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TAURIANOVA (RC), VENERDì 10 GENNAIO 2025

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Magarò commenta la chiusura della sede reggina dei beni confiscati alle mafie

Magarò commenta la chiusura della sede reggina dei beni confiscati alle mafie

| Il 09, Mag 2014

Le misure della confisca e del sequestro sono quanto mai utili, opportune e irrinunciabili nella lotta contro la criminalità organizzata

Magarò commenta la chiusura della sede reggina dei beni confiscati alle mafie

Le misure della confisca e del sequestro sono quanto mai utili, opportune e irrinunciabili nella lotta contro la criminalità organizzata

 

Riceviamo e pubblichiamo

Se la decisione del Governo di mettere mano al riordino dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati alle mafie serve a riorganizzare il settore e a dare più forza, tempestività e certezza alle misure che aggrediscono i patrimoni dei mafiosi, ben venga. Le criticità che hanno caratterizzato la vita, seppure breve, dell’Ente, e che abbiamo anche registrato nel corso di specifiche audizioni della Commissione regionale che presiedo, di fatto, si sono tradotte in rallentamenti dell’iter o peggio in azioni non completamente efficaci. Ed invece, nel contrasto alle mafie, le misure della confisca e del sequestro sono quanto mai utili, opportune e irrinunciabili».
Lo ha dichiarato il Presidente della Commissione regionale contro la ‘ndrangheta, Salvatore Magarò che, commentando la decisione del Governo, ha anche aggiunto: «la lotta alle mafie ha bisogno di presidi di legalità e giustizia, veri, effettivi, concreti. I contenitori vuoti o peggio monchi, di qualche effetto o parte, possono essere perfino controproducenti.
«Le misure punitive che aggrediscono i patrimoni dei mafiosi e che hanno l’obiettivo di riposizionare i beni e gli averi ottenuti illegalmente, nei circuiti della legalità e dell’economia sociale – ha concluso Magarò – sono azioni che vanno incentivate e applicate su più larga scala, perché raggiungono contemporaneamente un duplice obiettivo: privare i mafiosi della forza derivante dalla loro ricchezza e dimostrare ai cittadini che è possibile ripristinare i circuiti della legalità e della giustizia».