Il lato destro della storia
redazione | Il 07, Apr 2014
Editoriale di Maurizio Compagnone
Il lato destro della storia
Editoriale di Maurizio Compagnone
In Occidente due parole sono considerate out, “fascismo” e “terrorismo” e
non ultimi i movimenti dead–end, new deal degli attivisti di destra.
Stranamente però sia gli USA che gli alleati della NATO non disdegnano di posizionarsi
nel lato sbagliato della storia, ben propensi a sfruttare gli estremismi, i movimenti
nazionalisti per obiettivi geopolitici che già sono stati sperimentati in Siria
e che si stanno replicando in Ucraina. Gli Stati Uniti nella loro storia sono stati
sempre pronti a sovvertire leader democraticamente eletti, lo ricordiamo in Iran
con la destituzione di Mosaddegh grazie ad un’operazione coperta dei servizi segreti
americani, dal nome “Operazione Ajax”, o più recentemente in Cile quando i servizi
segreti americani hanno messo in atto l’Operazione “Track II” per convincere
gli ufficiali delle Forze Armate a destituire con un colpo di Stato, il marxista
Allende.
A Kiev le cose non sono andate diversamente, il movimento Maidan, in gran parte costituito
da gruppi apertamente razzisti e ultra nazionalisti ispirati all’ideologia hitleriana,
ha manovrato il popolo di Kiev, con slogan anti governativi in un crescendo scientifico,
tutto studiato nei minimi particolari nelle stanze dei bottoni, con il bene placido
degli Stati Uniti e dell’Europa che hanno sostenuto finanziariamente la rivolta.
Il nemico da combattere erano i cittadini di etnia russofona, il livello di scontro
si è incuneato come un serpente anche nei matrimoni multietnici russi ucraini. Da
Kiev i manovratori di Maidan hanno lanciato l’assalto alle Istituzioni, organo supremo
di un Paese Sovrano, e alle regioni meridionali e orientali linfa economica ad etnia
russofona e ad alta industrializzazione.
La Piazza ha assunto le funzioni di organo deliberativo, dal palco sono state promulgate
le leggi che il governo scelto per acclamazione, ha presentato in Parlamento.
La leadership del paese ha attuato un piano di riforme anticostituzionali ma l’occidente
ha fatto finta di non vedere, sono state permesse barricate, distruzioni, violenze,
senza che qualcuno del governo alzasse un dito.
E’ lecito porsi una domanda, perché negli Stati Uniti è stata soffocata la violenza
del movimento Occupy con migliaia di arresti di manifestanti molto più tranquilli
rispetto a quelli di Kiev, mentre a Kiev, l’Occidente, ha mostrato indulgenza nei
confronti degli assalti ai palazzi delle istituzioni? Sempre due pesi, due misure.
Una piazza che pretende diritti senza obblighi è una piazza in cui la democrazia
è in pericolo.
I governanti hanno solo sudditi, le democrazie hanno i cittadini.
Se l’Occidente vuole veramente aiutare l’Ucraina, deve cambiare registro, mostrare
apertura verso tutti i cittadini senza distinzione di etnia. Abiurare le intese con
quei movimenti nazionalisti che hanno portato alla distruzione del Paese e riaprire
un dialogo costruttivo con la Russia.
Maurizio Compagnone
Opinionista de “La Gazzetta italo brasiliana”