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Arrestato dopo 17 mesi di latitanza Emilio Andrianò

Arrestato dopo 17 mesi di latitanza Emilio Andrianò

| Il 18, Dic 2013

E’ accusato di associazione mafiosa e traffico di droga

Arrestato dopo 17 mesi di latitanza Emilio Andrianò

L’uomo era coinvolto nelle operazioni “Crimine” e “Crimine 3” ed è stato condannato per una prima tranche a 5 anni e 4 mesi per associazione di stampo mafioso. Il blitz è scattato nella notte in un appartamento di Roccella Jonica

 

 

Andrianò Emilio

REGGIO CALABRIA – I carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno catturato a Roccella Jonica un latitante, Emilio Andrianò, ricercato dal 13 luglio 2012 per associazione a delinquere di stampo mafioso e traffico internazionale di stupefacenti. In particolare i militari del Gruppo Locri, diretto dal tenente colonnello Giuseppe De Magistris, nella notte hanno fatto irruzione in un appartamento in pieno centro a Roccella Jonica, dove hanno sorpreso l’uomo, che era disarmato e non ha opposto alcuna resistenza.
Andrianò era coinvolto nelle operazioni ‘Crimine’ e ‘Crimine 3’, nell’ambito della prima è stato già condannato in primo grado a una pena di 5 anni e 4 mesi per associazione di stampo mafioso, mentre nella seconda era stato destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere per traffico internazionale di stupefacenti.

LA NOTA DEI CARABINIERI

Verso le 4 di stamane, nel centro storico di Roccella Jonica (RC), a
conclusione di una mirata attività d’indagine, i Carabinieri del Nucleo
Investigativo del Gruppo di Locri (RC), collaborati nella fase esecutiva da
personale della locale Compagnia e dello Squadrone Eliportato Cacciatori
“Calabria”, hanno tratto in arresto Andrianò Emilio, 61enne, appartenente
alla ‘ndrangheta nella sua articolazione territoriale denominata cosca
“Aquino” – esponente di vertice e promotore del “Locale” di Grotteria,
latitante dal 13.7.2010, perché sottrattosi a provvedimento di fermo
d’indiziato di delitto del P.M., poi convalidato nell’Ordinanza di Custodia
Cautelare in Carcere n. 1389/08 R.G.N.R.-DDA e n. 1172/09 RG GIP emessa dal
GIP c/o il Tribunale di Reggio Calabria il 14.9.2010 per “associazione di
stampo mafioso” e ad analogo provvedimento n. 611/08 R.G.N.R.-DDA e 443/08
RG GIP anch’esso emesso da quello stesso GIP il 6.7.2011 per “traffico
internazionale di sostanze stupefacenti” dal Sud America (operazioni
convenzionalmente denominate, rispettivamente, “Crimine” e “Crimine 3”).

L’uomo, che al momento dell’arresto era disarmato e non ha opposto
resistenza, è stato sorpreso all’interno di un piccolo appartamento il cui
effettivo proprietario è in fase d’individuazione, dove sono stati
sequestrati e varie lettere manoscritte, alcune delle quali strappate e
gettate nell’immondizia prima dell’irruzione dei Carabinieri, e un computer.
Tale materiale è stato sequestrato e sarà inviato al Raggruppamento
Carabinieri Investigazioni Scientifiche (RaCIS) di Roma per gli accertamenti
specialistici del caso, volti a ricostruire la filiera dei favoreggiatori
dell’Andrianò, nonché i suoi contatti ed eventuali nuove iniziative
criminose.

L’arrestato, che in primo grado è già stato condannato a 5 anni e 4 mesi di
reclusione nell’ambito del processo “Crimine” (sentenza appellata dal PM),
al termine delle formalità di rito, è stato tradotto presso la Casa
Circondariale di Reggio Calabria, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria
mandante.