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TAURIANOVA (RC), VENERDì 24 GENNAIO 2025

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No del Governo alle rivalutazioni delle pensioni delle casse previdenziali dei liberi professionisti

| Il 07, Giu 2014

Le casse previdenziali virtuose trattate alla stessa stregua di quelle meno oculate. I deputati M5S della Commissione Agricoltura interrogano il Ministro del Lavoro Poletti

No del Governo alle rivalutazioni delle pensioni delle casse previdenziali dei liberi professionisti

Le casse previdenziali virtuose trattate alla stessa stregua di quelle meno oculate. I deputati M5S della Commissione Agricoltura interrogano il Ministro del Lavoro Poletti

 

 

Il Ministero del Lavoro ha bocciato la Delibera del Comitato Amministratore della Cassa di previdenza degli Agrotecnici, la più piccola ma anche la più virtuosa cassa, che prevedeva un aumento della rivalutazione minima delle pensioni dei propri iscritti, fortemente depressa dall’effetto della crisi economica degli ultimi 3-4 anni di recessione. Le pensioni degli iscritti alla Cassa degli Agrotecnici, come quelle di tutte le altre casse di previdenza professionali, ai sensi del D.lgs. 103/1996, viene rivalutata in base ad un indice influenzato dalla media del PIL nazionale degli ultimi cinque anni. A causa della recessione, appunto, questo indice che nel 2009 era del 3,32%, nel 2011 è sceso al 1,61%, nel 2012 al 1,13% e nel 2013 allo 0,16%: con l’effetto di deprimere all’inverosimile le future pensioni dei liberi professionisti iscritti alla Cassa. In linea con le previsioni normative, il Comitato amministratore della Cassa ha deliberato di incrementare del 50% il tasso di rivalutazione del montante contributivo del 2011 e del 2012. Ma non ha fatto i conti col Ministero del Lavoro che ha subito bocciato la decisione dell’incremento, asserendo che questo debba essere uguale per tutte le Casse di previdenza dei professionisti, che siano virtuose o meno. Ciò ha costretto il Comitato Amministratore della Cassa di previdenza Agrotecnici/Enpaia ad impugnare il diniego al TAR Lazio che, tuttavia, a luglio del 2013 ha rigettato il ricorso. Attualmente la vicenda è ancora in attesa del giudizio di appello dal Consiglio di Stato.

“Rispettiamo la sentenza del Tar Lazio ed attendiamo l’appello del Consiglio di Stato – dichiarano i deputati M5S della Commissione Agricoltura – Ci sembra ingiusto, però, che si debba porre un freno alle gestioni virtuose delle casse previdenziali, perché non ci risulta che la normativa di riferimento ponga un limite massimo, bensì solo un limite minimo all’adeguamento dei rendimenti. Ma soprattutto – prosegue il deputato calabrese Paolo Parentela firmatario dell’interrogazione – non ci risulti esista alcuna disposizione che impedisca alle Casse dei liberi professionisti di erogare trattamenti previdenziali più congrui, senza oneri per lo Stato, ferma restando la garanzia di sostenibilità dei bilanci a 50 anni prevista dalla legge, ed utilizzando solo una parte degli utili di bilancio”.