Cinque questioni da chiarire sull’ammodernamento del Megalotto 3 della SS 106
redazione | Il 28, Mar 2014
Ecco l’intervento di Fabio Pugliese, autore di “Chi è Stato?”, racconto-inchiesta sulla strada statale 106 Ionica calabrese
Cinque questioni da chiarire sull’ammodernamento del Megalotto 3 della SS 106
Ecco l’intervento di Fabio Pugliese, autore di “Chi è Stato?”, racconto-inchiesta sulla strada statale 106 Ionica calabrese
Riceviamo e pubblichiamo:
L’ammodernamento del
Megalotto 3 che riguarderà la strada Statale 106 ionica calabrese nel
tratto compreso tra Sibari e Roseto ogni giorno è sui quotidiani locali attraverso
articoli devianti e, soprattutto, capaci di farci capire quanto un’opera di
straordinaria importanza sia affidata alle parole di quanti conoscono poco a
nulla di questa infrastruttura o, peggio, di quanti la usano semplicemente per
ragioni elettorali. È doveroso ricordare
anche qui – con sempre più amarezza – il totale disinteresse che questa grande
infrastruttura suscita nella nostra regione.
Intervengo, pertanto,
solo per chiarire alcune questioni che ritengo meritino non poca attenzione.
Prima questione. Il Megalotto 3 è
stato concepito e progettato tra la fine degli anni ’90 e il 2004 sulla base di
tre ipotesi iniziali (A-B-C) corrispondente a tre distinti (anche se non di
molto), percorsi. Una ipotesi prevedeva il semplice raddoppio della superstrada
esistente. Un altro un percorso riprendeva in parte l’ipotesi più montana del
progetto autostradale e infine un terzo percorso mediano con molte gallerie ma
a poca distanza dalla SS 106 esistente. Su quest’ultimo tracciato cadde
la scelta dell’Anas e furono avanzate consultazioni e Conferenza di Servizi
negli anni 2002 – 2004 per le quali tuttavia diversi formularono obiezioni a
quelle che oggi leggiamo. Quindi è utile segnalare una anomalia: i comuni,
quindi le amministrazioni ed i sindaci (non tutti per la verità), hanno sempre
l’esigenza di non condividere il tracciato qualunque esso sia!
Seconda questione. Il Megalotto 3 è costituito da due stralci. Non è
vero come qualcheduno continua ad insinuare che non esistono i fondi per
finanziare questa strada. Perché, invece, è vero che il Cipe ha finanziato già
nel 2007 il primo stralcio mentre nel 2008 ha finanziato il secondo stralcio.
Terza questione. Sull’Anas non ho mai avuto modo di spendere belle
parole ma l’Astaldi-Impregilo è, invece, una realtà aziendale di
tutto rispetto. Basti pensare che nel 2013 ha
commissionato un Telerilevamento Radar satellitare per il monitoraggio di
gallerie sul Megalotto 3 della SS 106. Si tratta di una tecnica molto avanzata
il cui esito ha prodotto un risultato significativo poiché i movimenti misurati
con l’analisi SqueeSAR™, hanno segnalato la presenza di estesi fenomeni franosi
nella cartografia IFFI e la presenza, in alcuni punti del tracciato di progetto,
di una potenziale criticità che in fase di realizzazione certamente meriteranno
una approfondita attenzione determinando le scelte adottate nel progetto
definitivo.
Quarta questione. È probabile che questa
infrastruttura “distruggerà in modo irreversibile l’alto jonio” e
contribuirà a determinare “la fine di un territorio”. Il problema,
tuttavia, è sempre il medesimo: quali sono i dati che possono farci capire la verità
di queste affermazioni? Nessuno!
Mentre ad avvalorare la
tesi opposta secondo cui quest’opera sarà provvidenziale per la vita non solo
dell’alto jonio ma dell’intera regione Calabria, non è solo il sottoscritto,
ma
anche i dati che è possibile leggere sugli indicatori economici prima e dopo
dell’ammodernamento della SS 106 in Basilicata. Inoltre, tengo a ricordare, che
oltre ai dati presenti nel rapporto Svimez del 2013 che avvalorano appunto l’ipotesi
che la carenza infrastrutturale sta penalizzando fortemente la crescita della
nostra regione possiamo anche ricordare ciò che è stato scritto nel Rapporto
del Comitato Meggiorno di Confindustria del marzo 2009.
Cito solo alcuni passi ed evito di riportare dati: “È noto che il divario nella
dotazione di infrastrutture materiali,
inferiore di quasi trenta punti rispetto a quella del Centro Nord, continua ad
essere uno dei principali nodi strutturali irrisolti del nostro Mezzogiorno […]
Il tempo stringe, ed ogni giorno che passa è una zavorra in più sul sentiero
della ripresa. E’ necessario il concorde impegno di tutti (Governo, Regioni,
Enti locali, parti sociali) per far si che davvero il rilancio del Paese possa
partire dal rilancio delle infrastrutture”. Insomma, dobbiamo credere ai
sindaci dell’alto jonio oppure ad una “banda di eretici” che corrisponde a
quanti redigono il rapporto Svimez ed, insieme, ai rapporti dei direttori delle
confindustrie regionali?
Quinta questione. Le vite umane. Quelle
di cui non parla nessuno.
Incredibile che nessuno
parli delle vite umane che con l’ammodernamento del Megalotto 3 sarebbero
risparmiate dalla morte.
Fabio Pugliese, autore di “Chi è Stato?”, racconto-inchiesta sulla strada statale 106 Ionica calabrese