Anche una calabrese in Kenya tra i liberati del Westgate mall. E’ una volontaria fisioterapista
redazione | Il 21, Set 2013
Tra le persone liberate dopo l’attentato al centro commerciale Westgate di Nairobi in Kenya c’è anche una donna di 57 anni di origine calabrese. La donna è nata a Cirò Marina ma vive a Siderno e si trovava in Kenya per una attività di volontariato che la donna, una suora laica, svolge da diverso tempo
Anche una calabrese in Kenya tra i liberati del Westgate mall. E’ una volontaria fisioterapista
Tra le persone liberate dopo l’attentato al centro commerciale Westgate di Nairobi in Kenya c’è anche una donna di 57 anni di origine calabrese. La donna è nata a Cirò Marina ma vive a Siderno e si trovava in Kenya per una attività di volontariato che la donna, una suora laica, svolge da diverso tempo
CIRO’ MARINA (CROTONE) – Ha vissuto ore di terrore e di angoscia. Un terrore sintetizzato in due parole postate su facebook durante le ore più drammatiche: ”ho paura”. Poi la fine dell’incubo e la libertà. E’ quello che ha vissuto una missionaria laica calabrese, presa in ostaggio insieme ad altri tre connazionali ed altre decine di persone, dal commando armato che oggi ha assaltato un centro commerciale a Nairobi. Rita Caparra, 57 anni, di Cirò Marina, ma residente a Siderno (Reggio Calabria), è una fisioterapista e laica missionaria della Consolata. Al momento dell’irruzione era nel centro commerciale insieme ad un’amica. La donna è rimasta bloccata nella struttura, ma nonostante la paura è riuscita a postare sul suo profilo facebook alcune foto di quanto stava accadendo e le sue sensazioni. ”Pieno attacco terroristico a West Gate di Nairobi. I’m here!!! Ho paura” il primo post che, ovviamente, ha mandato nel panico i suoi familiari. Subito la sorella le ha scritto per chiederle come stava. ”Sto bene ma prigioniera in un negozio dentro Westgate, la polizia sta cercando di liberare dai terroristi il centro commerciale”, la risposta. Poi l’amara considerazione. ”Sparatoria e morte sono i dialoghi dei terroristi”. La donna, nonostante la drammaticità del momento, ha cercato di informare chi era all’esterno ciò che stava accadendo usando sempre facebook. ”Assalitori – ha scritto nelle fasi più concitate dell’attacco – sarebbero 18 e polizia non esclude che movente attacco sia terroristico e non rapina. Testimoni hanno riferito tre corpi a terra nel parcheggio”. Poi il silenzio perché, si è saputo dopo, la batteria del suo cellulare si e’ scaricato. Una volta finito l’incubo, la donna, esausta per la tensione, è andata subito a riposare. ”Ancora – racconta, decisamente sollevata, la sorella dopo la liberazione – non l’ho sentita. Sempre tramite facebook ho contattato un missionario del centro La Consolata che mi ha riferito che sta bene e sta riposando. E’ stata un’esperienza sconvolgente, anche perché non è il tipo da scrivere ‘ho paura”’.