Reggio, l’area “Tempietto” divenga “Tempio di cultura” e “Zona Franca Artistica”
redazione | Il 08, Lug 2014
E’ la proposta di Filippo Sorgonà, operatore culturale
Reggio, l’area “Tempietto” divenga “Tempio di cultura” e “Zona Franca Artistica”
E’ la proposta di Filippo Sorgonà, operatore culturale
Riceviamo e pubblichiamo:
Uno degli affacci sul mare più belli è sicuramente l’Area del “Tempietto” sotto la Via Marina a ridosso della Stazione Centrale.
Bonificata con il rifacimento intero del Lungomare ha conosciuto successivamente solo degrado ed abbandono fino a diventare ricettacolo di devianza sociale e scoraggiare anche sportivi e semplici cittadini ad avvicinarsi soprattutto nelle ore notturne.
Da qualche mese ci passa di mezzo la contestata ” pista ciclabile” e l’area è stata collegata al Calopinace con una scorrevole arteria che ha tolto dal “buio” e dall’isolamento tutta una sorta di “zona d’ombra” restituendole un nuovo assetto ed aspetto urbanistico oltre che paesaggistico.
Pavimentazione saltata in moltissimi punti, lampioni danneggiati, aree verdi divenute “gialle” per l’incuria e rifiuti di ogni genere; nondimeno basta veramente buona volontà ed un minimo di creatività per restituirle decoro ed una funzione di valore strutturale dentro il percorso della Via Marina come “Area-Eventi” permanente aperta ad Operatori della parte alta cittadina che in estate soffrono e sono costretti a chiudere a causa dello spostamento intero dei flussi e del passeggio sul Lungomare.
Un Palco centrale che dia verso il mare e postazioni gratuite per Locali, Artigiani, Operatori turistici ed Artisti; una “Zona Franca Artistica” in cui si possa produrre economia culturale a 360 gradi.
Il Comune avrebbe il compito di mettere a disposizione palco e strutture logistiche ed assegnare in egual misura le postazioni per i richiedenti (operatori area Centro Storico senza sbocco a mare) oltre che per Artisti di strada ; potrebbe inoltre indicare un piano cromatico per Stands e manutenere tutta l’area verde con zone attrezzate per bambini ed anziani .
Ricordiamo che l’area in questione era la stessa in cui sorgeva il Forte Castelnuovo; perché non riassegnarle dunque questo suo storico nome invece che “tempietto” ?
Terrazzo “Castelnuovo” sarebbe congeniale.
Reggio dimentica facilmente la sua storia ma recuperare e valorizzare non è impresa impossibile.
Basta volerlo.
Filippo Sorgonà
Operatore Culturale