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Ragazze rapite in Siria, una è cosentina. In ansia per Vanessa Marzullo

Ragazze rapite in Siria, una è cosentina. In ansia per Vanessa Marzullo

| Il 07, Ago 2014

E’ vissuta in Calabria fino al 2000, poi ha seguito la famiglia in Lombardia. Ora scomparsa insieme all’amica Greta Ramelli. Entrambe si trovavano nel paese in guerra per portare aiuti umanitari

Ragazze rapite in Siria, una è cosentina. In ansia per Vanessa Marzullo 

E’ vissuta in Calabria fino al 2000, poi ha seguito la famiglia in Lombardia. Ora scomparsa insieme all’amica Greta Ramelli. Entrambe si trovavano nel paese in guerra per portare aiuti umanitari

 

BREMBATE (BG) – E’ di Cosenza una delle due giovani rapite in Siria venerdì scorso, per le quali è scattato mercoledì l’allarme. Vanessa Marzullo, 21 anni, è nata nella città calabrese e lì è vissuta fino al 2000, quando si è trasferita con la famiglia in Lombardia. Ed è alta l’apprensione in queste ore a Brembate, in provincia di Bergamo, per le sorti di Vanessa, scomparsa insieme all’amica Greta Ramelli.

Fino a un mese fa la giovane aveva vissuto in un appartamento: ora la cooperante, la mamma Patrizia Virga e il fratello Mario, 20 anni, si sono trasferiti a Osio Sotto per
permettere alcuni interventi di ristrutturazione della casa di Brembate. I vicini di casa l’avevano vista circa un mese fa e avevano cercato di convincerla a non partire per la Siria, visto la guerra civile nel Paese mediorientale. Ora sono increduli e attendono notizie sulle sorti di Vanessa.

Il padre Salvatore Marzullo gestisce un ristorante a Verdello, paese a una decina di chilometri da Brembate e sempre nella media pianura bergamasca. Spesso, nel tempo libero, la ventunenne aiuta il padre come cameriera. Accanto al locale c’è un pub, ‘On the road’, dove conoscono bene Vanessa e dove anche stamattina sottolineavano quanto siano per lei fondamentali la sua passione e il suo impegno per la Siria. Amici e conoscenti sono comunque piuttosto riservati, in queste ore, in attesa di notizie confortanti.

Vanessa e la sua amica Greta, che invece vive in provincia di Varese, erano in Siria dal 28 luglio per seguire progetti umanitari. La Farnesina, che ha subito attivato l’Unità di crisi, ha confermato «l’irreperibilità di due cittadine italiane» ma mantiene il massimo riserbo sulla vicenda. Le due ragazze sono fondatrici del Progetto Horryaty – iniziativa di solidarietà per la Siria, che si occupa soprattutto di attività nel settore sanitario e idrico.

Secondo alcune fonti locali, che per prime hanno dato la notizia del rapimento, le due giovani sarebbero state sequestrate da qualche giorno, forse rapite da uomini armati che avrebbero circondato nella notte la casa in cui vivevamo con due guardie della sicurezza, rapite ma poi rilasciate subito.