere l’ipotesi che la prossima estate il cancello di “Catonateatro” resterà chiuso.
Interpellati sulla questione, artisti e addetti ai lavori del cartellone di quest’anno, hanno rivolto all’unanimità pieno sostegno all’organizzazione della rassegna diventata l’appuntamento più atteso dell’estate reggina.
«Sarebbe un peccato mortale chiudere una struttura come Catonateatro e significherebbe mortificare uno spazio di vera arte e cultura», questa l’opinione del regista e attore Gilberto Idonea presente a Catona con “La fortuna con la effe maiuscola”. «Considero Lillo Chilà un eroe – continua l’attore siciliano – perchè in un periodo difficile in cui in tutta Italia c’è crisi, ha rischiato in prima persona per garantire al pubblico reggino la continuità di una stagione estiva di spettacoli teatrali e musicali di tutto rispetto».
Alla voce di Idonea si unisce quella di Gianluca Ramazzotti interprete e produttore delle due commedie di Ray Conney in scena all’arena “Alberto Neri. «La realtà di Catonateatro vive della forza di Chilà e dei suoi sostenitori. Al Sud – continua Ramazzotti – è sempre più difficile trovare rassegne di prosa così complete e ricche di artisti di richiamo che rappresentano un vero fiore all’occhiello per il panorama culturale nazionale».
Ad artisti e addetti ai lavori non sono sfuggiti i grandi miglioramenti sia organizzativi che strutturali apportati nel corso degli anni. «Ho conosciuto il teatro di Catona nel 2007 portando “Peter Pan Il musical” e già all’epoca era una delle strutture estive meglio organizzate del Meridione», ricorda Sebastiano Piccione, production manager del recente concerto dei Pooh. «Ci sono tornato quest’anno e ho trovato la struttura notevolmente migliorata anche a livello tecnico con un tetto portante da fare invidia ai più famosi teatri».
Per l’attore Mario Opinato della compagnia di Idonea, «Catonateatro è l’ennesimo esempio della cecità dei nostri governanti che invece di tagliare privilegi, stipendi e pensioni d’oro decidono incautamente di prendere di mira i teatri e la cultura in generale». Secondo Opinato «basterebbe puntare sul patrimonio culturale per uscire dalla crisi».
La chiusura di un teatro è «una sconfitta per la cultura», ribadisce Enrico Guarneri, attore dei due spettacoli “Che notte quella notte” e “Mastro don Gesualdo”. «Una perdita per il teatro nazionale oltre che calabrese. Considero la chiusura di qualsiasi spazio deputato alla diffusione di ogni espressione artistica un attentato alla cultura e mi auguro che quello di “Catonateatro” sia solo un falso allarme e che un politico illuminato aiuti la struttura a non chiudere».
Dure infine le parole di Maurizio Senese, promoter calabrese non nuovo a critiche, anche a mezzo stampa, verso le amministrazioni locali e regionali in tema di finanziamenti a spettacoli e cultura. «Mi indigna fortemente pensare ai favoritismi e alle ineguaglianze sull’erogazione dei fondi e al sostegno economico a sagre e spettacoli di basso profilo a discapito di manifestazioni di elevato livello culturale come “Catonateatro” che sono un vanto per tutta la Calabria».