Il solstizio d’inverno tra significato scientifico e leggende popolari
redazione | Il 21, Dic 2013
Stasera, alle 21, al Planetario provinciale Pythagoras di Reggio Calabria
Il solstizio d’inverno tra significato scientifico e leggende popolari
Stasera, alle 21, al Planetario provinciale Pythagoras di Reggio Calabria
Il programma denominato: “Sotto le stelle di Natale” che il Planetario provinciale Pythagoras di Reggio Calabria organizza nel periodo delle festività natalizie è divenuto un appuntamento atteso dal pubblico.
Ed allora anche quest’anno il programma prevede un ricco calendario di incontri.
Il Solstizio d’ Inverno, che di norma dà l’avvio al programma, quest’anno cade il 21 dicembre, alle ore 17.11 di tempo TU (ore 18.11 TMEC) e segna il momento in cui il Sole, nel suo percorso apparente lungo l’eclittica, termina la fase di discesa raggiungendo il punto più basso nel cielo.
Si entra nell’Inverno astronomico. L’arco apparente descritto dal Sole da sud-est a sud-ovest è ridotto al minimo, con il risultato di avere il giorno più corto dell’anno.
Alla fine del III secolo della nostra era si celebrava il 25 dicembre una festa istituita da Aureliano, che fu imperatore dal 270 al 285 D.C., il “dies natalis Solis Invicti”, il Natale del Sole Invitto, ovvero la rinascita sull’orizzonte del nuovo sole che era simbolicamente morto al solstizio d’inverno, cioè era giunto al punto più basso dell’orizzonte, ma che già il 25 era risalito percettibilmente sull’orizzonte, cioè era “rinato” e diventava “invincibile “sulle tenebre nelle quali era parso sprofondare poco prima.
Il Cristianesimo ha mutuato a sé tali pratiche religiose, modificando la “nascita del Sole” con la “nascita di Cristo”, e la “luce solare” con la “luce divina del Figlio di Dio”.
Tra il IV e il V secolo la Chiesa romana, preoccupata dalla straordinaria diffusione dei culti solari e soprattutto dal Mitraismo, che con la sua morale e spiritualità, non dissimile dal Cristianesimo, poteva frenare se non arrestare la diffusione del Vangelo, pensò di celebrare nello stesso giorno del Natale del Sole (Sole Invictus) il Natale del Cristo, come vero Sole.
Il 25 dicembre è dunque una data convenzionale, scelta in ragione di passaggi ciclici stagionali e frutto d’un processo di sovrapposizioni”.
È un momento di passaggio ciclico considerato nell’antichità magico e drammatico: i giorni diventano sempre più corti e bui, fino ad arrivare alla notte più lunga dell’anno.
L’oscurità prende il sopravvento sulla luce, la notte è di molto più lunga del giorno.
Tutta la natura è come sospesa in questa morte simbolica che attende una resurrezione.
Morte della luce, morte del sole come divinità fecondante e portatrice di calore, di vita, di benessere.
Il Sole cede il posto alla tenebra, per poi rinascere come rigenerato.
La manifestazione dal suggestivo titolo “Il Solstizio d’Inverno tra significato scientifico e leggende popolari” avrà luogo Sabato 21 dicembre ore 21.00 presso il Planetario provinciale, in via Salita Zerbi.
Dopo la presentazione dell’evento da parte della responsabile scientifico del Planetario provinciale Pythagoras, prof.ssa Angela Misiano, il dott. Francesco Macheda, dirigente del Planetario con un video tematico, da lui stesso prodotto, ripercorrerà le tradizioni solstiziali di vari popoli.
Le serata culminerà con le conferenza del dott. Agatino Rifatto, astronomo dell’osservatorio astronomico di Capodimonte, che chiarirà l’evento dal punto di vista sia scientifico che di quello legato ai miti e alle leggende.
A conclusione, gli Esperti del Planetario (Marica Canonico, Rosario Borrello e Carmelo Nucera) illustreranno il Cielo stellato sotto la cupola.