Allerta alimentare per vini patacca
Giovanni D'agata | Il 30, Mag 2014
Sequestrate in Toscana oltre 30.000 bottiglie di Brunello e di Chianti
Allerta alimentare per vini patacca
Sequestrate in Toscana oltre 30.000 bottiglie di Brunello e di Chianti
Da anni lo “Sportello dei Diritti” si batte per la tutela del “Made in
Italy” e contro la contraffazione che costituisce una piaga che ha contribuito,
e non poco, alla crisi produttiva del Nostro Paese.E’ di oggi la notizia che oltre
30’000 bottiglie di vino etichettato come Brunello di Montalcino, Chianti e altre
“denominazioni di origine controllata e garantita”, ma falso e di scarsa qualità,
sono state sequestrate dai Carabinieri del reparto operativo di Siena. L’operazione,
ancora in corso in Toscana e in altre regioni del centronord riguarda una vasta frode
agroalimentare nella vendita all’ingrosso e al dettaglio.Sequestrati anche ettolitri
di vino sfuso pronto per essere piazzato sui mercati internazionali a prezzi dieci
volte superiore e falsi documenti di certificazione di qualità.Decine le perquisizioni
e le verifiche dei carabinieri, che hanno riguardato cantine, centri d’imbottigliamento,
supermercati ed enoteche in Toscana, Umbria, Liguria e Lazio.Il vino sequestrato,
di scarsa qualità, dopo essere stato imbottigliato veniva etichettato con false
fascette con i sigilli di Stato e quindi commercializzato in Italia ed all’estero
ad un prezzo dieci volte superiore al suo reale valore, con un danno al settore vitivinicolo
italiano calcolato in centinaia di migliaia di euro.Alcune persone risultano indagate,
ma allo stato non vi è alcun coinvolgimento da parte dei produttori di Brunello
e delle aziende di Montalcino che, anzi, potrebbero essere parte lesa.L’operazione
è ancora in corso nelle regioni di centro-nord e riguarda una vasta frode agroalimentare
nella vendita all’ingrosso e al dettaglio.Responsabile del proliferare all’acquisto
del “falso” che si sta diffondendo sempre più tra i privati, sono i siti internet
che offrono molti prodotti imitati. Ed è in particolare al moltiplicarsi dell’offerta
su internet che Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”
si sofferma per mettere in guardia i potenziali acquirenti.Basti ricordare che se
da una parte i truffatori responsabili delle falsificazioni ed i venditori rischino
una condanna penale, anche gli acquirenti sono soggetti a pesanti sanzioni e a risarcimenti
civili da parte delle aziende vittime delle contraffazioni.È vero, che i destinatari
degli acquisti online non sono penalmente perseguibili, ma se non rinunciano all’oggetto,
vanno incontro ad ulteriori spese legali e possono esser citati in giudizio in sede
civile oltreché a pesanti multe da parte delle autorità amministrative e tributarie
che dovessero accertare gli illeciti.Acquistare un articolo con marchio contraffatto
è, infatti, un illecito amministrativo per il quale le sanzioni previste vanno dai
100 ai 7.000 euro. E non c’è alcuna differenza se l’acquisto viene fatto in strada,
in un negozio o su internet.