Pezzi di ricambio delle auto contraffatti
Giovanni D'agata | Il 30, Mag 2014
Dall’Australia un allarme destinato a diffondersi in tutto il mondo e soprattutto in Italia
Pezzi di ricambio delle auto contraffatti
Dall’Australia un allarme destinato a diffondersi in tutto il mondo e soprattutto in Italia
Esperti di sicurezza automobilistica in Australia hanno rinnovato gli avvertimenti
circa i pericoli conseguenti all’utilizzo di pezzi di ricambio non originali o addirittura
contraffatti, per la riparazione a seguito di incidente stradale, che potrebbero
addirittura portare a rischiare la vita in caso di un nuovo sinistro.Il problema
è venuto a galla perchè mentre sono stati sviluppati sempre più complessi sistemi
di sicurezza e sensori airbag per le automobili ed i telai utilizzano una più ampia
gamma di acciai leggeri ma ad alta resistenza, in non rari casi i ricambi sostituiti
non rispetterebbero quegli stessi standard dei sistemi originali.La questione, secondo
l’inchiesta australiana, ma con implicazioni globali, nascerebbe dal fatto che con
l’incentivazione all’acquisto di polizze che obbligano a ricorrere a riparatori convenzionati,
alcune compagnie di assicurazione avrebbero iniziato ad utilizzare un numero crescente
di ricambi non originali – che non sono tipicamente realizzati con gli stessi materiali
– per la riparazione dei veicoli sinistrati al fine di ridurre i costi dei danni
da incidenti, mentre una minoranza di riparatori “canaglia” starebbero già montando
componenti contraffatti.Un esperto di riparazione in Australia che si è occupato
di studiare gli effetti conseguenti all’utilizzo di ricambi fasulli, ha lanciato
l’allarme per i rischi connessi ad infortuni o addirittura alla perdita della vita.Ed
ha avvertito che secondo le linee guida attuali le autorità non arriverebbero a
capire l’effettiva causa delle morti o di gravi infortuni perché gli esperti di
indagine degli incidenti, per routine non controllano se le auto sono state dotate,
per esempio di airbag non originali o contraffatti.Un video agghiacciante su internet
dimostra che un centesimo di secondo può significare la differenza tra la vita e
la morte quando si tratta di un airbag.Secondo l’insider del settore con 30 anni
di esperienza e che ha chiesto di rimanere anonimo nell’inchiesta australiana ” potrebbero
esserci già stati morti o feriti a causa della loro auto dotata di un airbag non
genuino o contraffatto”. Ed ha evidenziato che era “un falso argomento” il fatto
che si dica che non ci sono stati incidenti segnalati, “perché non c’è modo di
dimostrarlo”. L’insider ha detto che riparatori “canaglia” sono stati motivati ad
adattarsi ad installare ricambi non originali o contraffatti, perché fanno più
profitti facendo liquidare alle compagnie di assicurazione il costo dell’articolo
originale.L’amministratore delegato della Camera Federale of Automotive Industries
australiana, Toby Weber, evidenzia che gli automobilisti devono essere meglio istruiti
sulle differenze tra ricambi originali e non originali – e leggere attentamente le
condizioni delle loro polizze assicurative.Uno studio condotto da Ford nel 2011,
ha rilevato che se gli airbag si attivano prematuramente a bassa velocità perchè
non originali, raddoppiano il costo delle riparazioni.Un’altra ricerca condotta da
Honda nel 2012, ha scoperto che un ritardo di un centesimo di secondo nell’apertura
di un airbag può causare conseguenze ancor più gravi di quelle che si verificherebbero
in caso di tempestiva attivazione.”La maggior parte dei consumatori presuppone
che la vettura sarà riparato con gli stessi standard come lo era prima dell’incidente”,
ha detto Weber. “Ma questo non corrisponde necessariamente a verità.”I consumatori
devono essere consapevoli del contenuto della loro polizza di assicurazione e devono
“prestare particolare attenzione se comprende o non comprende l’utilizzo di parti
di ricambio originali”.Il portavoce di Mercedes-Benz Australia, ha precisato: “Non
si tratta di proteggere il proprio business, si tratta di salvare vite umane.”Ha
detto che le compagnie di assicurazione che favoriscono ricambi non originali “devono
assumersi le loro responsabilità pubbliche e lavare il sangue dalle loro mani.”Per
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti [1]”, quello lanciato
in Australia è un allarme destinato a diffondersi globalmente, perchè da anni,
come associazione, avevamo già segnalato il fenomeno, la cui crescita poteva essere
ulteriormente incentivata in Italia dai recenti provvedimenti pro assicurazioni di
riforma del codice delle assicurazioni private, fortunatamente poi bocciati, che
sotto la scusa di annunciati ribassi tariffari delle polizze assicurative, nel loro
intento avrebbero previsto il ricorso indiscriminato e pressochè obbligatorio a
riparatori con stretti legami di dipendenza con le compagnie assicurative ed il definitivo
tramonto della figura dell’artigiano – carrozziere di fiducia che certamente non
ha interesse a riparare l’auto con pezzi di ricambio del tipo denunciato nel presente
comunicato.Ci auguriamo, quindi, che anche per le ragioni evidenziate, i tentativi
d’introdurre obblighi del genere nel Nostro Paese siano stoppati sul nascere per
evitare che un fenomeno in crescita, quale quello odiernamente denunciato, conosca
una definitiva e compiacente consacrazione governativa con norme di legge.