Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), LUNEDì 16 DICEMBRE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Ergastolo a padre e figlio per il duplice omicidio commesso in un bar a Decollatura

Ergastolo a padre e figlio per il duplice omicidio commesso in un bar a Decollatura

| Il 28, Feb 2014

Domenico e Giovanni Mezzatesta spararono in un bar in pieno giorno uccidendo Francesco Iannazzo e Giovanni Vescio

Ergastolo a padre e figlio per il duplice omicidio commesso in un bar a Decollatura

Domenico e Giovanni Mezzatesta spararono in un bar in pieno giorno uccidendo Francesco Iannazzo e Giovanni Vescio

 

Sono stati condannati all’ergastolo Domenico e Giovanni Mezzatesta, padre e figlio, di 59 e 40 anni, accusati del duplice omicidio di Francesco Iannazzo (29) e Giovanni Vescio (36), uccisi il 19 gennaio 2013 all’interno di un bar a Decollatura. Giovanni Mezzatesta è latitante da quel giorno.
Ad emettere la sentenza è stato il gup di Lamezia Terme Carlo Fontanazza accogliendo la richiesta del Pm Domenico Galletta.Il Gup ha anche disposto il risarcimento ai familiari delle vittime, costituitisi parti civili, con il sequestro conservativo di tutti i beni dei Mezzatesta. Inoltre ha inviato gli atti del processo alla Procura in relazione alle dichiarazioni di alcuni testi sentiti nel corso del processo. Iannazzo e Vescio, mentre erano seduti su un divanetto e stavano consumando una bevanda, furono uccisi a colpi di pistola da due persone che agirono a volto scoperto sotto gli occhi della barista.

Già nell’immediatezza del duplice omicidio, l’attenzione degli investigatori si era incentrata su Giovanni e Domenico Mezzatesta, che nel processo sono stati difesi dall’avvocato Francesco Pagliuso, in quanto la loro presenza sul luogo era stata accertata sia da alcune deposizioni raccolte dai carabinieri della Compagnia di Soveria Mannelli sia dalle immagini delle telecamere che erano state sequestrate dai militari e visionate immediatamente. Nel filmato si vede i due uomini entrare e fare fuoco sulle loro vittime. Uno dei due assassini, dopo avere fatto fuoco, aveva anche preso a calci la sua vittima. “Abbiamo ottenuto giustizia – ha detto Renzo Andricciola, legale di parte civile nel processo insieme a Paolo Gallo – anche se il dolore delle famiglie non potrà mai essere lenito con una sentenza”.