“L’istanza di autotutela promossa da alcuni movimenti è un’autodenuncia che condanna il cittadino a pagare”
redazione | Il 11, Gen 2014
La proposta delle “larghe intese” di Liberi di Ricominciare incassa la partecipazione di numerose realtà civiche e politiche. Appuntamenti itineranti per illustrare le corrette strategie giuridico-amministrative necessarie a garantire la tutela del cittadino
“L’istanza di autotutela promossa da alcuni movimenti è un’autodenuncia che condanna il cittadino a pagare”
La proposta delle “larghe intese” di Liberi di Ricominciare incassa la partecipazione di numerose realtà civiche e politiche. Appuntamenti itineranti per illustrare le corrette strategie giuridico-amministrative necessarie a garantire la tutela del cittadino
Riceviamo e pubblichiamo:
Lo slogan coniato dal Movimento Liberi di Ricominciare “la Tares non ha colore politico” piace. Lo dimostra il fatto che stamane numerosi movimenti, comitati spontanei e partiti politici – contrastanti per ideologie e schieramenti – hanno aderito all’iniziativa di “larghe intese” affollando la sede del movimento promotore.
Presenti da Pietro Morabito Presidente di “Cittadinanza Mediterranea” a Bruno Caridi già Presidente della VII circoscrizione e leader dell’Associazione “Prosettima”, da Massimo Tramontana espressione dei “Giovani in Movimento” di Peppe Bova a Sergio Allevato Segretario regionale di “Fare per Fermare il declino”, da Pietro Marra Presidente del “Movimento Autonomo Alternativo” a Salvatore Varano Presidente del “Movimento Ideali e Libertà”, da Carlo Castellani per “Fiamma Tricolore” a Angela Romeo dei “Riformisti Italiani”.
Presenti anche Mimmo Violi Presidente del “Comitato Spontaneo di Sala di Mosorrofa” e Antonio Morabito Presidente del “Comitato Spontaneo di Ravagnese”.
Ha aderito all’iniziativa anche Vittorio Caminiti Presidente di “FederAlberghi Calabria”.
Assenti giustificati Bruno Amaddeo Presidente del “Movimento Civico Rhegion” e Giuseppe Baronetto Segretario del Partito Repubblicano.
Sin da subito tra i partecipanti si è evidenziata la grande positività sull’iniziativa fortemente voluta dal movimento di Paolo Ferrara che, finalmente, da la possibilità di far “reagire” la nostra città stimolando così un’intera popolazione dilaniata e orami allo sbando.
“In questo momento bisogna mettere da parte tutto ciò che ci ha diviso, bisogna prendere atto che la città è decaduta in modo quasi irreversibile. I servizi sono assenti ed i tributi sono alle stelle tanto da farci conquistare primati nazionali. I problemi non hanno colore politico, i problemi devono essere risolti. La questione TARES è un problema davvero serio. Le drastiche scelte dei Commissari, in questi ultimi mesi, hanno tolto la tranquillità a gran parte della popolazione reggina. La scadenza del 24 si avvicina, non bisogna perder tempo. È necessario attraverso la nostra intesa comune cercare di attivare un dialogo costruttivo con i commissari contrastando il sordo e arrogante atteggiamento che ha privato la città di ogni forma di democrazia”.
Grandiosa la proposta formulata da Bruno Caridi, Mimmo Violi e Antonio Morabito con la quale chiedono, sin da subito, di programmare appuntamenti itineranti nei territori per illustrare ai residenti le corrette strategie giuridico-amministrative necessarie a garantire la tutela del cittadino.
“Ciò è d’obbligo soprattutto per contrastare le azioni di comodo di soggetti volti solo ad una propaganda populista e millantatoria”.
Dura e collettiva è stata infatti la totale disapprovazione dell’operato di alcuni movimenti che incitano i cittadini alla “disobbedienza civile” mediante azioni ribelli, senza alcuna proposta giuridicamente valida.
I cittadini “illusi” da azioni populiste promosse da soggetti pseudo ribelli che incitano a sottoscrivere istanze in autotutela in merito alla riduzione delle tariffe e alla rideterminazione delle somme richieste a titolo di pagamento della TARES, ai sensi dell’articolo 14 del Decreto Legge 201 del 6 dicembre 2011, sono vittime di una scellerata azione illegittima priva di alcuna tutela.
Infatti i numerosissimi malcapitati che hanno aderito a tale azione difensiva in realtà non hanno fatto altro che “autodenunciarsi” confermando di aver ricevuto l’avviso di saldo TARES.
Tale azione “condanna” il cittadino a pagare il contributo richiesto.
Il tempo è trascorso velocemente e con entusiasmo e con grande spirito di collaborazione, altro che grandi intese.
La riunione è stata chiusa programmando tempestivamente una seconda fissata già per lunedì 13 ore 19. Collettivo è stato il pensiero preventivo di una partecipazione ancora più notevole per il bene della città.
È proprio il caso di dire: buona la prima!
Il presidente Paolo Ferrara