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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 19 GENNAIO 2025

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Pugliese: «Antoniotti si è svegliato dallo stato comatoso in cui versava sulla SS 106»

| Il 05, Ago 2014

“Mi auguro che questa nuova volontà e determinazione del sindaco di Rossano sia figlia di un sincero interessamento rispetto alla questione della SS 106 e non sia, invece, l’ennesimo maldestro tentativo di parlare della “strada della morte” per poi nei fatti non fare nulla”

Pugliese: «Antoniotti si è svegliato dallo stato comatoso in cui versava sulla SS 106»

“Mi auguro che questa nuova volontà e determinazione del sindaco di Rossano sia figlia di un sincero interessamento rispetto alla questione della SS 106 e non sia, invece, l’ennesimo maldestro tentativo di parlare della “strada della morte” per poi nei fatti non fare nulla”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Nel febbraio del 2013 ho
partecipato alla cerimonia funebre di Valentina e Teresa Fiore (due sorelle di
21 anni e 25 anni), decedute sulla strada Statale 106 il 16 febbraio 2013 a
Rossano (CS). La chiesa in cui si
tennero i funerali, San Pio X di Piragineti (frazione di Rossano), è la stessa
in cui oggi si sono svolti i funerali di Aldo Spina, di 59 anni, ultima vittima
della “strada della morte”.

In quella occasione rimasi basito
dal sindaco di Rossano Antoniotti che davanti a quella straordinaria tragedia
si limitò – nel suo discorso – a denunciare “lo stato comatoso” in cui versava
la S.S. 106 e poi diede il via
alle solite promesse peraltro non
mantenute (a tal proposito intendo riportare di seguito il comunicato stampa da
me inviato relativo alla vicenda).

Sono quindi positivamente colpito che il sindaco di Rossano si sia
svegliato dallo stato comatoso in cui versava da anni rispetto alla questione
delle questioni: quella relativa alla “strada della morte”.

Era finalmente ora: nel comune di
Rossano dopo Valentina, Teresa ed Aldo sulla S. S. 106 abbiamo perso anche
Egidio Aloisio di 23 anni (23 febbraio 2014).

Ad Antoniotti, infine, sento
questa volta di poter dire due cose chiarissime.

La prima: sarà bene che egli dia seguito a quanto
affermato in modo preciso e puntuale. Dopo ferragosto aspetto con ansia
che vengano immediatamente
intraprese le azioni di cui ha parlato. Perché è evidente che questa volta se
così non sarà (ovvero se alle parole non seguiranno i fatti), sarà invaso dalle
critiche non più del sottoscritto ma di migliaia
di calabresi che non esiteranno a richiamarlo alle sue responsabilità precise.

La seconda: credo di poter dare
un buon consiglio al sindaco di Rossano se gli dico che – a mio avviso – sarebbe
opportuno se subito dopo ferragosto insieme
ai sindaci decidesse di convocare una riunione invitando anche i sindacati, le
associazioni, i comitati, ecc.
poiché ritengo che il problema relativo alla “strada della morte” non ha colori
politici e deve, e può, essere condiviso dalla più ampia rappresentanza del
territorio.

Mi auguro, infine, che questa
nuova volontà e determinazione del sindaco di Rossano sia figlia di un sincero interessamento
rispetto alla
questione della S. S. 106 e non sia, invece, l’ennesimo maldestro
tentativo di parlare della “strada della morte” per poi nei fatti non fare
nulla o, peggio, per tirare le file a qualche dimenticato “onorevole” del
territorio impegnato nelle prossime competizioni regionali ed in evidenti
difficoltà di consensi anche per il suo assoluto ed indifendibile silenzio e
vuoto sulla S. S. 106 in seno alle Istituzioni.

Occorre ricordare Teresa e Valentina Fiore,con impegni seri e fatti
concreti!

Fabio PUGLIESE, autore del libro “Chi è Stato?”, racconto-inchiesta sulla strada statale 106 Ionica calabrese