La Cisl denuncia le critiche condizioni operative dell’Ospedale di Polistena
redazione | Il 27, Mag 2014
Bisogna accendere i riflettori sull’dell’altro Ospedale Spoke della Provincia reggina
La Cisl denuncia le critiche condizioni operative dell’Ospedale di Polistena
Bisogna accendere i riflettori sull’dell’altro Ospedale Spoke della Provincia reggina
Se Sparta piange Atene non ride
In questi giorni, abbiamo seguito con grande attenzione l’infelice situazione che si riscontra nell’Ospedale Spoke di Locri.
Senza scivolare in facili accostamenti o semplici deduzioni viene spontaneo accendere i riflettori sulle altrettanti critiche condizioni operative dell’altro Ospedale Spoke della Provincia reggina: l’Ospedale di Polistena.
Il DPGR n. 106/2011 di riorganizzazione delle rete ospedaliera avrebbe dovuto cambiare radicalmente il modo di utilizzare e di concepire gli Ospedali. Appunto, “avrebbe”. Il decreto pone essenzialmente come nucleo del ragionamento la distinzione tra ospedali Hub e Spoke. L’Ospedale di Polistena è stato classificato come Spoke, prevedendo un’organizzazione dei servizi da rapportare ad un Ospedale di livello intermedio, capace di garantire assistenza in maniera continuativa, puntando su Unità Operative appartenenti al Dipartimento di Emergenza Urgenza: Rianimazione, UTIC, Sale operatorie, Strutture di supporto (Laboratorio Analisi e Radiologia con TAC) sempre attive. Invece la realtà è ben diversa da quella disegnata sulla carta.
I servizi sono perennemente in affanno e si “reggono in piedi” solo grazie allo spirito di servizio dei numerosi operatori sanitari, medici, infermieri, personale tecnico ed amministrativo che si impegnano al massimo per ridurre i disagi e le varie criticità. Strutture come il Pronto Soccorso, La Radiologia, la Rianimazione, l’UTIC, ma anche la Medicina e la Chirurgia funzionano costantemente ad alti regimi solo grazie al tenace impegno di questi professionisti.
Mentre il mondo della Piana attende la realizzazione del nuovo ospedale unico, diventato ormai più una chimera che una speranza, sono indispensabili ed indifferibili interventi di manutenzione e ristrutturazione del Pronto Soccorso, delle Sale d’attesa per i pazienti, occorre ridefinire gli spazi per l’OBI (Osservazione Breve Intensiva). La radiologia necessita di una nuova strumentazione tecnica ed è urgente la sostituzione delle obsolete attrezzature ecografiche, orami superate tecnologicamente, con equipaggiamenti di nuova generazione.
Quasi tutte le Unità Operative soffrono i limiti derivanti dalle carenze strutturali e strumentali a quelle relative alla dotazione organica. Soffrono le Unità Operative di Medicina e di Chirurgia, di Ortopedia (che rappresenta l’unico punto pubblico di ortopedia e traumatologia di tutta l’area tirrenica), il Settore Psichiatrico (che fornisce risposte anche ad un’utenza extra-provinciale) e l’Area materno infantile (che ormai da anni va avanti solo per inerzia).
L’Azienda Sanitaria Provinciale deve investire nella risorsa umana, puntando sulla valorizzazione professionale con percorsi legati alla meritocrazia ed alla valutazione dei risultati.
La CISL FP di Reggio Calabria vuole contribuire a migliorare questo stato di cose, senza assumere posizioni precostituite a difesa ora dell’uno ora dell’altro. Solo fiera di essere portatrice di valori e di idee che mirano a scardinare quel muro di inerzia, spesso determinato per mantenere situazioni di comodo, che negano alla cittadinanza pianigiana il diritto di avere una Sanità adeguata ed efficiente. La CISL Funzione Pubblica chiede alla nuova direzione Strategica dell’Azienda Sanitaria Provinciale uno scatto d’orgoglio, invitandola a rompere con un passato posizionato su improduttivi e pericolosi arroccamenti, sollecitandola ad intraprendere un percorso che coinvolga pienamente le forze sociali e l’intera cittadinanza nei processi di riorganizzazione e riassetto dell’intero Sistema Sanitario Locale.
La CISL vuole esserci!
Il Segretario Aziendale Area Tirrenica Il Segretario Generale
Paolo Saccà Luciana Giordano