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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 17 DICEMBRE 2024

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Indagini sulle ‘ndrine vibonesi: perquisiti gli uffici e la sede della radio Rtl 102.5

Indagini sulle ‘ndrine vibonesi: perquisiti gli uffici e la sede della radio Rtl 102.5

| Il 22, Apr 2014

Il provvedimento è stato disposto dai sostituti procuratori Pierpaolo Bruni e Simona Rossi, nell’ambito dell’indagine sulla cosca Tripodi. I carabinieri e la guardia di finanza hanno perquisito la sede legale della nota emittente e gli uffici di Lombardia e Lazio, oltre alle abitazioni di due vibonesi

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Indagini sulle ‘ndrine vibonesi: perquisiti gli uffici e la sede della radio Rtl 102.5

Il provvedimento è stato disposto dai sostituti procuratori Pierpaolo Bruni e Simona Rossi, nell’ambito dell’indagine sulla cosca Tripodi. I carabinieri e la guardia di finanza hanno perquisito la sede legale della nota emittente e gli uffici di Lombardia e Lazio, oltre alle abitazioni di due vibonesi

 

 

La notizia era nell’aria già da qualche tempo ed i sospetti sono stati oggi confermati. La Dda di Catanzaro ha disposto perquisizioni e sequestri di documenti nella sede legale di Bergamo di “Rtl Radio srl”, ad Arcene (Bergamo), Roma, Napoli e a Cologno Monzese, e in alcune società che operano con l’emittente radiofonica.
Le perquisizioni sono state disposte nell’ambito di un’inchiesta sul clan dei Tripodi di Vibo Valentia il cui presunto boss, Nicola Tripodi, risultava, pur senza lavorare, dipendente della “Gesti.Tel srl”, ritenuta dagli inquirenti una società di fatto di Rtl.

Il capitale sociale della “Gest.I.Tel srl”, con sede a Bergamo, società esercente l’attività di telecomunicazioni fisse, secondo quanto emerso dalle indagini, “è suddiviso – è scritto nel provvedimento – tra i soci Rtl 102,500 Hit Radio Srl (quote pari a 18.720 euro) e Rizzo Claudio (quote pari a 2.280 euro) e quindi la Gest.I.Tel. Srl risulta di fatto essere una società facente parte del ‘Gruppo Rtl'”.

Il provvedimento di perquisizione e sequestro emesso dai magistrati della Dda di Catanzaro Simona Rossi e Pierpaolo Bruni, con il coordinamento del procuratore capo Vincenzo Antonio Lombardo, ed eseguito dai carabinieri del Comando provinciale di Vibo Valentia e dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria della stessa città ha riguardato anche i locali ed i veicoli in uso a Cosimo Campennì, di 34 anni, di Nicotera, e a Giuseppe Ferraro, di 33, anche lui di Nicotera, quest’ultimo arrestato nei mesi scorsi per estorsione in un’inchiesta contro il clan Mancuso. Dalle indagini è emerso che Cosimo Campennì è direttamente imparentato col boss Giuseppe Mancuso (alias “Mbrogghjia”) di Limbadi, attualmente detenuto per scontare una condanna all’ergastolo. Dagli accertamenti di carabinieri e finanzieri è emerso che la società di Campennì e la “Ferraro Management srl”, pur dichiarate fallite dal Tribunale di Vibo, avrebbero acquisito diverse sovvenzioni pubbliche. L’indagine mira, attraverso il sequestro della documentazione contabile, ad accertare i rapporti tra la cosca Tripodi di Vibo Marina e le varie società.

Intanto il Gruppo Rtl 102.5 ha prodotto una nota in seguito al decreto di perquisizione e sequestro eseguito nelle sedi del gruppo su disposizione della Dda di Catanzaro. “Il Gruppo Rtl 102.5 – si legge nella nota – ha ricevuto oggi la richiesta di produrre i documenti, relativi ai rapporti di lavoro intercorsi con persone oggetto di indagine penale. Gli uffici di Rtl 102.5 – aggiungono – hanno immediatamente fornito tutta la documentazione richiesta e collaborato pienamente alla connessa perquisizione”. “Tutti i documenti forniti – prosegue la nota dell’emittente – attestano la totale liceità dei rapporti da noi intrattenuti. Per il resto, il Gruppo Rtl 102.5 non ha nulla a che vedere con quanto contestato agli indagati”.